B-Movies e Cinema Trash


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[News] Recensione de L'Ultima Casa a Sinistra

Due ragazze, recatesi in un quartiere malfamato per assistere a un concerto, cercando di ottenere della marijuana finiscono nelle mani di un gruppo di brutali delinquenti. Verranno rapite e costrette a seguire la volontà dei loro carcerieri...

Al di là del voto piuttosto generoso (ben 3) che l'impietosa media tra i voti del sondaggio sul forum del Club gli ha affibbiato, questo film era piuttosto grottesco. A parte la recitazione veramente terribile, che rendeva talvolta difficile capire cosa stesse succedendo, alcune scene ci hanno forzato a chiederci cosa di preciso avesse in testa il regista. Regista che peraltro è Wes Craven, che poi avrebbe partorito diverse pellicole horror che avrebbero riscosso un discreto successo di pubblico. Non tutti partono bene, evidentemente.
Tra l'altro di questo film è stato girato un remake nel 2009, prodotto (ma non diretto) dallo stesso Craven. Non sappiamo quanto sia buono tale film, ma eventualmente chiunque sia riuscito a tirare fuori qualcosa di buono da questa roba merita un plauso.
 
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L'Ultima Casa a Sinistra (1972)

Regia: Wes Craven

Genere: Drammatico

Produzione: USA 1972

Cast: Sandra Cassell, Lucy Grantham, David A. Hess, Fred Lincoln, Jeremie Rain, Mark Shefflers, Richard Towers, Cynthia Carr, Ada Washington, Marshall Anker, Martin Kove, Ray Edwards

Trama: Due ragazze, recatesi in un quartiere malfamato per assistere a un concerto, cercando di ottenere della marijuana finiscono nelle mani di un gruppo di brutali delinquenti. Verranno rapite e costrette a seguire la volontà dei loro carcerieri...

Opinione del Club: Cominciamo con una breve introduzione per contestualizzare il film, in modo da poter poi parlare in tutta tranquillità di quanto fosse terribile. Il regista è Wes Craven, il regista che poi avrebbe realizzato anche "Le Colline Hanno gli Occhi", "Nightmare" e "Scream". Si parla però della sua prima regia, se escludiamo quella di una pellicola pornografica (no, non sto scherzando) e di un progetto a budget bassissimo.

Il film voleva essere nelle intenzioni del regista un film di denuncia contro la droga, la violenza, il sesso, la gioventù allo sbando, probabilmente la gioventù in genere e gli dei sanno cos'altro. Bisogna ammettere che il film ha il merito di mostrare una crudezza non comune per l'epoca, ma le note positive finiscono qui.

Dal punto di vista tecnico non c'era un punto che si salvasse. Anche lasciando perdere il pietoso doppiaggio italiano (approssimativo e spesso fuori sincrono) il film mancava di coerenza anche dal punto di vista strettamente topologico (attori vanno in una direzione per poi sbucare magicamente dall'altra) e diverse scene erano girate talmente male che non si capisce letteralmente cosa sta succedendo!

In particolare il film destò scalpore all'epoca per la quantità di scene di sesso presenti, ma in noi ha destato più che altro perplessità perché capire che tali scene erano appunto "di sesso" ha richiesto in almeno un occasione un consulto generale di tutta l'audience.

Non meglio la trama. Diversi artifici sono molto forzati, alcune scene sono mal collegate al resto, spesso della loro presenza si potrebbe tranquillamente fare a meno e talvolta risultano abbondantemente grottesche (e a questo punto citerei l'assurda saga dello sceriffo appiedato, che culmina in un'assurda scena nella quale una signora di colore non vuole farlo salire sul suo camioncino pieno di uova!). I personaggi sono improbabili macchiette, ritratti troppo carichi privi di qualsiasi spessore e armati di nomi come "Krug". La recitazione e i dialoghi sembrano anch'essi malsani, anche se a formare quest'impressione potrebbe aver non poco contribuito l'orrido doppiaggio italiano.

