B-Movies e Cinema Trash


Club fiorentino per la visione e l'apprezzamento di B-movies e cinema Trash! Clicca qui per maggiori informazioni. Nuove recensioni ogni due settimane circa.

Giustizia a Tutti i Costi

Titolo originale: Out for Justice

Regia: John Flynn

Genere: Azione

Produzione: USA 1991

Durata: 88'

Cast: Steven Seagal, William Forsythe, Jerry Orbach, Anthony DeSando, Dominic Chianese, Jo Champa, Shareen Mitchell, Ronald Maccone, Sal Richards, Gina Gershon, Jay Acovone, Nick Corello, Robert LaSardo

Trama: A Brooklyn fra gli italo-americani, molti sono diventati dei "boss" o implicati nel giro della droga, altri vivono su prostituzione e scommesse clandestine. Ma Gino Felino ha scelto una strada diversa: è un gigantesco e spericolato poliziotto. Conserva contatti che reputa utili con non pochi criminali, con i quali giocava per le strade da bambino, ma si è conservato integro ed onesto. Si scatena il giorno in cui Richie Madano gli uccide brutalmente Bobby Arms, un amico e collega. Richie è un drogato e degenerato in perenne stato di agitazione, che con tre scagnozzi opera agli ordini del capo mafioso Don Vincenzo, boss del quartiere. Però ha ecceduto e la morte del poliziotto disturba il suo capo, che lo vuole morto e allo scopo sguinzaglia i suoi. Gino tuttavia ha deciso di arrivare primo al traguardo della vendetta...

Opinione del Club: Uno sgherro a caso, il tipico sgherro cattivo di tutti i film d'azione.
Ebbene, egli potrebbe mai avere paura di uno che si chiama Gino Felino?
Tu, incauto lettore, avresti mai paura di uno che si chiama Gino Felino?
Un Furby avrebbe paura di Gino Felino?

Dovreste. Poichè sotto lo pseudonimo zuzzurellone da Italo-americano si nasconde l'espressione della malvagità? L'unica espressione.
Quella di Steven Seagal.

Egli è un figlio di emigrato che invece di diventare mafioso, ha deciso di intraprendere la carriera di nemico del crimine. Credibilissimo.
Un imbarazzante, improbabile panzuto amico di infanzia di Steven uccide il suo migliore amico - un certo Bobby - per cui Steven si scatena con la forza di cento uomini.
Nel frattempo l'incauto assassino, che fra tutti i migliori amici del mondo sceglie proprio quello di Steven Seagal, si muove abbastanza casualmente a giro per la città uccidendo tutti coloro che incontra ed assumendo ogni tipo di droga.
Ci tengo a soffermarmi un momento sul bad guy di turno, poichè egli è il meno carismatico della storia, pare Super Mario fatto di crack con lo spolverino. Scommetto che Alan Rickman - epico cattivo di Die Hard e Robin Hood principe dei ladri - si è sentito male quando ha scoperto che quello là fa parte della categoria dei Bad Guys.

Ma tornado all'arte, tengo soprattutto a sottolineare l'incredibile solerzia con cui Steven semina distruzione, infatti gira per il quartiere picchiando non i cattivi, bensì i conoscenti dell'assassino, scatenando una rissa da antologia in un bar malfamato in cui stende gratuitamente il barista, infila un disgraziato ripetutamente in una cabina telefonica, picchia un cinese con un roccambolesco combattimento con le stecche da biliardo e con una palla del suddetto gioco crea una bolas con cui decima la popolazione di alcolizzati della città. Non contento si sposta anche in una macelleria dove un incauto lo attacca con una mannaia, grazie alla quale seminerà la morte, non mancheranno inni al rispetto delle donne e degli animali, anche se al posto della musica l'immenso Steven sciorinerà orchestrazioni di dislocamento degli arti ed onesti calci nelle palle.
Violenza indiscriminata contro uomini e suppellettili più del solito, condita con uno squisito abbigliamento che conta l'elegante basco della polizia di Chicago, canottiera nera aperta sul petto a far vedere il crocifisso appeso al collo - sempre elegante - e largona sull'addome per nascondere pancia incipiente pronta a prendere il sporavvento.
Un film da antologia per tutti gli appassionati del cinema trash e del cinema d'azione, una perla della violenza semi-gratuita che ha provocato in me una certa commozione, sia emozionale che cerebrale.

Questo film mi ha fatto capire che la sincerità nel far male nei film degli anni 80' e 90' è ormai quasi completamente andata, ma non disperiamo: quando ci sentiamo tristi per la mancanza di violenza sincera ed analogica, Steven è qui a testimonianza indelebile di come ruggivano i leoni.
<Capitan Ano>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:


"L'ho scaricato per guardarmelo visto che non c'ero all'ultima serata marcia... Ovviamente l'ho preso in original e sorpresona: Steven Seagal parla con l'accento italiano e dice frasi in italiano per tutto il film... O almeno ci prova!"
Il Drugo

[Serata Marcia] Venerdì 30 Dicembre 2011

Il club si trova a fronteggiare due evenienze contrastanti - da una parte, la serata di lunedì scorso è saltata perché era S. Stefano. Dall'altra, il Mago Rosso, che poi sarebbe la persona che sta scrivendo queste parole, è tornato dalla sua missione per evangelizzare al marcio i popoli dell'Illinois, sarà a Firenze per un paio di settimane ed è interessato a prendere tutto il marcio che il Club può offrirgli in questo ristretto periodo... E così in questo Venerdì il club si riunisce per recuperare la serata del 26.

È una serata intima, svolta da Sade, alla quale presenziano solo, oltre al sottoscritto Mago Rosso, il presidenziale Drugo, l'ospite Sade, e il molesto CapitAno con signora. Dovevano esserci anche Winter e Magneto, ma entrambi non si sono presentati senza preavviso alcuno. Supponiamo che abbiano trovato l'amore e siano fuggiti in Spagna per coronare il loro idillio col matrimonio.

