Regia: Fred F. Sears
Genere: Fantascienza
Produzione: USA 1957
Durata: 75'
Cast: Jeff Morrow, Mara Corday, Morris Ankrum, Louis Merrill, Edgar Barrier, Robert Shayne, Frank Griffin, Clark Howat, Morgan Jones
Trama: Mitch MacAfee, ingegnere elettronico, durante un volo di collaudo avvista un oggetto volante non identificato "grande come una corazzata". L'aeronautica militare si mobilita per indagare, ma il radar non segnala nulla e uno degli aerei di ricognizione risulta disperso nel corso dell'azione. MacAfee non viene creduto dagli alti funzionari, fino a quando altri incidenti e sparizioni convincono le autorità che la minaccia è reale.
Un uccello gigantesco, proveniente da un'altra galassia, è responsabile di tutti gli incidenti.
Le armi dell'esercito si dimostrano inefficaci, l'orrenda creatura è apparentemente invincibile grazie ad una sorta di schermo di antimateria che la circonda. Mitch e la sua fidanzata Sally lavorano febbrilmente allo sviluppo di un'arma in grado d'infrangere lo scudo che protegge il mostro...
Opinione del Club: Dopo il cinema trash anni 80 sento di poter porre in lotta per il secondo posto, della mia classifica cinematografica marcia personale, il genere dei film di fantascienza anni 50 targati USA. Non so esattamente perché, sarà forse per una certa ingenuità scientifica di fondo che in genere porta a situazioni strampalate e riflessive dove ogni nemico viene sconfitto con la forza della ragione, oppure sarà forse per i costumi di mostri e alieni al limite dell'improbabile, non lo so. Di fatto però questo genere mi affascina e The Giant Claw ne è sicuramente un esempio notevole.
Il film comincia con alcuni militari ed un tecnico del radar in particolare, il quale è il protagonista, che avvistano nei cieli del Nord America un UFO, ovvero uno scaracchio volante sulla cinepresa. Lo scopo è quello di creare tensione, perciò gli avvistamenti si susseguono sempre più frequentemente mostrando allo spettatore un'immagine veloce e sfocata dell'oggetto. Tutti poi continuano a descrivere tale oggetto "grande quanto una corazzata", ovvero nella versione originale che noi abbiamo visionato (e che consiglio anche a voi proprio per non perdersi queste battute) tutti dicono: "As big as a battleship!"; "A bird as big as a battleship!"; "A flying battleship!" . Questa similitudine con una corazzata volante verrà ripetuta decine di volte per tutto il film senza che si riesca a capire veramente perché. Infatti non appena il mostro finalmente si paleseserà a voi penserete: "dove diavolo la vedono la corazzata, gli sceneggiatori?!" Non c'incastra proprio nulla, ma l'improbabilità di questa similitudine ripetuta quasi con ossessione rafforza senza dubbio il livello di marciume.
Corazzata a parte, tale creatura (denominata "La Carcagne" per via di una leggenda franco-canadese) è probabilmente il mostro più brutto mai visto in un film! Non si capisce veramente cosa sia venuto in mente al regista e ai responsabili degli effetti speciali per partorire un tale abominio! Cioè oltre a risultare palesemente finto è talmente ridicolo che pare quasi il personaggio di un cartone animato, come potete constatare dalle immagini qui presenti. E' brutto a tal punto che fa il giro e diventa bello; dopo un po' perciò data la sua alta carica trash non si vede l'ora che l'uccellaccio ricompaia sullo schermo con i suoi occhi a palla, il suo inconfondibile verso e la sua fame insaziabile. Se ne vendessero un pupazzo lo comprerei di sicuro e lo appenderei in camera.
Una volta comparso il mostro si alternano poi scene di distruzione e di battaglia a scene più discorsive e riflessive. Nelle prime si da sfoggio di tutto il meglio degli effetti speciali con la creatura che assale alcune città nel mondo distruggemdo fintissimi diorami e mangiando modellini di treni ed aereoplani, poi entra in scena l'esercito con filmati di repertorio della seconda guerra mondiale; queste scene sono quasi commoventi da quanto sono finte. In ogni caso "l'artigianalità" degli effetti speciali rimane in secondo piano rispetto all'uccellaccio, che risulta essere sempre l'elemento più finto e più brutto rispetto a tutto il resto.
Nel secondo tipo di scena i personaggi principali disquisiscono e ragionano sulla natura del volatile ed usano il potere della ragione e della scienza per capire come sconfiggerlo, in perfetto stile "fantascienza anni 50". Non so bene il motivo ma scene del genere mi affascinano, forse perché di solito partoriscono le teorie fantascientifiche più improbabili come in questo caso. A quanto pare infatti il mostro è circodanto da uno scudo di antimateria che lo protegge dalle armi terrestri perché egli proviene da una galassia di antimateria, perciò i nostri scienziati cercano di creare un "atomo mesonico" per eliminare le difese dell'uccello gigante extraterrestre. Non male, eh?
Nonostante parti che rasentano pseudo-lezioni di fisica, il film prosegue in modo tutto sommato lineare senza perdersi in stupide sottotrame inutili come invece accade in altri film di mostri. Infatti, nonostante ad un pubblico attuale un film degli anni 50 possa risultare un po' lento proprio per via di numerose scene di dialoghi, The Giant Claw ha il pregio di essere abbastanza breve e di andare direttamente al sodo. Il finale è un po' sbrigativo ma arriva proprio al momento giusto prima che la felicità per aver visto il mostro più brutto della storia del cinema si trasformi in noia.
Non è un capolavoro ma è da vedere anche solo per cultura.
<Il Drugo>
Voto del Club: | |
Qualità Cinematografica: | |
Livello di Marciume: |
Hanno detto:
"Battleships, battleships everywhere"
Lotus
"Come di norma non aveva senso con quelle teorie sull'antimateria che avrebbero portato il Mago Rosso sull'orlo della merda - dove merda intendo suicidio - e quell'assurdo canadese francioso - dove francioso intendo merda - che fa quella fine del cazzo senza che per nessun motivo potesse essere lì a farla - dove farla intendo la merda."
CapitanAno
"Anche a me non è dispiaciuto, era un filmaccio godibile e il tacchino di antimateria me la faceva prendere da dieci"
Psycomachius
"Per quanto il film sia datato non si è rivelato affatto noioso se tralasciamo alcune discussioni di scienza abbastanza fantasiosa da parte del protagonista che non si capisce mai fino in fondo chi sia e che lavoro faccia. [...] Una pellicola in bianco e nero da vedere assolutamente se si è amanti dei film sui mostri giganti anche solo per ammirare The Giant Claw che davvero è probabilmente uno dei mostri più brutti mai creati."
Winter
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