Per fortuna il film era molto "da Club": era abbastanza poco noioso, e l'assurdità di alcune situazioni ha provocato in più di un'occasione l'esultanza del pubblico o crisi di riso quasi isterico. Una lunghissima scena girata in uno sterminato bosco, che tra l'altro aveva una singolare proprietà: per arrivare al punto dove i malvagi rapitori si sono fermati per abusare delle giovani fanciulle che avevano rapito hanno camminato per trenta secondi dalla strada, ma quando poi una delle suddette fanciulle riesce a fuggire può percorrere chilometri e chilometri, incontrare fiumi e macinare meridiani senza incontrare anima viva o incrociare una strada. Dopo aver confuso gli inseguitori con trucchetti che un neonato avrebbe probabilmente saputo aggirare, la ragazza corre per un tempo infinito finendo per essere presa dall'ultimo criminale... Che però poco prima che la ragazza si liberasse se ne era andato in direzione diametralmente opposta! Senza contare che alla fine i criminali finiscono in casa dei bigottissimi genitori di una delle due ragazze (che nel frattempo hanno fatto una brutta fine) che, resisi conto in un qualche modo (le scene incomprensibili rendono difficile capire come) di avere in casa gli assassini della figlia, per liberarsene organizzano una serie di bizzarre trappole!

In definitiva un film qualitativamente indegno, dotato di un livello di marciume discreto ma non eccelso. A tratti grottesco, si è rivelato in molte sue parti del tutto indecifrabile. Se proprio ci tenete a vederlo, il consiglio è di essere in tanti, in modo che aumentino le possibilità che ci sia qualcuno che ha capito cosa sta succedendo così da spiegarlo agli altri.
<The RedMage>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:


Hanno Detto:
"Il film è un susseguirsi di scene abbastanza ridicole e fasulle che il tutto sembra quasi una farsa. Alcune trovate sono così demenziali che viene spontaneo da chiedersi se il regista non ce le abbia messe di proposito. [...] Tante risate ovviamente, ma viene da chiedersi cosa avessero nella testa il regista e gli sceneggiatori per voler far passare come seria una roba del genere!"
Il Drugo

"Erano notevoli le descrizioni, la radio avrà detto sei o sette volte che con i rapitori c'era 'una donna dall'aspetto animalesco'!"
The RedMage 

"Bisogna contare che è il primo film di Wes Craven e che i mezzi disponibili erano quelli che erano: aveva dei lati negativi senza dubbio, a partire dalla forzatura della sceneggiatura, ma credo fortemente che l'obiettivo del mio personale amico Wes fosse di far rizzare i capelli ai benpensanti degli anni 70 e in questo ci è riuscito."
Capitano Ano

Serata Marcia 24 Maggio 2010

In una serata estremamente intima orfana del parello, perso tra le montagne, del Serello, perso tra i meandri di Nuova Camelot e del Cambi di cui nessuno ha notizie da settimane.

La prima visione è stata particolarmente autopunitiva con l'imbrazzante "...e così divennero i tre supermen del west", portato al club da me medesimo dopo averlo incontrato nella mia esplorazione del mondo dello spaghetti western. film comicarolo con gag imbarazzanti che batte sulle nostre palle come un martello su un incudine.

Il secondo film è stato il colossal "Scontro fra titani", ovviamente quello degli anni 80', un film il cui primo quarto d'ora è stato addolcito da una spedizione in pizzeria che ha portato fra le mie braccia una preziosa fonduta con maialona, per cui ringrazio il mio personale amico Allah per aver dato all'uomo le facoltà per poterla creare.
Comunque il film aveva una trama simpatica, quello di cui non riesco a capacitarmi è stato quell'abuso di stop-motion che ha portato le pallacce, già crepate dal film precedente, ad esplodere in una miriade di pezzi.

Una serata vagamente negativa, con i dadi che, dopo settimane di scelte felici, ricordano a tutti noi che la sorte è puttana e così come ti solletica lo scroto delicatamente in un momento, quello dopo ti infila un pollice nell'ano senza nemmeno chiederti scusa. Ma d'altronde non è sempre domenica. Una rondine non fa primavera. Rosso di sera bel tempo si spera. Gli ultimi saranno ultimi se i primi sono irrangiungibili, girare come la merda nei tubi, Gesù era negro ecc ecc....

