B-Movies e Cinema Trash


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[News] Recensione di Manos: the Hands of Fate

Un'allegra famigliola in vacanza si ritrova costretta a passare la notte in una vecchia casa sperduta nella campagna. Ad accoglierli solo il maggiordomo, Torgo, che funge da tramite tra i turisti e l'evanescente padrone di casa. Ma in realtà la casa è sede di un tempio dedicato al culto del malvagio dio Manos, e la famiglia dovrà difendersi da un terribile fato...

Gli appassionati di cinema trash non potranno fare a meno di riconoscere questo titolo, che ha raggiunto una specie di status leggendario ed è considerato tra i peggiori film mai prodotti. Beh, noi l'abbiamo visto, non siamo poi così d'accordo, e il sottoscritto ha cercato di riassumere il motivo.
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Ora, i lettori potrebbero notare che alcune delle immagini con le mele che usiamo per dare i voti sono sparite. Mentre la maggior parte delle immagini di questo sito sono hostate, come d'altra parte tutto il resto del sito stesso, da blogspot, le immagini delle mele sono hostate dallo stesso provider che ci fornisce il dominio, TopHost (questo ci consente infatti di avere un maggiore controllo so quale sia il loro URL). Purtroppo da un paio di giorni TopHost sembra avere qualche problema, e questo fa sparire le mele. Speriamo che il problema si risolva rapidamente, in caso contrario starà poi a noi vedersela con i nostri hoster.

Update: Il problema sembra risolto ora, speriamo in bene.

Anno 2000: La Corsa della Morte

Titolo originale: Death Race 2000

Regia: Paul Bartel

Genere: Fantascienza, Commedia

Produzione: USA 1975

Durata: 80'

Cast: David Carradine, Simone Griffeth, Sylvester Stallone, Mary Woronov, Roberta Collins, Martin Kove, Louisa Moritz, The Real Don Steel, Joyce Jameson, Carle Bensen, Sandy McCallum

Trama: Nel 2000 gli Stati Uniti d'America non esistono più, distrutti da una grave crisi finanziaria e da un colpo di stato nazista. Al loro posto ci sono le Province Unite d'America, governate da un Presidente che si crede Dio. Dato che le guerre non esistono più, per dar sfogo alla naturale violenza insita nel genere umano il potere organizza annualmente una cruenta corsa automobilistica transcontinentale, la Transcontinental Road Race, in cui vince chi travolge e uccide i passanti, meglio se anziani e bambini. Nel 2000 la corsa giunge alla ventesima edizione, e vi partecipano i cinque migliori piloti del mondo: il misterioso e plurincidentato Frankenstein, il rozzo e violento "Machine Gun" Joe Viterbo, la bella Calamity Jane, la nazista Matilda e Nero the Hero. Allo stesso tempo un gruppo di ribelli, facenti parte della Resistenza, ha intenzione di sabotare la gara e di rapire Frankenstein, grande amico del Presidente. A capo del gruppo c'è Thomasina Paine, una donna anziana che è riuscita a far infiltrare la nipote Annie in veste di navigatrice di Frankenstein. Annie ha il delicato compito di rapire il pilota e di portarlo di fronte al Presidente per chiedere l'abolizione della corsa...

Opinione del Club: Come forse alcuni di voi avranno intuito questo film è l'originale Death Race a cui si è ispirato l'omonimo remake del 2008 con Jason Statham come protagonista. Ammetto la mia ignoranza ma non sapevo che tale opera fosse un remake e che avesse un'originale risalente agli anni 70 fino a quando, una volta avviato il film, non è apparso il titolo originale sullo schermo.
Le differenze fra i due sono evidenti e il remake non è che vagamente ispirato al primo, anche perché entrambi rispecchiano lo stile del cinema degli anni in cui sono stati girati.

Lo spirito è infatti completamente diverso rispetto a quello del più recente Death Race, nel quale si punta di più alla spettacolarità delle scene e su una certa dose di violenza nonostante comunque non manchi il lato satiro/politico in cui si ironizza sulle multinazionali e sui reality show. In Death Race 2000 invece si sente l'influenza della guerra fredda perciò si viene calati in questa strana ambientazione fantapolitica, ambientata nell'anno 2000 (che negli anni 70 doveva sembrare il vero futuro remoto), un cui la società del mondo occidentale è in malora e una dittatura nazista ha preso il comando degli ex Stati Uniti e promuove una dottrina della violenza.