Il primo film che il dado ci offre è una produzione della Asylum, "Sir Arthur Conan Doyle's Sherlock Holmes", un cosiddetto mockbuster dei nuovi Sherlock Holmes di Guy Ritchie. Il film si è dimostrato largamente privo di senso, con una trama impossibile da chiamare trama ed alcuni effetti speciali abbastanza imbarazzanti. Esperienza tutto sommato positiva - era un "privo di senso" divertente. Notevole l'inutilità di Watson.

Come secondo film molti chiedevano a gran voce un film di zombie. Abbiamo comunque deciso di tirare e il dado ci ha effettivamente offerto i non morti sudisti di "Curse of the Cannibal Confederates". Tuttavia tra la mancanza di sottotitoli e la qualità audio veramente pessima, riuscire a capire i dialoghi si è dimostrato completamente impossibile, e abbiamo dovuto desistere. Visto che si era indecisi tra scegliere un altro film di zombie e tirare di nuovo, abbiamo optato per lasciare che la sorte decidesse tra l'altro zombie movie in nostro possesso, "City of the Dead", e il risultato di un altro sorteggio casuale, che si è rivelato essere "Uomini Coccodrillo". Alla fine la sorte ha deciso per quest'ultimo, un thriller fantascientifico con Lon Chaney, in bianco e nero, risalente agli anni cinquanta, che si è dimostrato molto corto, dotato di divertenti effetti speciali artigianalissimi, ma un po' noioso in alcune sue parti. Anche questo sopportabile, in ogni caso.


Film Visionati: Sir Arthur Conan Doyle's Sherlock Holmes e Curse of the Cannibal Confederates Uomini Coccodrillo

Sir Arthur Conan Doyle's Sherlock Holmes


Uomini Coccodrillo

[News] Recensione di The Eliminator

L'ex navy-seal Dakota Varley si aggiudica la prestigiosa gara di off-shore Power-Boat vincendo un premio di 250.000. Lo sponsor al momento di pagare la somma stordisce Varley che si rende conto, roppo tardi, di essere in trappola. Varley si ritrova infatti imprigionato in un aereo ad alta quota insieme a cinque uomini e due donne. Nessuno di loro sa cosa sta per accadere quando improvvisamente vengono gettati fuori dall'aereo paracadutati in un isola tropicale. Qui comincerà una gara per la sopravvivenza fra i sette malcapitati, gestita da un gruppo di uomini d'affari senza scrupoli che scommettono sulla vita dei partecipanti...


Questa settimana Felio ci parla di "The Eliminator" una pellicola curiosamente priva di eliminatori. Una volta tanto, siamo persino in orario.
Leggi la Recensione

The Eliminator

Regia: Ken Barbet

Genere: Azione

Produzione: USA 2004

Durata: 90'

Cast:
Michael Rooker, Bas Rutten, Dana Lee, G. Anthony Joseph, Wolf Muser

Trama: L'ex navy-seal Dakota Varley si aggiudica la prestigiosa gara di off-shore Power-Boat vincendo un premio di 250.000. Lo sponsor al momento di pagare la somma stordisce Varley che si rende conto, roppo tardi, di essere in trappola. Varley si ritrova infatti imprigionato in un aereo ad alta quota insieme a cinque uomini e due donne. Nessuno di loro sa cosa sta per accadere quando improvvisamente vengono gettati fuori dall'aereo paracadutati in un isola tropicale. Qui comincerà una gara per la sopravvivenza fra i sette malcapitati, gestita da un gruppo di uomini d'affari senza scrupoli che scommettono sulla vita dei partecipanti...

Opinione del Club: Questo film si è rivelato un qualcosa di difficile classificazione per il quasi impossibile bilanciamento tra la trama -rasente lo zero- e lo straordinario non-carisma del memorabile Bas Rutten.
Se la prima presentava una quantità di buchi non indifferente e dei momenti di piattume fin troppo evidenti, la recitazione del buon (?) protagonista è stata qualcosa che ci ha fatto sbellicare dalle risate in più di un'occasione.

Che Bas Rutten non sappia recitare è un dato di fatto, che ogni sua immagine in questa pellicola trabocchi di espressioni memorabili pure: ed è difficile non trovarsi a riflettere su quanto sia marcia questa pellicola osservando le sue smorfie nei ripetuti e mai riusciti tentativi di apparire anche solo vagamente carismatico.
D'altronde suo compito è stato quello di picchiare il prossimo sul ring (si tratta infatti di un atleta poliedrico di grande fama), e ben difficilmente la carriera di praticante d'arti marziali e di attore si sposano con efficacia come dimostra il celeberrimo Hulk Hogan.
Non lo aiutano la situazione in cui si trova -un ambiente survivalista assai poco realistico- e dei compagni di avventura assai particolari.

Già, gli altri personaggi.
Trattandosi di un gioco profondamente survivalista quello in cui sono coinvolti, e dovendosi adattare allo spessore del protagonista i tizi che vediamo in questa pellicola possono grossomodo essere divisi in due categorie: quelli ricchi e potenti che fino alla fine del film staranno tranquilli e beati a sorseggiare champagne, ed i poveri "giocatori" ridotti a sguazzare allegramente nel fango e nel sangue, braccati da mane a sera dai cacciatori nonché dai loro stessi compagni.

Fieri rappresentanti della seconda categoria sono -oltre l protagonista, Dakota Varley- l'agente della DEA Jesse, che fornirà sollazzo agli spettatori venendo accoltellato/sparato/trafitto/ecc. almeno quattro volte riuscendosene comunque con la frase "Và tutto bene!" e la sexy istruttrice Santha, la cui appartenenza al sesso femminile in un film profondamente maschilista la relegherà a ricoprire quei ruoli fondamentali che ci si potrebbe aspettare da una come lei.
Ultimo ma non certo per importanza poi c'è Darius, l'anello mancante tra il Negro e la scimmia. Ora, che l'unico personaggio di colore appaia per tre quarti del film grugnendo e guardando con aria feroce qualunque forma di vita gli si pari davanti con movenze degne di un orango non giova particolarmente all'aspetto politicaly-correct del film.
Ma a noi va benissimo così, tanto che fosse un film assai marcio ce ne eravamo già accorti.