Film visionati: E Così Divennero i Tre Superman del West e Scontro fra Titani

E Così Divennero i Tre Superman del West


Scontro fra Titani

[News] Recensione di Robot Holocaust

Neo, un ribelle proveniente dalle terre devastate dalle guerre atomiche, giunge ad una fabbrica dove schiavi umani lavorano per dare energia alla sinistra Centrale del Potere del malvagio Dark One. Là incontra un imbranato robot ladro ed una ragazza che lo convince ad aiutarla nel salvare suo padre scienziato, il quale ha inventato un dispositivo per eliminare il controllo di Dark One sugli schiavi. Riunendo una copagnia eterogenea durante il viaggio, Neo e i compagni raggiungono la Centrale del Potere per affrontare i malvagi servitori di Dark One...

Qualche tempo fa mentre stavo pensado di quale film avrei potuto fare la recensione ho dato un'occhiata alla Marcia Videoteca e ho notato che effettivamente la maggior parte dei film che abbiamo recensito fino ad ora ha come voto dai 3 punti in su. Come biasimarci, dopo tutto fa piacere recensire film che ci hanno colpito o che ci sono piaciuti particolarmente, anche nel caso di film trash.
Allora mi sono detto: "E' il caso di recensire qualcosa di qualità veramente infima per bilanciare un po' la tendenza".
Dei molti film visti nelle ultime settimane la scelta non poteva che non cadere su Robot Holocaust.
Questo film ci è stato consigliato dal Mago Rosso (The Red Mage, Le Mage Rouge, o in qualsiasi lingua lo vogliate chiamare) al quale era stato consigliato da altri amici ancora con la promessa di un grande film trash. Così mi sono dato da fare per trovarlo e la sera stessa che l'ho portato alla Serata Marcia il dado l'ha scelto, in assenza tra l'altro del Mago Rosso stesso per sua fortuna.
Il film come ci era stato promesso ha una grande carica trash senza dubbio, ma era stato tralasciato un dettaglio fondamentale: pochi ce la fanno a vederlo tutto fino alla fine!
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Robot Holocaust

Regia: Tim Kincaid

Genere: Post-apocalittico

Produzione: Italia/USA 1986

Durata: 79'

Cast: Norris Culf, Nadine Hartstein, J. Buzz Von Ornsteiner, Jennifer Delora, Andrew Howarth, Angelika Jager, Michael Downend, Rick Gianasi, George Grey, Nicholas Reiner, Michael Azzolina, John Blaylock, Michael Zezima, Edward R. Mallia, Amy Brentano

Trama: Neo (Neil nella versione italiana mal doppiata), un ribelle proveniente dalle terre devastate dalle guerre atomiche, giunge ad una fabbrica dove schiavi umani lavorano per dare energia alla sinistra Centrale del Potere del malvagio Dark One (Dog One nella versione italiana mal doppiata). Là incontra un imbranato robot ladro ed una ragazza che lo convince ad aiutarla nel salvare suo padre scienziato, il quale ha inventato un dispositivo per eliminare il controllo di Dark One sugli schiavi. Riunendo una copagnia eterogenea durante il viaggio, Neo e i compagni raggiungono la Centrale del Potere per affrontare i malvagi servitori di Dark One...