La cosa bella è che però non ci troviamo davanti ad un film pacco di carattere sociale o politico ma il tutto scade allegramente nel demenziale e nel grottesco. Macchine pacchiane rivestite di carta pesta che sembra quasi di vedere le Wacky Races, e i piloti che prendono punti investendo i civili: ora so a cosa si sono ispirati per il videogame Carmageddon!
Quasi a sorpresa il protagonista, Frankenstein, è interpretato da un super carismatico ma anche brutto David Carradine (Il Bill di Kill Bill per chi non lo sapesse). Egli gareggia per se stesso e contro tutti, tenendo nascosti i suoi piani e le sue intenzioni fino alla fine suscitando così simpatia ed interesse nello spettatore. Ancora più a sorpresa poi l'antagonista, ovvero "Machine Gun" Joe Viterbo, è niente di meno che un giovanissimo Sylvester Stallone il quale sbraita e s'incazza usando le sue sempre ottime doti recitative per tutto il film. Una tale accoppiata di attori, sono soddisfazioni.
Gli altri personaggi non sono memorabili ma comunque risultano simpatici, soprattutto i partecipanti alla gara, tutti caratterizzati in modo diverso e con tendenze omicide al volante e che mostrano una tendenza a perdere i loro copiloti in modo fantasioso.

Gli effetti speciali sono caserecci al punto giusto. Sfondi futuristici palesemente disegnati su pannelli, macchine ricoperte di gommapiuma e cartapesta, tutine in lattice e abiti pacchiani sono ciò che salta subito all'occhio. C'è da evidenziare però anche un uso di manichini e di validi stuntmen per le scene in cui i civili vengono messi sotto dalle macchine in corsa, di contro lo splatter è quasi del tutto assente se non per brevissime sequenze di spruzzi di sangue che durano pochi fotogrammi. Del resto il film non si concentra più di tanto sulla troculenza delle scene (che però forse negli anni 70 potevano anche risultare forti) ma piuttosto sul creare un'atomesfera grottesca e paradossale che in più di un'occasione diverte. A volte infatti si rimane un po' spiazzati da alcune situazioni o da certi dialoghi, però in modo positivo, finendo per ridere davanti alla mancanza di senso o alla genialità (a seconda de punti di vista) delle scene.
Un giornalista a Joe Viterbo: - Perché gareggia? -
Joe Viterbo: - Lo faccio per l'odio.-

Certamente bisogna tenere conto del fatto che essendo un film degli anni 70, Death Race 2000 ha un ritmo più lento rispetto a quello dei film attuali e magari non avendoci l'abitudine può risultare a tratti un po' noioso. I dialoghi soprattutto possono sembrare prolissi però si tratta pur sempre di un film d'azione quindi vengono compensati da lunghe scene d'inseguimenti in macchina con sportellate, esplosioni ed ammazzamenti. Death Race 2000 è uno di quei film particolari che vanno visti con la mentalità giusta, adeguandosi al suo ritmo, seguendo per bene la trama e ponendo attenzione agli elementi grotteschi dell'ambientazione, dei dialoghi e dei perdonaggi. Se vi ci accosterete con un atteggiamento di sufficenza o di superficialità vi addormenterte (come ahimè è successo a qualcuno di noi), altrimenti avrete una gradita sorpresa.
<Il Drugo>


Voto del Club:

Qualità Cinematografica:
Livello di Marciume:


Hanno detto:
"Il Personaggio di stallone che si chiama "Rombo di Tuono Machine Gun Joe Viterbo" nel remake è tramutato in negro.
David Carradine è uno degli attori più brutti della storia. Solo Clint Howard è più brutto."
CapitanAno

[News] Recensione di Iron Sky

2018: una navicella spaziale americana compie una nuova missione sulla Luna. Il lander trasposta due astronauti; uno di loro è un modello nero, James Washington, specificatamente scelto per il colore della sua pelle per sostenere la rielezione del presidente degli Stati Uniti. Dopo essere atterrati sulla Luna, i due incontrano dei nazisti che si sono stabiliti sulla Luna dal 1945 e Washington viene preso prigioniero. Il nazista Doktor Richter è chiamato a investigare sull'astronauta e scopre il suo smartphone. Benché inizialmente scettico, Richter riconosce che la capacità di computazione di quel dispositivo surclassa di molto qualsiasi cosa i tedeschi abbiano portato con loro e lo integra nella Götterdämmerung, la nave madre nazista. Sfortunatamente per Richter, il telefono smette di funzionare a causa dello scaricamento delle batterie proprio nel momento in cui sta dimostrando il suo potere ai superiori, in particolare al nuovo Führer Wolfgang Kortzfleisch. Il nazista Klaus Adler, che è - per ragioni eugenetiche - destinato a sposare la specialista della Terra Renate Richter, figlia del Dottor Richter, si offre di recarsi sulla Terra per trovare un altro dispositivo con analoghe capacità. Adler prende una navicella dirigendosi verso la Terra, portando Renate e James con sé, quest'ultimo essendo stato "arianizzato" da Richter (sbiancandogli la pelle)...