Nota di merito va ai cacciatori pagati (probabilmente poco) dai ricchi scommettitori. Tanti, inutili e profondamente disorganizzati riescono a soccombere pur dotati di mirini a infrarossi e di equipaggiamento invidiabile allo sparuto gruppetto di fuggitivi finendo eliminati tutti, nessuno escluso.
Tecnicamente dovrebbero essere un corpo d'elite assai specializzato, ma tutto ciò che vediamo pare essere un branco di peones in strano abbigliamento. Tutta carne da macello non del protagonista bensì del resto del cast. specialmente di Darius per il nostro sollazzo.

Ah, a questo proposito: il film si chiama The Eliminator, ma Bas Rutten ucciderà in tutta la pellicola solo e soltanto un altro essere umano, indovinate chi?
Il perché a questo film sia stato dato questo nome è un mistero, e a dirla tutta neanche ci interessa più di tanto...

Una pellicola divertente, che tenta senza neppur tanto successo di sembrare interessante. Ma bene o male ha i suoi momenti di ilarità, ed è per questo che sento di consigliarla al pubblico degli amanti del genere trash.
<felio>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:


Hanno Detto:
"Non avete idea di quanto sia felice di aver speso soldi al Ganzaroli di via Lanza per avere questa cacata, regia imbarazzante, un Bas Rutten che nonostante sia un'atleta di livello non fa una sega per tutto il film se non farsi salvare il culo da Paul Logan, eroe della Asylum. Palle gonfie ed epilettiche."
Capitan Ano

"La scarsità di mezzi e di idee è palese e spesso ci sono scene inutili per riuscire a raggiungere i 90 minuti di durata standard di un film: tipo lunghissimi titoli di testa, una gara in motoscafo praticamente infinita e tutta uguale, strani cambi di scena con degli assurdi intermezzi di cielo e paesaggi velocizzati per rendere "lo scorrere del tempo". [...] Diciamo che però nel complesso il film ha una sua aura di ridicolo e di "fatto veramente male" che lo rende un minimo divertente, perciò arrivare in fondo non è una gran tortura, semplicemente non capita mai niente di esaltante."
Il Drugo

Serata Marcia: Lunedì 19 Dicembre 2011

Serata intima per i nostri eroi, dove nel salotto dello Schioppo figuravano solo quattro marci puzzolenti che stoicamente, nonostante le arrendevoli scuse degli altri, hanno portato avanti il vessillo della mela bacata con grande orgoglio, talmente tanto orgoglio che stasera si sono presi la briga di scegliere i film invece di aspettare che la sorte lo mettesse nel loro ano.

Il primo film scelto dal padrone di casa è stato il grande classico del signor Fulci "E tu vivrai nel terrore - l'aldilà", bell'horror ruggente e colonna portante del genere in Italia e nel mondo, poi c'era un monte di danni oculari e broda variopinta.Piglia bene.

La seconda visione è stata scelta dal più giusto della banda, cioè io, che ha scelto la pellicola di un giovane e rampante Steven Seagal: "Giustizia a tutti i costi", dove l'eroe di grandi e piccini interpreta un poliziotto figlio di mafiosi di nome Gino Felino che si diletta nel picchiare decine di persone con una cattiveria mai vista in altri film. Grazie Steven.Io ti amo.

Film visionati: E Tu Vivrai nel Terrore - L'Aldilà  e Giustizia a Tutti i Costi

E TU VIVRAI NEL TERRORE - L'ALDILA'


GIUSTIZIA A TUTTI I COSTI

Rotten Before Christmas: Lunedì 12 Dicembre 2011

Con grande emozione mi accingo a scrivere il report della ormai quarta edizione del Rotten Before Christmas, in cui "El Presidente" ha selezionato tre visioni natalizie per tributare un ennesimo marcio Natale. Grazie Presidente.

La prima visione è stata un tripudio di buonismo americano anni 60' con "Santa conquers the martians", film imbarazzante che ha messo a dura prova il mio odio nei confronti degli americani in tutta la sua fortunatamente corta durata.

In seguito la serata ha preso la giusta direzione con un classico degli slasher: "Natale Rosso Sangue", ottimo horror che, nonostante abbia suscitato delle perplessità fra i fratelli Cambi, mi è piaciuto tantissimo compreso il super finale a merda. Da notare che la famiglia Cambi di cinema non capisce un sonoro cazzo.

La serata continua in scioltezza con il gioiellino classico del Natale di Joe Dante, che era una quantità di tempo smodato che non vedevo. Bello bello bello in modo assurdo.

Quarto Rotten Before Christmas andato alla grande e via si salpa di nuovo nel torbido mare del marcio.

Film Visionati: Santa Conquers the Martians, Natale Rosso Sangue e Gremlins

SANTA CONQUERS THE MARTIANS


NATALE ROSSO SANGUE


GREMLINS

[News] Recensione di Attack of the Killer Tomatoes

Un'ondata di misteriosi attacchi ai danni di persone ed animali è operata da parte di frutti tradizionalmente docili, i pomodori! Così il governo degli USA affida ad una speciale task force il compito d'investigare sui violenti vegetali e mettere un freno alla loro sete di sangue. L'improbabile squadra d'indagine è composta da una campionessa olimpionica di nuoto, da un esperto di immersioni che indossa sempre la sua muta da sub, da un maestro dei travestimenti e da un tenente dell'esercito che non va da nessuna parte senza il suo paracadute...