Opinione del Club: Come si può finire in possesso di un'opera di tale bruttezza? E' veramente difficile trovare un film del genere anche per sbaglio, e infatti in puro stile del Club non c'è stato alcun errore, volevamo vedere questo film e lo abbiamo visto... soffrendo!
Ebbene sì, Robot Holocaust è orrendo, recitato male e veramente lento a tratti che sembra una farsa.
La trama di per se non sarebbe neanche da buttare: si parla di futuro post-apocalittico, di robot malvagi che vogliono assoggettare l'umanità e di umani rebelli che ovviamente non ci stanno. Una trama comune a diversi film di fantascienza che se gestita bene e con i giusti mezzi può condurre a capolavori come The Matrix. Addirittura il protagonista di Robot Holocaust si chiama Neo (nella versione originale, purtroppo nella versione doppiata in italiano molti nomi sono stati storpiati senza un senso) e qui viene da chiedersi se i Fratelli Wachowski si siano effettivamente ispirati a questo film per dare vita alla loro opera principale. Secondo voi?
Non illudiamoci però, con Matrix questo film non ha niente a che fare. Già per il fatto che Robot Holocaust è estremamente amatoriale a partire dagli attori le cui doti recitative sono una più scabrosa dell'altra. Addirittura un beone capellone con i mutandoni di pelliccia non viene mai fatto parlare con la scusa che delle amazoni gli hanno tagliato la lingua prima di usarlo per i loro scopi riproduttivi. Probabilmente il tizio doveva recitare così male che si sono inventati questa scusa.
L'eroe protagonista è totalmente inespressivo e nonostante le sue abilità telepatiche lo si dimentica abbastanza presto dopo i titoli di coda. Un personaggio che rimane impresso invece è la guardiana sadomaso del malvagio Dark One, non tanto per le sue doti recitative anche qui sotto il minimo della decenza, ma per i suoi completi da dominatrix che cambiano in ogni scena e che non hanno nessuna utilità se non quella di catturare l'attenzione del pubblico maschile.
I robot sono interpretati da degli attori con indosso un costume ed oltre ad essere estremamente pacchiani sono anche irritanti. Soprattutto il robot "buono" che accompagna il protagonista è uno degli esseri cibernetici più idioti che siano mai apparsi in un film. Come non citare la scena in cui tale robot dopo aver disattivato un cancello elettrificato usando se stesso come resistenza, per un buon numero di minuti gira in tondo gridando: "Non posso fare niente sono impazzito! Sono solo un robot, sono impazzito!"
Le location in cui è stato girato il film sono ben poche. Un giardinetto pubblico che dovrebbe rappresentare la foresta delle amazoni cacciatrici di uomini, una cava in cui risiedono improbabili mutanti vestiti di cenci, un capannone industriale ed uno scantinato per le caldaie che dovrebbero rappresentare la "terrificante" Centrale di Potere dove risiede Dark One con tutti i suoi sottoposti robotici.
Il bello del marciume viene comunque con gli effetti speciali. Costumi di gomma piuma per i robot, personaggi vestiti con finte pellicce per sembrare selvaggi, scintille ed esplosioni fatte con petardi e fontane di capodanno. Il culmine lo si raggiunge quando i protagonisti devono superare una caverna infestata da terribili creature: gli striscianti! Ovvero vermoni voraci che escono da dei fori nelle pareti, fatti palesemente con guanti di gomma e mossi da braccia e mani di persone nascoste dietro al muro. Oppure con l'imbattibile Bestia della Centrale di Potere: un braccio peloso sostenuto da un scopettone che appare da dietro una parete!
Il brutto del marciume è invece rappresentato dal fatto che il film è estramemente lento in ogni cosa che accade. Al regista piace dilungarsi su ogni cosa più inutile, da dialoghi senza senso a scene noiose come quella in cui il beone capellone citato sopra rimane intrappolato in dei fili collegati ad una bomba. Inizia così una lunga spiegazione del protagonista, passo dopo passo, su come disinnescare un esplosivo precedente "all'Era del Deserto", tanto lunga che ad un certo punto alcuni membri del Club hanno iniziato a bestemmiare e ad incitare il beone a darsi una mossa.
Anche i combattimenti non sono da meno, con fendenti di spada quasi al rallentatore, con mosse ridicole e robot che fanno goffe piroette, con il protagonista che messo alle strette cerca invano di strangolare il capo delle guardie robot, perché in effetti, come ha fatto notare Capitan Ano, come diavolo si fa a strangolare un robot? Sarebbe come cercare di strangolare un termosifone!
Per concludere si può decretare che Robot Holocaust ha un'alta carica di marciume, e questo di per se non sarebbe un male. Il problema è che il marciume è della peggior specie ed stato è assortito nel peggiore dei modi, creando uno dei film più duri da sopportare che siano mai capitati al Club. E' lento, tedioso, i dialoghi sono artificiosi e la sceneggiatura risulta totalmente sconclusionata.
Pochi ce la possono fare ad arrivare fino alla conclusione del film. Noi ormai veterani del trash abbiamo compiuto quest'impresa ma a caro prezzo. Siete avvertiti. <Il Drugo>

Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:

Hanno Detto:
Raramente ho espresso tanta indignazione nel vedere un film, nemmeno Alex l'Ariete aveva mosso tale turbine di emozioni in me dio merda, solo giusto una volta il Toscocina ci è riuscito. Una storia indecente, personaggi indecenti, un film indecente. Capitan Ano

Serata Marcia 17 Maggio 2010

Dopo lo stop della settimana scorsa a causa della generalizzata assenza di tutti, questo lunedì siamo tornati all'assalto con due ottimi titoli.

Il primo, sorteggiato personalmente, è stato "Reazione a catena " del nostro amico Mario Bava, che però ha la colpa di aver dato alla luce quel criminale di suo figlio, il nostro nemico Lamberto Bava.
Nonostante queste colpe immonde, il film ci ha dato tante gioie, belle uccisioni ed effetti speciali, inoltre la pellicola si candida ufficialmente per il premio "Finale a Merda 2010".

Il secondo film è stato il quarto capitolo della saga di "Grano Rosso Sangue", ciò che in Italia viene chiamato "Inferno a Gran Island", con protagonista una giovane e non famosa Naomi Watts, la quale, devo ammettere, è proprio una gran passera.
La pellicola, nonostante temessimo il peggio, si è rivelata stranamente valida, con una bella dose di sangue ed uccisioni assurde ed un discreto trionfo di broda.
Quindi serata assolutamente positiva, anche perchè Sade è stato quasi sempre zitto e non ha cacato il cazzo a nessuno.

Film visionati: Reazione a Catena e Grano Rosso Sangue 4

Reazione a Catena


Grano Rosso Sangue 4

[News] Recensione di Il Cinico l'Infame il Violento

A Milano iniziano a proliferare rapine, furti ed altri tipi di crimine. Il tutto coincide con l'uscita di galera del perfido Luigi Maietto, conosciuto come il Cinese . Uscito di prigione, il Cinese decide di eliminare il poliziotto che con la sua testimonianza in un processo lo aveva fatto condannare all'ergastolo, cioè il commissario Leonardo Tanzi. La sera stessa, Tanzi riceve un assalto da parte degli uomini del criminale, che gli sparano ferendogli gravemente la spalla. I giornali dimostrano che Tanzi è stato ucciso.

E il nostro Capitan Ano (o anche conosciuto sui blog come Big Hands) ci propone la sua nuova recensione mensile questa volta affrontando uno dei suoi generi preferiti, ovvero il poliziottesco!
Purtroppo mancavo alla visione di questo film perciò non posso dare pareri personali, ma da ciò che mi è stato raccontato dai membri del Club che erano presenti, sembra che questo film sia abbastanza valido carico della sua dose di sganassoni e violenza gratuita come ci si aspetterebbe da un vero poliziottesco con Maurizio Merli. A suo malgrado però non si raggiungono i livelli epici di altre opere dello stesso genere.
In ogni caso la parola al buon Capitano!
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Il Cinico l'Infame il Violento

Regia: Umberto Lenzi

Genere: Poliziottesco

Produzione: Italia 1977

Durata: 100'

Cast: Maurizio Merli, John Saxon, Tomas Milian. Renzo Palmer, Gabriella Lepori

Trama: A Milano iniziano a proliferare rapine, furti ed altri tipi di crimine. Il tutto coincide con l'uscita di galera del perfido Luigi Maietto, conosciuto come il Cinese . Uscito di prigione, il Cinese decide di eliminare il poliziotto che con la sua testimonianza in un processo lo aveva fatto condannare all'ergastolo, cioè il commissario Leonardo Tanzi. La sera stessa, Tanzi riceve un assalto da parte degli uomini del criminale, che gli sparano ferendogli gravemente la spalla. I giornali dimostrano che Tanzi è stato ucciso.

Opinione del club:
Le trame dei poliziotteschi sono generalmente più articolate di quelle dell'altra mia grande passione: gli spaghetti western; in questo film il commissario Tanzi, destituito della sua carica di commissario per i metodi poco ortodossi, viene ferito da due sicari mandati dal "Cinese" (Tomas Milian), appena uscito di prigione, in cui era finito grazie al nostro commissario di ferro.