Il caldo torrido e persistente di questi giorni non c'impedisce di continuare la nostra riflessione estiva sul marciume visionato negli ultimi mesi. Anzi forse l'essere forzati a stare chiusi in casa nelle ore centrali del giorno per evitare di sciogliersi in un mare di broda multicolore ci da il tempo di rivisitare nella nostra mente le esperienze avute sul divano ogni lunedì sera e riordinarle in una recensione che abbia un minimo di senso. Ovviamente abbiamo avuto qualche intoppo dovuto alle partenze scaglionate nelle varie settimane; non che questo sito sia nuovo agli intoppi e ai ritardi però vi avevamo già avvertito che la produzione sarebbe stata un po' meno costante. Allo stesso modo immagino che anche voi lettori abituali ed occasionali ve ne sarete andati per un po' o magari siete ancora in vacanza. Se purtroppo siete rimasti a casa e al momento state soffrendo per i 40°C di questi giorni allora partite con Felio che vi porta in vacanza sul lato oscuro della Luna, dove il sole non batte mai e dove i nazisti sono scappati dopo la seconda guerra mondiale costruendo una loro base segreta...
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[News] Recensione di Frankenstein alla Conquista della Terra


Durante la Seconda guerra mondiale in Germania, dove alcuni scienziati hanno ideato un progetto per creare una sorta di superuomo da usare contro gli eserciti nemici, un piccolo manipolo di soldati per salvare l' arma segreta dalle mani dei russi che ormai sono arrivati a Berlino decidono di consegnarla agli alleati Giapponesi. Diversi mesi dopo questi ultimi iniziano a studiare il misterioso artefatto.
Si tratta infatti del cuore del mostro di Frankenstein, un organo immortale in grado di rigenerarsi da teribili ferite, a patto che riceva abbastanza proteine.
Tuttavia il laboratorio in questione si trova ad Hiroshima, e il 5 Agosto viene fatto oggetto del primo utilizzo di una bomba nucleare. L'edificio viene distrutto, ma il cuore del mostro viene tempestato dalle radiazioni e con il tempo le parti si assemblano nuovamente componendo Il mostro di Frankenstein che, per via di una strana e bizzarra mutazione, cresce a dismisura. Nel frattempo durante alcuni scavi petroliferi le trivelle scoprono un tempio maledetto, dal quale però esce un gigantesco mostro, Baragon, che inizia ad attaccare il Giappone. I giapponesi distruggerebbero la creatura di Frankenstein ma hanno un'altra soluzione: farlo combattere contro Baragon per sconfiggerlo.

Ottima pellicola di Kaiju vista qualche tempo fa al club. Il film parte come sempre piano, ma anche nella prima, lenta parte ha qualcosa da offrire, per poi partire in quinta in un vero tripudio di gommapiuma e assenza di senso. Altri dettagli li potete trovare nella recensione.
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Belly of the Beast

Regia: Siu-Tung Ching

Genere: Azione

Produzione: Canada, Hong Kong, UK 2003

Durata: 91'

Cast: Steven Seagal, Byron Mann, Monica Lo, Tom Wu, Sara Malakul Lane, Elidh MacQueen

Trama: Jake Hopperex agentre della Cia, esperto di arti marziali e in armi non convenzionali. Sua figlia Jessica è stata rapita insieme alla figlia del senatore Winthorpe mentre si trovava in vacanza in Thailandia. Scopo dei terroristi è la minaccia al governo degli Stati Uniti e la liberazione dei terroristi islamici detenuti a Guantanamo. La missione di Jake Hopper: sterminare terroristi e recuperare sua figlia...


