B-Movies e Cinema Trash


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Il Ritorno del Mostro della Palude

Titolo Originale: The Return of the Swamp Thing

Regia: Jim Wynorsky

Produzione: USA 1989

Durata: 88'

Cast: Dick Durock, Louis Jordan, Heather Locklear, Sarah Douglas, Ace Mask, Monique Gabrielle, Ronreaco Lee

Trama: In cerca di notizie sulla misteriosa morte della madre, la "bellissima botanica" (cit.) Abigail Arcane (H. Locklear) parte per raggiungere il suo patrigno, il dottor Anton Arcane (Louis Jordan). Nel frattempo nella palude che circonda la villa del dottore fatti sempre più strani accadono: esseri mostruosi spuntano dalle acque melmose e attaccano chiunque passi vicino, spingendosi persino fino ai paesi più vicini, ma un altro mostro - una pianta umanoide che si fa chiamare "la Cosa della Palude" (D. Durock) li tiene a bada e salva più volte gli attaccati. Quello che non si sa è che questi mostri hanno a che fare con le oscure ricerche del dottore, e un terribile confronto attende la Cosa ed Abigail...

Opinione del Club: Ci siamo intrepidamente lanciati nella visione di questa perla una scura notte invernale; quella serata il club era veramente poco popolato, e solo quattro intrepidi si erano radunati nel leggendario Salotto dello Schioppo. Ricordo che Black_Lotus, frugando nello zaino dei film disponibili, vedendo il DVD de "Il Ritorno del Mostro della Palude" esclamò la frase "Una riduzione non autorizzata di un fumetto DC? E un "ritorno di" addirittura? Dio, deve essere marcissimo!"

Lotus aveva ragione: il film era marcissimo.
Lotus aveva torto: era una riduzione autorizzata dalla DC.

Prima di cominciare a parlare del film in sé, una breve nota: Swamp-Thing è una serie DC in cui il protagonista, la "Cosa della Palude", appunto, è l'incarnazione di una specie di elementale della natura e i temi sono di natura principalmente occultistica. Il fumetto in sé in realtà ha ben poco di comico ed è un lavoro di un certo livello, come uno si può immaginare vedendo che l'autore è Alan Moore, non il primo stronzo che passava.

L'atmosfera che si respira nel film rispetto a quella del fumetto è completamente stravolta. Prendiamo per esempio i cattivi di turno: non più cultisti, ma scienziati pazzi alla ricerca dell'eterna giovinezza... una scelta del genere cambia radicalmente il tono del film. Ad ogni modo il cambiamento è qualcosa di più pervasivo: l'atmosfera del film è tutt'altro che oppressiva, e la Cosa della Palude stessa sembra tutto sommato in pace con sé stessa che non oppressa dalle proprie sembianze mostruose e dalla solitudine che il suo habitat (la Palude, appunto) gli imponeva. Erano altri tempi, e gli eroi dei film "vendevano" di più se erano sicuri di sé, non vagamente "emo"eggianti come sembra fare tendenza al giorno d'oggi.

La pellicola è una lavoro a costo piuttosto basso e il risultato non è un film di qualità: i costumi sembrano ancora tutto sommato accettabili (ok, le guardie con la salopette arancione sono sicuramente improbabili, ma tutto sommato sia la Cosa della Palude sia i vari mostri sono almeno vagamente convincenti, con l'eccezione di Testa-di-Gommapiuma alla fine); tuttavia, da una parte alcuni settings (l'angolino idilliaco nella palude, per dirne uno) sia alcuni intermezzi nella trama (per l'amor di dio, le piccole canaglie?) indeboliscono un po' la narrativa, e talvolta anche la recitazione non brilla.
E poi ci sono le classiche esplosioni a merda che dovrebbero movimentare gli inseguimenti e le scene in generale. Abbiamo veramente visto esplodere di tutto in questo film, tranne la jeep su cui scappavano i protagonisti ovviamente (il suolo tutto intorno però sì).

Nell'orizzonte cinematografico del club del marcio tuttavia, una pellicola di questo livello fa ancora la sua figura dal punto di vista solo qualitativo... e ciò che non da come qualità, lo restituisce come divertimento. Il film ci ha fornito tutta una serie di scene assurde (tipo il sesso allucinatorio), citazioni improbabili ("sono vegetariana") e in generale trasuda di quella patina di marciume che ha reso "Batman - the movie" una delle pellicole preferite del club, anche se non a quei livelli.

In definitiva una pellicola la cui visione ci sentiamo di consigliare, che pur non entrando a passo di carica nella hall of shame cinemarciografica non annoia e stupisce con alcune trovate gioiosamente trash. Epico.
<the RedMage>


Voto del Club:

Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:


Hanno Detto:
"A renderlo interessante non è comunque la storia d'amore esaltata e ben fatta...anche perché non è né esaltata né ben fatta, più che altro ad attirare l'attenzione è la schiera di tipi improbabili presente nella villa del padrino. Dato che egli sta ricercando il segreto della vita eterna tramite esperimenti di genetica su esseri umani ha la fantastica idea di difendere al meglio il suo laboratorio e allo stesso tempo non dare nell''occhio.

Cosa fa allora?
Assolda una squadra di berretti verdi?
Scava il suo laboratorio nel cuore di un vulcano dormiente?
Cambia lavoro?

Dato che tutti berretti verdi erano ai provini per l'uscita di Commandos per pc e che i lotti edificabili sul o nel monte Fuji erano tutti stati presi dai nemici degli Yattaman si trova costretto a far intervenire...cosa? Una squadra di gnomi vestiti di rosso? Quasi!
Si munisce di un team d'assalto con tutine color protezione civile degni di Mister X (quello di Action Man), tutine visibili anche di notte dal satellite che usano per aggiornare Google Earth!"
Winter

"La botanica Abigail era un'infallibile cecchina, capace di colpire gente di notte, da una macchina in corsa, con un fucile a pompa e sotto un diluvio di pallottole e di esplosioni casuali (ma la scena era montata così male che pareva che i suoi avversari morissero per caso)"
Magneto

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