Primo film della serie dei pomodori assassini, su un totale di quattro (dei quali per ora abbiamo solo visto i primi due). Abbiamo visto questo film dopo il secondo della serie, e lo abbiamo trovato, contrariamente a quanto accade di solito, di molto inferiore al seguito, con grande nostra delusione. Si capisce abbastanza che la produzione era più povera e più amatoriale - d'altra parte passerà un intero decennio prima dell'uscita de "Il Ritorno dei Pomodori Assassini."
Leggi la Recensione

Vorrei inoltre scusarmi per aver saltato senza preavviso la recensione di giovedì scorso. questo è un periodo molto impegnato dal punto di vista del lavoro.

Attack of the Killer Tomatoes

Regia: John De Bello

Genere: Commedia/Horror

Produzione: USA 1978

Durata: 87'

Cast: David Miller, George Wilson, Sharon Taylor, J. Stephen Peace, Ernie Meyers, Eric Christmas, Ron Shapiro, Al Sklar, Jerrold Anderson

Trama: Un'ondata di misteriosi attacchi ai danni di persone ed animali è operata da parte di frutti tradizionalmente docili, i pomodori! Così il governo degli USA affida ad una speciale task force il compito d'investigare sui violenti vegetali e mettere un freno alla loro sete di sangue. L'improbabile squadra d'indagine è composta da una campionessa olimpionica di nuoto, da un esperto di immersioni che indossa sempre la sua muta da sub, da un maestro dei travestimenti e da un tenente dell'esercito che non va da nessuna parte senza il suo paracadute...

Opinione del Club: Verso l'inizio del film c'è una trionfale scena con un elicottero che esplode. Questo non è legato in modo alcuno alla trama, o alla genesi dei pomodori assassini. Semplicemente durante le riprese un elicottero esplose e, visto che lo fece davanti a una telecamera, decisero di usare quella scena. Questo incidente costò alla produzione i due terzi di quello che fu poi il budget finale del film (90000$).Questo è rilevante in maniera solo marginale, ma ho pensato di cominciare con questo piccolo trivia.

Il film si caratterizza subito per una completa mancanza di senso a livello di trama. In primo luogo, l'inizio coincide con il primo attacco dei pomodori assassini, cosa che permette alla regia di glissare sull'origine del fenomeno (mi piace pensare che affinché dei pomodori acquistino mobilità e ferocia e si lancino in una vendetta contro la razza umana, responsabile dello sterminio e della trasformazione in passata di migliaia di loro fratelli, ci debba essere almeno una causa scatenante). Questo non è un espediente usato per creare mistero fino a una drammatica rivelazione verso la fine della pellicola: il problema non viene mai affrontato.

Dopo il primo assassinio il governo affida a un esperto (?!) il compito di fermare la minaccia rossa, dandogli l'appoggio di quattro specialisti. Questi fanno immediatamente l'errore di separarsi e occuparsi in ridicole attività senza alcun tipo di legame con la trama. Unica eccezione il paracadutista, che resta attaccato all'esperto fungendo da guardia del corpo. Le sue azioni sono di solito altrettanto insensate, ma almeno si capisce che cosa voleva fare. Finalmente, la soluzione al problema viene trovata con un tremendo deus ex machina e il pericolo sanmarzaniano sgominato.

I problemi principali di questa pellicola (che, bisogna dirlo, ha un taglio prettamente amatoriale) sono essenzialmente due. Il primo è la frammentarietà della trama, che viene raccontata troppo spesso in un alternarsi di una scena in cui si vede l'esperto Mason, con la sua guardia del corpo (con annesso paracadute) e una giornalista che li sta seguendo (che con grande slancio di originalità si chiama Lois) portare avanti la "trama", e di una scena in cui i pomodori attaccano prima persone a caso e poi gli esperti che si sono saggiamente separati gli uni dagli altri.

Il secondo problema è la totale assenza di effetti speciali - ovviamente dato il budget ristretto non c'erano grandi aspettative su questo fronte, ma almeno si poteva tentare qualcosa. Invece non è stato fatto neanche un tentativo: quando i pomodori attaccano spesso si vede semplicemente una scena con i pomodori che rotolano verso una persona, e poi un primo piano della vittima urlante.

Il film ha un discreto livello di marciume, certo - vuoi per la trama sconclusionata, vuoi per il ragguardevole numero di scene randomiche che sono state inserite probabilmente solo per questo motivo (memorabile la scena della biblioteca, per non parlare delle parti cantate infilate senza motivo preciso, e delle non meno incomprensibili finte pubblicità in sovrimpressione), vuoi per il finale un po' a cazzo e vagamente tirato via, vuoi per l'idea iniziale talmente idiota da essere geniale. La sensazione è che il fatto che il film sia così difficile da seguire infici non poco la capacità dello spettatore di fruire appieno di questa carica marcia, però.

Noi del Club del Marcio abbiamo visto questo film solo dopo aver visto il secondo della serie (il Ritorno dei Pomodori Assassini), un film girato dieci anni dopo che si è dimostrato altrettanto ridicolo e insensato senza essere così sconclusionato. Questo capitolo ci ha oggettivamente deluso, e consigliarne la visione è un po' difficile. Meglio passare ai successivi!
<The RedMage>

Voto del Club:


Qualità Cinematografica:



Livello di Marciume:

Hanno Detto:
"Il tema musicale iniziale era geniale, purtroppo prometteva troppe cose che il film decisamente non offriva, riducendosi spesso a una informe massa di scene più o meno divertente vagamente connesse da un esile filo di storia." 
Magneto

"Nonostante varie fiammate lungo il film, c'è troppa noia [...] tuttavia devo dire che quelle fiammate mi hanno riempito di gioia." 
Capitan Ano

Serata Marcia: 5 Dicembre 2011

Serata a dir poco ruggente questa dove la sorte ci ha voluto doppiamente bene, tuttavia vi è stata polemica al primo tiro di dado, poichè aveva scelto lo Street Fighter di Van Damme ed alcuni deboli non lo volevano vedere chè ne avevano fatto indigestione in gioventù, a seguito della quale il dado è stato ritirato facendo balzare sul nostro schermo la recente piccola perla "Drive Angry" del mio personale eroe - in particolare quando fa film di merda - Nicolas Cage.