Maurizio è ormai ex-commissario, ma sempre di ferro.

Tanzi, che deve essere cugino del tizio che ha fatto fallire la Parmalat, in collaborazione con la polizia,dio merda, fa credere di essere morto e gli viene consigliato di scappare in Svizzera per sfuggire ad altri attacchi.

Ma gli fa una sega la malavita a Maurizio Merli, ed è così che si invola verso Roma per sventare i piani criminosi del Cinese e del suo potente alleato Frank Di Maggio.

Da qui in poi ci sarà l'indagine dell' ormai ex-commissario, che si concederà numerosi atti di violenza semi gratuita in nome della grande Dea "giustizia sommaria", anche se è comunque vero che in "Roma a mano armata" si è concesso più malvagità, come i leggendari destri in bocca ad una donna, mentre qui il nostro eroe si limita solo a schiaffeggiarne una, che però, a dir suo, dopo si sente meglio.

La pellicola presenta anche un subdolissimo Tomas Milian in gran forma, che oltre a dilettarsi in piani per la conquista della malavita organizzata romana, coadiuva la violenza del commissario spezzando una gamba a colpi di crik ad un disgraziato che non voleva pagare il pizzo, così come il signor Di Maggio che fa sbranare dai cani un traditore dopo averlo preso a colpi di palline da golf.
Da buona tradizione afghana, ci sarà anche una sana scena di getto d'acido in viso ad una donna.

Purtroppo o per fortuna il nostro amico Umberto Lenzi, maledetta quella scimmia che lo ha messo al mondo, ha voluto mettere in mezzo anche la marocchinata tecnologica: il prode Maurizio Merli deve attraversare un corridoio gremito di infrarossi allorché con il sapiente uso di speciali occhialini da piscina riesce ad evitare i raggi che in realtà sono evidentemente fili di lana attaccati al muro.

Nonostante la caduta tecnologica, devo dire che il film è godibilissimo ed anche se non arriva al livello del possente dittico "Roma ed Italia a Mano armata", rispetta tutti i canoni del poliziottesco crudo e violento, tanto cari a noi fan. Da vedere.
<Capitan Ano>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:

Hanno detto:
"...sono stato messo a dura prova dall'immonda sequenza di scene in cui prima compare il vecchietto rincoglionito, poi lui e Tanzi penetrano in casa di due tizi che stavano trombando e li legano al letto, poi usano un inutilmente complicato meccanismo ad aria compressa per raggiungere il palazzo di fronte dove Di Maggio teneva un sacco di soldi, schivano dei fili di lana rossa (che avrebbero dovuto essere i raggi di un sistema di allarme a fotocellule) grazie a degli strani occhialetti e cospargono di schiuma da barba (?) dei bizzarri circuiti che saltano in un tripudio di miccette, spengendo l'impianto d'allarme... il tutto senza motivo apparente perché poi se ne vanno subito..."
The RedMage


Serata Marcia: 3 Maggio 2010

Dato che il drughello è pigro, farò l'intervento della settimana.
Dunque, la serata è stata estremamente gradevole ed è cominciata con la visione dell'ottimo "The Barbarian Queen", assurdo fantasy pieno di poppe e culi, spin-off della serie principale "Death Stalker", frutto delle ricerche del Drugano sulla scia della visione di "The Barbarians".
In seguito la serata si è conclusa in bellezza con un classico dello splatter orientale: "Ricky Ho".
Un gran cult per tutti noi, peccato che lo abbia visto per la tremillesima volta, ma d'altronde c'era ancora qualcuno a cui mancava.
Quindi serata assolutamente positiva dal punto di vista cinematografico, peccato che alla fine tutti si siano scordati di portare le birrette a causa del demoniaco meccanismo del "pensavo le portassi tu".
Stronzi, avevo pure portate le patatine alle cipolle.

Film visionati: Barbarian Queen e Riki-Oh: Story of Ricky

Barbarian Queen (clip)


Riki-Oh: Story of Ricky