Opinione del Club: Nel 2001 sembrava che la carriera di Seagal potesse rivedere di nuovo la luce grazie al successo di "Ferite Mortali". Ecco che dopo lo scarso risultato al botteghino di "Infiltrato Speciale" il dio della slogatura torna nel vortice del Direct to video, allorchè nel 2003 esce prima l'abominevole "Out For a Kill - Il Vendicatore" e poi questo "Belly of the Beast".

Il film si apre con un retrolampo tailandese che mostra il nostro rubicondo eroe avere a che fare con una pericolosa ganga di trafficanti di droga. Ovviamente finisce a piombo in faccia, ma alla fine il suo compagno Sunti, interpretato da Byron "Ryu nel film di Street Fighter" Mann, uccide una balorda innocente per sbaglio e si fa monaco. 
Dopo dieci anni la figlia di Steven va in vacanza in Thailandia insieme ad una amichetta stirpe di un senatore degli USA. Ma guarda un po', dei terroristi rapiscono entrambe le ragazze.

Momento di commiato per i terroristi, che poveracci vogliono rapire una tizia per ricattare il governo degli states e per l'appunto si trovano la figlia di Steven Seagal nel mezzo con tutto ciò che ne consegue.

Steven allora vola nella terra della prostituzione giovanile e scatena l'inferno gettandosi nel mezzo a bande armate che si combattono per il possesso del commercio della droga. Un'ottima scusa per scagliare il nostro eroe in una delle sue migliori risse: in un mercato viene assalito e comincia a slogare colli a destra e manca con il suo ventrone da cineteca, dopo aver distrutto vettovaglie che avrebbero potuto sfamare tutto il sud-est asiatico lanciando persone a destra e sinistra, un superstite scappa e dopo aver visto un vecchio canuto mistico scivola sui pomodori, vola sul bancone del pesce su cui slitta fino a ficcarsi di testa su una mannaia posta là per caso. Novantadue minuti di applausi.

Ebbene Steven è in condizioni fisiche assai precarie - un po' come al solito - ma il signor Siu-Thung-Ching riesce con maestria a rendere grottescamente spettacolari le scene d'azione grazie alle esagerate cadute/voli degli stuntmen che subiscono la furia grassa, un abuso di controfigure e rallentatori, quasi commovente quando Steven rotola tipo fochetta su un carrello sparando a destra e sinistra risultando assurdamente lento anche per gli standard della moviola. Tenero come un servizio sugli orsi polari con Licia Colò.

Ovviamente tutto ciò che ho detto qua sopra dovrebbe essere una serie di punti negativi piuttosto che positivi, ma con Steven in quelle condizioni fare di meglio sarebbe stato difficile, ormai siamo arrivati ad un punto in cui bisogna tirare a campare, sfruttare il personaggio che fu per tirare fuori un film che non faccia cacare. Allorchè il nostro impronunciabile regista opta la carta dell'idiozia con coreografie e sparatorie innaturali ed esagerate abusando di trucchi del mestiere facendo risultare la forza di Steven Seagal ben superiore a quella di un esperto di arti marziali ed alle stesse leggi della fisica, rendendo le sue risse forse ridicole ma sicuramente spettacolari. Come ciliegina sulla torta riesce a metterci dentro la più primitiva delle lotte tra il bene ed il male: la ganga di monaci buddisti e il vecchio canuto stregone voodoo. Vi sarà anche, per la gioia degli occultustiti, lo scontro mentale a distanza per sostenere i propri campioni: il malvagio militare invischiato nella droga e l'alfiere della giustizia Steven Seagal entrambi armati di affilata katana.

Il giudizio finale di questo film, come al solito, è vittima delle diverse sfaccettature del concetto di bello e di brutto, dove una persona dal cuore arido vede un film di merda con una trama banale, altri vedono un'opera scoppiettante con un buon ritmo con in calce il lipidico eroe della frattura violenta, che riesce a far rabbrividire sia in positivo che in negativo, ma sempre rabbrividire. Ti amo Steven.
<CapitanAno>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:

 

Hanno detto:
"Film ruggentissimo, tra i migliori che abbiamo visto con Steven, grandi combattimenti, con spade, mitra, manate, mannaie... grandi controfigure per quel tricheco di Steven, potentissimi scontri tra monaci ,merdaiole cingalesi,vodoo, vietcong e sembrava che da un momento all'altro dovessero uscire Max Payne e Passos in "bullet time" da qualche angolo. Gli elementi per un grande film c'erano tutti. Trama banale ma che comunque funzionava bene nella sua inutilità."
Psycomachius