Questa proiezione - nonostante le decine di recensioni negative - mi ha entusiasmato come la prima volta che l'ho visto al cinema ed anche negli altri mebri della combriccola della merda ha suscitato lo stesso sentimento.

Nella seconda visione la giustizia cosmica del marcio putrido ci ha messo lo zampone poichè ha fatto risaltare fuori di nuovo "Street Fighter" con Jean Claude Van Damme, film orrendo che però ha pizzicato le corde della nostalgia giovanile dandoci alcune gioie e mi ha fatto apprezzare l'ottima prova di Raul Julia che era palesemente l'unico a capirci qualcosa di recitazione. Anche se va detto che tra Van Damme e Kyle Minogue anche il mio ano dopo una betoniera di borlotti avrebbe fatto buona figura.

Bene sai brutti bucaioli, la prossima volta vi ciucciate il film senza rompere i coglioni.

Film visionati: Drive Angry e Street Fighter: Ultimate Battle

Drive Angry


Street Fighter: Ultimate Battle


Always Remember Raul Julia.

[News] Recensione di The Toxic Avenger part II

Dopo che Toxic Avenger ha eliminato il crimine, a Tromaville i cittadini danzano e cantano per le strade e regna un'atmosfera di felicità, onestà e pace. Toxic vive insieme alla fidanzata cieca Claire e attraversa un periodo di depressione, poiché l'assenza del Male lo obbliga a un periodo di disoccupazione. Il periodo di inattività di Toxic finisce presto. A Tromaville arriva infatti la Apocalypse Inc., una multinazionale comandata da dei gangster che vogliono costruire una grande discarica di rifiuti tossici. Per far questo in tutta tranquillità, i dirigenti convincono Toxic a recarsi in Giappone, facendogli credere che lì si trova suo padre...

Lo ammetto, Toxic Avenger è uno dei miei idoli del cinema trash, perciò dopo aver visionato e recensito il primo, non contento, mi sono beccato la visione del secondo ad una Serata Marcia e poi ho addirittura voluto rivederlo la volta successiva. A questo punto voi mi chiederete: allora sto film deve meritare parecchio? Purtroppo la risposta non è così semplice...
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The Toxic Avenger part II

Regia: Michael Herz, Lloyd Kaufman

Genere: Commedia/Fantascienza

Produzione: USA 1989

Durata: 96'

Cast: Ron Fazio, John Altamura, Phoebe Legere, Rikiya Yasuoka, Mayako Katsuragi, Shinoburyo, Lisa Gaye, Jessica Dublin, Jack Cooper, Erika Schickel, Dan Snow, Félix Cortés, Lloyd Kaufman

Trama: Dopo che Toxic Avenger ha eliminato il crimine, a Tromaville i cittadini danzano e cantano per le strade e regna un'atmosfera di felicità, onestà e pace. Toxic vive insieme alla fidanzata cieca Claire e attraversa un periodo di depressione, poiché l'assenza del Male lo obbliga a un periodo di disoccupazione. Il periodo di inattività di Toxic finisce presto. A Tromaville arriva infatti la Apocalypse Inc., una multinazionale comandata da dei gangster che vogliono costruire una grande discarica di rifiuti tossici. Per far questo in tutta tranquillità, i dirigenti convincono Toxic a recarsi in Giappone, facendogli credere che lì si trova suo padre...

Opinione del Club: Avendo già recensito il primo The Toxic Avenger, che mi aveva assai entusiasmato, ho ritenuto opportuno dare continuità al giudizio occupandomi anche di questo secondo capitolo.

Premetto subito che ho visionato il film ben due volte, a due Serate Marce di fila, con esiti abbastanza discordanti. Infatti pare strano ma la prima volta mi sono divertito a tal punto che ho obbligato il resto del Club a rivederlo perché molti se lo erano perso; alla seconda visione invece ammetto che ho accusato non poco.
La causa di questo fenomeno è che tal episodio del nostro supereroe del New Jersey preferito ha un'anima bivalente. Se da un lato è estremamente demenziale a tal punto da far ridere quasi di continuo, dall'altro mancano una solida trama di fondo e delle scene splatter degne degli standard della Troma.

Il problema della trama è quello principale perché si hanno di continuo dei collegamenti sconclusionati fra una situazione e l'altra dando l'impressione di voler cucire insieme un'accozzaglia di gag e scene comiche più o meno riuscite senza avere una vera idea di dove si stia andando a parare. Addirittura il nostro eroe tossico viene mandato in Giappone, con una scusa decisamente inconsistente! Ovvero i malvagi di turno, la Apocalypse Inc., hanno inventato una nuova tecnologia per sbarazzarsi di Toxic Avenger che però è situata proprio in Giappone (se negli anni 80 cercavi la migliore tecnologia dove altro potevi trovarla se non in Giappone?), perciò con un sotterfugio convincono l'eroe di Tromaville a recarsi in terra nipponica.

Queste avventure giapponesi, che poi costituiscono quasi metà del film, presentano alcuni combattimenti abbastanza divertenti come quando Toxic Avenger brandisce dei pesci di gommapiuma come armi, ma in generale sembrano di più un tour guidato di Tokyo. Si ha come l'impressione che tutto il cast si sia fatto una vacanza in Giappone e nel mentre si trovavano là abbiano girato scene per il film un po' a caso, a seconda dei posti che visitavano, e che così poi abbiano dovuto ricucire queste scene con il resto inventandosi giri di trama assurdi.

E' vero che anche il primo The Toxic Avenger non aveva questo premio nobel di trama però l'intreccio era ben costruito e soprattutto era funzionale ai combattimenti e alle scene splatter-demenziali. Qui invece si ha un senso d'incompiutezza e di cialtronaggine che dopo un po' stanca.

Ciò di cui si sente la mancanza, come ho accennato sopra, sono scene splatter e di violenza gratuita vera e propria come ci si aspetterebbe da un film targato Troma. Qualche affettamento e arto mutilato c'è ma siamo lontanissimi per quantità di broda e demenzialità da altri capolavori della stessa casa di produzione.
Le parti splatter sono state sostituite in genere con combattimenti rocamboleschi e scenette comiche che a volte rasentano lo stile di "Benny Hill Show". La maggior parte sono divertenti e suscitano risate, soprattutto gli assurdi combattimenti in Giappone e l'inseguimento finale in macchina e moto, però alcune gag e battute lasciano perplessi e nel complesso a forza di demenzialità la sopportazione dello spettatore è un po' messa alla prova.

La recitazione è imbarazzante (possiamo dirlo perché abbiamo visto il film in lingua originale) e rende l'esperienza ancora più allucinante, soprattutto nell'improbabile viaggio in Giappone. Probabilmente l'unico attore che si salva è proprio colui che interpreta Melvin/Toxic Avenger e che è anche voce narrante fuori campo. Certo, da un film della Troma non mi aspettavo chissà quali interpretazioni, però in alcuni casi il livello recitativo raggiunge dei livelli così bassi da appesantire ancora di più la visione.

Ora, forse sarò sembrato decisamente negativo con questo film e non voglio essere frainteso. The Toxic Avenger part II è un film marcio e divertente che in più momenti ci ha fatto ridere e sorprendere piacevolmente. Purtroppo vi è un calo molto netto sia in qualità cinematografica che in livello di marciume rispetto al precendete capitolo impossibile da non notare. Inoltre il tutto è un po' appesantito da continue scenette comiche non sempre riuscite che rendono la visione un po' punitiva. Comunque nel complesso vi consiglio di vederlo, almeno una volta...
<Il Drugo>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:



Hanno detto:
"Non capisco davvero come abbiate fatto a smaniare per vedere sta' cacata,dio merda. L'unica cosa buona era l'imbarazzante presenza dell'artista marziale Michael Jay White."
Capitan Ano

"Film bellino dal punto di vista del marcio, comunque diversi gradini più in basso del primo capitolo. La storia infatti e una gran palla insensata al solo fine di far susseguire una serie sconfinata di rocamboleschi combattimenti e scenette comiche a volte al limite dell'idiozia, che comunque sono stati apprezzati."
Winter

"Un viaggio allucinante in un giappone che pareva uscito dagli incubi di un tossico (come ovvio) e assolutamente indecente a livelli non solo di trama ma persino di senso comune, si assiste al ritorno dell' eroico eroe in patria e...beh, la cosa non migliora lo stesso"
Allen


Serata Marcia: 28 Novembre 2011

Serata marcia orfana dei fratelli Cambi, per cui con grande allegria ci lanciamo nella solita doppia visione in nome di dei impronunciabili.
Essi evidentemente ci vogliono bene ed hanno voluto che il dado scegliesse "Hard to Kill" dell'immortale Steven Seagal che ormai sempre più frequentemente alberga il nostro schermo ed i nostri sogni.
Inutile sottolineare che l'Immenso anche a questo turno uccide alla grande, con una rara forma fisica e cattiveria. Grazie Steven.

La seconda visione è stata meno felice ma ben più marcia, grazie alla visione di "RoboGeisha" che sinceramente era tanto che volevamo vedere e che ora speriamo di non vedere più.
In realtà ci è piaciuto abbastanza, ma come in tutti i film orientali chiaccherano un monte anche quando hanno a disposizione un enorme castello-robot di acciaio che scala il monte Fuji. Assurdi Giapponesi.

Insomma serata più che positiva. Che il brutto sia con voi.

Film visionati: Hard to Kill e RoboGeisha

Hard to Kill

RoboGeisha

[News] Recensione di Machete

Sembrava un poveraccio che vive alla giornata. Invece era Machete, leggendario ex-agente federale. Creduto morto dopo lo scontro con Torrez, famigerato boss messicano della droga, Machete fugge in Texas per dimenticare il passato. Cade invece in una rete di corruzione che lo coinvolge nell'attentato ad un senatore e fa di lui un ricercato. Deciso a riscattarsi smascherando l’oscuro complotto, dovrà vedersela con Booth, uno spietato uomo d’affari; Von, una guardia di frontiera che comanda un piccolo esercito; e infine Sartana Rivera, bellissima ufficiale della squadra antiimmigrazione, combattuta fra il rispetto della legge e il desiderio di giustizia. Al fianco di Machete si schierano Luz, dallo spirito ribelle e dall’animo rivoluzionario, e Padre, sacerdote abile con la pistola. La ricerca della verità riconduce Machete a Torrez per un epico duello di vendetta e redenzione...

Penso che questo spettacolare film, opera di Robert Rodriguez, non abbia bisogno di presentazioni. Lascio quindi la parola a Felio che penserà a tesserne gli elogi.

Machete

Titolo originale: Machete

Regia: Ethan Maniquis, Robert Rodriguez

Genere: Azione

Produzione: USA 2010

Durata: 105'

Cast: Danny Trejo, Michelle Rodriguez, Jessica Alba, Robert De Niro, Lindsay Lohan, Cheech Marin, Jeff Fahey, Steven Seagal, Don Johnson, Rose McGowan, Daryl Sabara, Shea Whigham, Cheryl Chin, Electra Avellan, Elise Avellan, Tom Savini, Tina Rodriguez

Trama: Sembrava un poveraccio che vive alla giornata. Invece era Machete, leggendario ex-agente federale. Creduto morto dopo lo scontro con Torrez, famigerato boss messicano della droga, Machete fugge in Texas per dimenticare il passato. Cade invece in una rete di corruzione che lo coinvolge nell'attentato ad un senatore e fa di lui un ricercato. Deciso a riscattarsi smascherando l’oscuro complotto, dovrà vedersela con Booth, uno spietato uomo d’affari; Von, una guardia di frontiera che comanda un piccolo esercito; e infine Sartana Rivera, bellissima ufficiale della squadra antiimmigrazione, combattuta fra il rispetto della legge e il desiderio di giustizia. Al fianco di Machete si schierano Luz, dallo spirito ribelle e dall’animo rivoluzionario, e Padre, sacerdote abile con la pistola. La ricerca della verità riconduce Machete a Torrez per un epico duello di vendetta e redenzione...

Opinione del Club: "Machete, machete, machete, machete..."

Capita di tanto in tanto che un film ci ispiri particolarmente. Capita che -tra queste pellicole- una sia talmente promettente da spingere il Club al completo (o quasi) alla visione in trasferta al cinema per una visione della suddetta su grande schermo.
E Machete non poteva che essere questo titolo.
Visionato nel lontano maggio dell'anno scorso al tempo dell'uscita su grande schermo, questo prodotto del genio perverso di Rodriguez ha dato soddisfazione a tutti, tanto a quelli che avevano avuto modo di vederlo in anteprima sia per i neofiti di questo prodotto. Sangue, polvere, actione e romanza spadroneggiano in questo film epico e trash allo stesso tempo.

E cos'altro potevamo aspettarci da un film dove il nemico finale è Steven Seagal? E' un filmone, su questo non ci piove... E nella stirpe degli ultimi film di actione/trash (The Expendables, Clash of Titans) si piazza di diritto al primo posto per tamarrate, battute epiche e scene splatter che in film del genere non guastano mai.

Se dovessi trovare un punto a sfavore di questo film dovrei addurre l'estrema semplicità della trama, che guardacaso mi ha riportato alla mente Nmila film di Steven Seagal caratterizzati dalla formula "Il cattivo pesta i piedi al buono - Il buono indaga/massacra - Il buono uccide il cattivo".
Non che la cosa influisca più di tanto sul giudizio complessivo, comunque.
Successo assicurato e proporzionale all'autoironia del film, che in questo caso è tanta. I cliché sono tanti, e non per questo la storia perde di interesse: non sono certo i discorsi filosofici né la complessità psicologica del cast a lasciarci a bocca spalancata quanto la disinvoltura e la naturalezza con cui i personaggi interpretano i loro ruoli.

Interpretato da Danny Trejo, Machete Cortez di buono ha davvero poco: protagonista delle più cruente (e assurde) scene d'azione di sempre mi ha provocato momenti di sincera commozione nell'osservare con quanta fantasia si può andare in giro a squartare il prossimo.
Non si contano gli oggetti da lui trasformati in armi di distruzione di massa, e c'è da dire che anche solo con la fidata arma bianca non uccide mai due volte nello stesso modo.
E' un giusto e non lo fa neppure pesare, cosa che giustifica ampiamente il fatto di riuscire a copulare con ogni personaggio femminile del film a dispetto del suo fisico da sessantenne. Applausi scroscianti mentre riecheggiano le note dell'omonima canzone, il cui motivetto mi perseguiterà per anni a venire.

Il cattivo è Steven Seagal. Non credo si possa dire di più... Apparte che è più abbondante dell'ultimo film, più filonipponico che mai (immancabile la coppia di katane), più propenso a combattere praticamente immobile e -ovviamente- sempre meno espressivo.
Una garanzia per un film pieno di marciume, il vero nemico finale che non puoi prendere sul serio per quanto ti possa sforzare. Ma gli vogliamo bene così, specialmente quando -ad ogni sua apparizione- offende senza motivo l'altro cattivo di turno, con l'immancabile frase "Puñeta, qué traes?"
Certo, c'è da chiedere cosa ci faccia un ex federale ora narcotrafficante in abiti orientali, ma se questo film ci desse delle risposte non sarebbe Machete.
Da notare che non lo vediamo MAI mangiare qualcosa: probabilmente ha già spazzolato tutto ciò che c'era di commestibile prima di essere inquadrato, cosa che giustificherebbe il suo ulteriore aumento di massa grassa.
Sull'argomento c'è anche da segnalare la presenza di un invecchiato e comunque efficace Robert De Niro, qui nei panni di un vecchio senatore ultrarepubblicano alle prese con il problema messicano: interpretazione schietta, offre ai nemici di Machete quella patina di serietà che il buon vecchio Steven non riesce a dare.

Poi ci sono le belle: Due, perché Machete non poteva accontentarsi di una sola co-protagonista, la bellissima Lux e la caliente Sartana (alzi la mano chi questo nome non suggerisce niente) Rivera non possono che cadere ai piedi del Nostro, soggiogate dal suo innato carisma.
Confesso -quando ho visto Sartana uccidere un peone con un mini-obelisco/soprammobile- di aver creduto che fosse lei la figlia perduta di Machete, ma vabbé...

Ultimo ma non per importanza il machete. Da non confondersi con l'omonimo protagonista, gli dedico questa posizione in quanto ha più scene lui che tutti i personaggi secondari messi assieme. Affilato come non mai (e se anche non lo è fa male uguale), otterrà il power-up per lo scontro finale, sotto forma di un Machete più lungo! Sostituito da qualsivoglia oggeto affilato, affiancato da numerosi suoi simili si farà strada nelle carni di chiunque sia tanto sciocco da mettersi sulla strada del più cattivo e brutale giustiziere messicano di sempre!

Ci sono mille altre cose da dire sul film, ma mi limito a dire che è un film che si merita punteggio pieno (anche se la media non mi ha dato ragione): ci sono scene palesemente trash, mi ha fatto piegare in due dalle risate ed il tempo è volato letteralmente via: di cos'altro deve aver bisogno una pellicola? Imperdibile per ogni vero amante del trash.
<Felio>



Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:




Hanno detto:
"Io stavo per Steven Seagal."
Capitan Ano

"Un film che si nutre di imperfezioni e ne fa la sua ragione di esistere."
Black Lotus

Serata Marcia: Lunedì 21 Novembre 2011

Mancava purtroppo il Capitan Ano e senza il suo carisma, le sue bestemmie e le sue molestie a tenere alto il morale della ciurma, gli elementi più deboli si sono lasciati sopraffare dal sonno dopo il primo film e si è dovuto interrompere.
Poco male, perché comunque abbiamo fatto in tempo ad autopunirci con un film dalle caratteristiche veramente infime per la mia gioia personale. Ovvero ci è toccato "Mega Shark vs Giant Octopus" prodotto dalla Asylum, una casa di produzione californiana famosa nel girare film a costo estremamente ridotto e di qualità infima. Soprattutto la loro specialità è quella di realizzare remake farlocchi dei più recenti blockbuster hollywooddiani usciti nelle sale cinematografiche.
In questo caso non penso si tratti del remake di un qualche film "bello" in particolare, ma Mega Shark vs Giant Octopus riesce ad essere un film decisamente orrendo lo stesso.
L'idea alla base del film è che i due animali giganteschi citati nel titolo combettevano milioni di anni fa e a tal punto si odiavano che erano rimasti intrappolati nei ghiacci durante una glaciazione incuranti dell'avanzata delle calotte polari. Ora sono stati risvegliati dai soliti umani incauti e le due bestie seminano morte e distruzione nel Pacifico e non solo... anche in cielo! Sì, perché una delle scene più "belle" del film è quando lo squalo salta per aria e addenta al volo un areo di linea! Il film è un po' una sofferenza ma vale la pena vederlo anche solo per questa scena... e poi fra gli attori principali c'è Lorenzo Lamas alias Renegade. Anche per questo sono contento di averlo visto...
<Il Drugo>

Film visionato: Mega Shark vs Giant Octopus




[News] Recensione di Allarme negli Abissi

Il militare Chris Kody viene rilasciato dal carcere in cui si trova e riaggregato alla sua vecchia squadra, con la promessa di libertà e soldi se riusciranno a catturare uno scienziato che ha messo a punto un diabolico sistema di controllo psichico capace di trasformare chiunque in uno spietato killer...

Quando si tratta di Steven Seagal potete stare certi che prima o poi il Capitan Ano entrerà in azione con una recensione. Se poi ad una Serata Marcia capita di vedere ben due film di fila del nostro attore d'azione preferito, allora la recensione arriva per via espressa visto che il Capitano è a tal punto ispirato da tutto questo splendore cinematografico.
In questo caso non ci troviamo sicuramente davanti ad uno dei migliori film di Seagal, anzi la trama è spesso confusionaria con due vicende che s'intrecciano senza un'apparente collegamento logico; forse durante la visione, nei momenti in cui non esplodeva qualcosa o Steven non spezzava arti, è partito qualche sbadiglio fra il pubblico un po' disorientato.
In fondo però Steven Seagal ci regala sempre qualche gioia e quindi passo la parola a Capitan Ano che se ne intende più di me sull'argomento...
Leggi la Recensione

Allarme negli Abissi


Submerged

Titolo originale: Submerged

Regia: Anthony Hickox

Genere: Azione

Produzione: UK/Bulgaria 2005

Durata: 96'

Cast: Steven Seagal,Christine Adams, William Hope, Nick Brimble, Vinnie Jones, Alison King, P. H. Moriarty, Gary Daniels, Ross McCall, Stephen Da Costa, Peter Youngblood Hills, Adam Fogerty, Chris Hazlewood, Nikolai Sotirov, William Tapley

Trama: Il militare Chris Kody viene rilasciato dal carcere in cui si trova e riaggregato alla sua vecchia squadra, con la promessa di libertà e soldi se riusciranno a catturare uno scienziato che ha messo a punto un diabolico sistema di controllo psichico capace di trasformare chiunque in uno spietato killer...

Opinione del Club: Submerged è un film del 2005, per cui il nostro eroe Steven Seagal è già imbarazzantemente imbolsito ed appare sempre fasciato da vestitoni ed enormi giubbotti di pelle per nascondere le rotondità incriminanti, per cui non è difficile immaginare che il buon vecchio Steven combatta sempre da fermo muovendo quelle braccione chissà con quale criterio.

La trama non ha alcun senso e si passa da un intrigo internazionale per il possesso di un cazzosissimo sottomarino condito con soldati con il cervello lavato, insensibili al dolore, per poi finire in un colpo di stato in Uruguay.

Tuttavia nonostante i mille difetti, non mi sento di condannare totalmente la pellicola, poichè fondamentalmente il regista ha poche cose a disposizione e le fa esplodere senza soluzione di continuità.

Ci regala scene anche gioiosissime in cui, per esempio, Steven riesce a mettere una granata in un carro armato per poi fuggirne a rallenatotore goffamente come se avesse rubato una torta da una pasticceria, oppure lo stesso eroe paffuto che appicica al muro il signor Gary Daniels, che se lo merita ampiamente visto che ha partecipato a "Fist of the North Star".
Ovviamente Steven è la vera arma letale che il signor Hickox può scatenare, ma tutti gli altri ingredienti a disposizione li butta nel calderone e fanno la loro figura, forse di merda ma lo fanno alla grande.

Non è assolutamente un film bello, forse da deridere ma proprio per questo da guardare: troppe volte ci siamo lamentati dei filmucci scialbi senza infamia e senza lode, ebbene questo è un film brutto degno di questo nome dove su tutto campeggia l'impassibile ed imbolsito volto di Steven Seagal.

Da notare inoltre il parrucchino che sembra un castoro in testa allo slogacolli.
<Capitan Ano>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume: