B-Movies e Cinema Trash


Club fiorentino per la visione e l'apprezzamento di B-movies e cinema Trash! Clicca qui per maggiori informazioni. Nuove recensioni ogni due settimane circa.

[News] Recensione di Morte a 33 Giri

Eddie Weinbauer, soprannominato Ragman, è uno studente sfigato con la passione dell’heavy metal: ha una cotta per Leslie ed è dileggiato quotidianamente da un gruppetto di bulli capeggiati dal suo compagno di scuola Tim Heinley. Eddie è un grande fan del famoso e contestato cantante metal Sammi Curr, che però muore in un incendio poco dopo aver ricevuto dalle autorità comunali il divieto di esibirsi a Lakeridge, come avrebbe voluto, per la serata di Halloween. Eddie è sconvolto dalla notizia, ma un suo amico DJ, Nuke, gli dà l’ultimo disco inedito di Sammi Carr, ancora su matrice: Nuke ne ha fatto una copia su nastro per suonarla alla mezzanotte di Halloween, secondo il desiderio di Sammi. Eddie torna a casa e ascolta il disco, ma scopre che questo, ascoltato al contrario, trasmette dei messaggi utili per vendicarsi di Tim e degli altri. Scopre, inoltre, che il disco riesce a metterlo addirittura in contatto con lo spirito di Sammi.

Veramente un bel film, a quanto mi hanno detto. La presenza nel cast di famosi interpreti del metallo internazionale (tra cui Gene Simmons dei Kiss e Ozzy Osbourne) lo ha reso per noi particolarmente sfizioso. Il CapitAno ci offre la sua opinione in questa recensione.
Leggi la Recensione

Morte a 33 Giri


Titolo originale: Trick or Treat

Regia: Charles Martin Smith

Anno: 1986

Durata: 98'

Cast: Marc Price,Tony Fields, Lisa Orgolini, Doug Savant, Tim Hainey, Roger Mockus, Gene Simmons, Ozzy Osbourne

Trama: Eddie Weinbauer, soprannominato Ragman, è uno studente sfigato con la passione dell’heavy metal: ha una cotta per Leslie ed è dileggiato quotidianamente da un gruppetto di bulli capeggiati dal suo compagno di scuola Tim Heinley. Eddie è un grande fan del famoso e contestato cantante metal Sammi Curr, che però muore in un incendio poco dopo aver ricevuto dalle autorità comunali il divieto di esibirsi a Lakeridge, come avrebbe voluto, per la serata di Halloween. Eddie è sconvolto dalla notizia, ma un suo amico DJ, Nuke, gli dà l’ultimo disco inedito di Sammi Carr, ancora su matrice: Nuke ne ha fatto una copia su nastro per suonarla alla mezzanotte di Halloween, secondo il desiderio di Sammi. Eddie torna a casa e ascolta il disco, ma scopre che questo, ascoltato al contrario, trasmette dei messaggi utili per vendicarsi di Tim e degli altri. Scopre, inoltre, che il disco riesce a metterlo addirittura in contatto con lo spirito di Sammi.

Opinione del Club: Sam Curr è la rockstar del momento e la sua musica hard'n'heavy, congiunta col suo stile oltraggioso è bersaglio delle critiche di benpensanti, profeti, pedagoghi ed associazioni genitoriali varie, riprendendo ciò che effettivamente accadeva sovente alle band heavy metal del tempo.

Eddie Weinbauer è un adolescente metallaro ovviamente vessato, forse anche giustamente, in quanto tale; è anche un enorme fan di Curr ed è altrettanto ovviamente innamorato della bellona acqua e sapone di turno, che prova compassione per questo povero ragazzo con bandana e maglia dei Megadeth.

Curr muore però in un incendio e - come farebbe chiunque in quella situazione - con un rito satanico "incide" la sua anima sul vinile del suo secondo ed inedito disco. Ragman è disperato per la morte del suo idolo, ma ottiene il secondo disco di Sam Curr da un DJ della radio, interpretato da un meraviglioso Gene Simmons, che se fatto girare al contrario libera l'anima incazzatissima della rockstar demoniaca.

Il film si evolverà in una prima fase in cui Ragman è un burattino di Curr, per cui comincerà a vendicarsi dei bulli, e poi una seconda fase, ben più frizzante e rockeggiante, in cui Eddie si ribellerà e dovrà combattere Curr che, sempre incazzatissimo e capace di viaggiare attraverso l'elettricità, seminerà la morte in nome del Rock n' Roll.

Un film gioioso: l'apice verrà toccato quando il demoniaco Sam farà irruzione al concerto di Halloween e dopo una carismatica esibizione di "Trick or Treat" dei Fastway incenerirà il pubblico lanciando fulmini dalla chitarra facendo un solo. Questa scena in particolare ha provocato la commozione generale della platea. Ma il film avrà anche altri picchi, per esempio quando Sam si personificherà in un enorme lucertolone elettrico esperto di sesso orale o quando subirà un duro colpo mettendo un piede nella tazza del cesso.


Fondamentalmente la vicenda di base - ragazzo vessato che ottiene la rivincita facendo trionfare l'amore impossibile - è un canovaccio piuttosto banale, ma la salsa rock horrorifica lo rende un prodotto veramente gustoso, ed il signor Fields, che non so minimamente chi sia ma interpreta Sam Curr, esegue un gran lavoro impersonificandosi perfettamente nell'icona rock rinnegata tanto amata ed odiata in quegli anni, diventando a tutti gli effetti la vera attrazione del film e non un mero antagonista, come fosse un mostrillo qualunque.

Da apprezzare i cameo di Gene Simmons e soprattutto di Ozzy Osbourne, nei panni di un predicatore che insulta con dito in cielo i contenuti oltraggiosi che corrompono i costumi giovanili.

Ovviamente questo film verrà maggiormente apprezzato da chi, come me medesimo tondo e bellissimo, ama certe sonorità, per cui non posso fare a meno di sottolineare la colonna sonora a dire poco ruggente dei "Fastway" dell'ex chitarrista dei Motorhead Eddie clarke.
<Capitano Ano>

Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:



Hanno detto:
"La vecchia folgorata mi ha dato grande gioia e ha portato un vento di allegrezza nel salotto di pietro che ha rimpiazzanto lo stagnante puzzo di sudore."
Winter

"Morte a 33 giri era ganzissimo, solo che di horririfico non aveva nulla, era più un Goonies col Rock n' Roll."
Lord Magneto

"Bellissimo. Metallico. Ermetismo a mano armata."
Sade

"Mi è garbato l'orecchio fuso della tizia in macchina"
Clitorideath

Serata Marcia: Lunedì 27 dicembre 2010

Sono ormai passati due giorni da natale, che un mio amico fisico ha descritto come "la gara di due giorni a chi raggiunge per primo il limite di Chandrasekar" (che per chi non lo sapesse è il limite di massa oltre il quale un corpo di una certa dimensione diventa un buco nero). Alcuni di noi hanno trovato solo oggi le energie per alzarsi dalla tavolata del 25. E lo hanno fatto per radunarsi nel Salotto dello Schioppo. Il Club si è quindi presentato al gran completo davanti alla leggendaria televisione alle sette e mezzo, e mentre raccoglievamo le ordinazioni per la cena cinese take-away e ci litigavamo i posti sul divano, una certezza albergava in noi: questa sarebbe stata l'ultima serata marcia del 2010.

Trovarsi prima di cena è stata una buona mossa. Mentre aspettavamo l'arrivo del motorino che ci avrebbe recato in offerta le prelibatezze orientali, abbiamo potuto lanciare a tradimento il dado e vedere cosa usciva: e il dado, forse preoccupato per tutte le volte che lo abbiamo recentemente trascurato, ci ha trattato bene, regalandoci una delle migliori restazioni cinematografiche di Steven Seagal, che affronta una banda di spacciatori rastafariani in "Programmato per Uccidere", spezzando in corso d'opera un'invereconda quantità di arti. Steven era agli inizi di carriera e quindi piuttosto magro.

Nel frattempo era arrivato il cibo, ci eravamo nutriti. Il film era allegramente terminato regalandoci un ganzissimo pezzo reggae durante i titoli di coda. Poche ciance, e si passa al successivo. Il dado qui ci ha voluto donare uno dei pochi capitoli che non abbiamo ancora visto della serie di "Grano Rosso Sangue", il terzo film per la precisione. La pellicola si dimostra piuttosto ordinaria per la maggior parte del tempo, salvo poi decollare in un tripudio di gommapiuma e manichini verso la fine del film, cosa che ci ha riempito di gioia - inoltre in diverse scene compare una giovanissima Charlize Theron. Alla fine del film erano le 11:40.

Presto, troppo presto per andarsene. Al ché il CapitAno, sempre alfiere del terzo film, propone di andare avanti: e mentre i più deboli (Lotus, Winter, Felio) abbandonano la scena, i sei rimasti si apprestano a lanciare di nuovo il dado per un altro po' di sofferenza. Qui bisogna dire che la sorte è stata una vera baldracca: era uscito un film fantascientifico di cui ora non ricordo il nome, ma il file era corrotto e abbiamo dovuto desistere; e così siamo passati a quello immediatamente succesivo in lista, "Cannibal Women in Avocado Jungle of Death", che è stato probabilmente il punto più basso della serata. In inglese, non sottotitolato, con attori dotati di accenti terribili che rendevano difficile capire cosa fosse detto; e soprattutto ciarle, ciarle, ciarle e pochissima o nessuna azione. E sì che la trama (una tribù di femministe cannibali asserragliata in una giungla nel bel mezzo della California) sembrava promettente!

Erano le 2:20. Magneto, che aveva assistito a tutto il film precedente stando in piedi per misteriosi motivi, è andato a letto. Sade è pure lui andato a casa. E mentre Psycho e il CapitAno erano distratti, io e il presidente abiamo messo in atto il nostro piano criminoso per ignorare il dado e vedere finalmente il film che entrambi da tempo aspettavamo: Inframan, una specie di "Power Rangers" di Hong Kong (quindi con Kung Fu). E la pellicola, tra pannelli di cartone pieni di bizzarre lucette, mostri interamente realizzati in gommapiuma, fulminanti ovunque ed esplosioni a caso, ci ha veramente esaltato! Il film in effetti è stato persino in grado di provocare visioni negli astanti, in particolare al CapitAno verso la fine è apparsa Angela Lansbury riflessa nel ghiaccio.



Pellicole Visionate: Programmato per Uccidere, Grano Rosso Sangue III, Cannibal Women in the Avocado Jungle of Death e Inframan

Programmato per Uccidere


Grano Rosso Sangue III


Cannibal Women in the Avocado Jungle of Death


Inframan

[News] Auguri

Il club del marcio augura a tutti i suoi lettori, tranne quelli di nome "Gesualdo",  auguri di buon Natale, o di buon qualsiasi cosa festeggiate in questo periodo!

[News] Recensione di Mind Breakers

Sei persone divise si svegliano a bordo di un'astronave aliena, non sapendo come ci sono finiti. Fra di loro ci sono una coppia di scienziati sposati Lee e Susan; due soldati Devon e Kelly; più il criminale Trit e la sua ragazza Jenna, una lapdancer. Non sanno di essere stati catturati da una razza di alieni in estinzione le cui intenzioni sono quelle di trovare un modo per continuare la propria specie...

Sono contento che la recensione di Natale sia toccata a me! Per festeggiare questo momento speciale dell'anno infatti ho recensito un film di una bruttezza tale che era riuscito a sconvolgere le menti di tutti i memberi del Club del Marcio (che di merda ne hanno vista passare sullo schermo). Non è stato facile, ma come quel panzone di Babbo Natale si fa il giro del mondo per portare i regali, io ho approfondito una di quelle pellicole che non andrebbero mai viste. Comprato lo scorso Novembre ad un baracchino del Lucca Comics giudicando prematuramente dalla copertina e dalla descrizione della trama pensavo che sarebbe stato un film brutto di un certo livello ma comunque divertente. Mai avrei pensato di trovarmi di fronte a tale obbrobrio e ora vi renderò partecipi della sofferenza... Buona Natale a tutti!
Leggi la Recensione

Mind Breakers

Titoli alternativi: Starquest II, Galactic Odyssey

Regia: Fred Gallo

Genere: Fantascienza

Produzione: USA 1997

Durata: 79'

Cast: Adam Baldwin, Robert Englund, Duane Davis, Kate Rodger, Gretchen Palmer, Jeannie Millar, Jolie Jackunas, Jerry Trimble, Maria Ford, Shauna O'Brien

Trama: Sei persone divise si svegliano a bordo di un'astronave aliena, non sapendo come ci sono finiti. Fra di loro ci sono una coppia di scienziati sposati Lee e Susan; due soldati Devon e Kelly; più il criminale Trit e la sua ragazza Jenna, una lapdancer. Non sanno di essere stati catturati da una razza di alieni in estinzione le cui intenzioni sono quelle di trovare un modo per continuare la propria specie...

Opinione del Club: La recensione di questo film mi mette a dura prova quasi quanto lo è stato vederlo. Come si fa a recensire questo... coso? Visto che è assai difficile definirlo “film” vero e proprio. Infatti diciamo subito che questa è una di quelle pellicole così brutte, ma così brutte che pochi ce la fanno ad arrivare ai titoli di coda. C'è chi si addormenta, c'è chi si alza dal divano ed inizia a camminare per la stanza in preda alla follia, c'è chi invoca una distorsione spazio-temporale in modo che il timer del lottore dvd avanzi più velocemente. In ogni caso, visto che sono arrivato in fondo a questo delirio vediamo anche di recensirlo.
Si capisce subito fin dai titoli di testa che il film ha qualcosa che non va, infatti il cervello dello spettatore viene violentato per ben dieci minuti di una carrelata di video senza senso: immagini di repertorio della nasa, video di guerra presi da altri film, esplosioni a ripetizione a volte anche in luoghi assurdi come delle misteriose gallerie, e tanta altra roba presa a caso.
Dopo questa introduzione psichedelica si viene in qualche modo proiettati a bordo di un'astronave aliena, dove sei tizi sono stati catturati dagli alieni con strani scopi riproduttivi. Le scene all'interno sono girate in qualche scantinato mal riadattato mentre le parti esterne nello spazio sono prese pari pari da un altro film di fantascienza.
A questo punto è d'obbligo una premessa. Questo film è prodotto da Roger Corman regista e produttore che in fatto di cinema brutto e a basso badget è una garanzia. Infatti continuamente durante il film si viene rimandati ad intere sequenze rubate da altri film o ad immagini di repertorio che nulla hanno che fare con la trama principale e che nella maggior parte dei casi sono state gentilmente concesse dalla collezione di Corman stesso. Per esempio una soldatessa del gruppo ripensa alle proprie vicende sulla Terra e ci vengono proposti ben dieci minuti di scene di battaglia tratte da un film post-apocalittico non ben definito. Gli alieni spiegano agli umani che la Terra è stata devastata dalle guerre e dalle rivolte? Subito la regia ci spara filmati da telegiornale di guerra in Vietnam e di scontri nelle città contro la polizia di alcuni manifestanti... Il criminale del gruppo ripensa al suo passato? Guarda caso saltano fuori scene di un'improbabile film d'arti marziali ambientato in uno strano Portogallo abitato da messicani, in cui lo stesso attore era il protagonista. La parte più bella è però quella in cui all'improvviso senza motivo l'atronave è attaccata da altre atronavi da guerra di alieni rettiloidi che nessuno ha mai visto e nessuno vedrà più. Ci vengono così proposte scene di guerra spaziale prese pari pari dal film Battle Beyond the Stars (altro film prodotto da Corman guarda caso, conosciuto in Italia come I Magnifici Sette nello Spazio). Il montaggio è così caotico e casuale, con sequenze ripetute e brevi pezzi che non c'entrano nulla, che noi della battaglia in corso non ci abbiamo capito un cazzo!
Ora anche volendo tralasciare tutte le sequenze “copia e incolla” gli avvenimenti principali sono difficili da seguire. Infatti gli alieni padroni dell'astronave hanno rapito gli unici sopravvissuti della specie umana (a quanto dicono loro) per poter mescolare la loro specie con quella umana e assicurare una futura discendenza ad entrambe le razze. C'è chi si pregusta già romanza fra umani e alieni, peccato che le cose non siano così semplici e gli sceneggiatori hanno ben pensato d'infilarci intrighi e doppigiochi fra alieni al limite del ridicolo. Le cose potevano farsi anche interessanti perché per tutto il film si vede gente che si accoppia, anche con gli alieni, ma il tutto è sempre appena accennato e interrotto da complicazioni incomprensibili... almeno il film fosse stato un soft-porn con romanza aliena!
Oltre alla trama ci sono anche tanti piccoli dettagli che non hanno senso. Il più lampante fra tutti è il pilota automatico dell'altronave: trattasi infatti di un individuo di sembianze umane (ora perché degli alieni dovrebbero avere un pilota automatico di sembianze umane?) la cui ubicazione standard è una nicchia nella parete. Quando egli è chiamato a guidare si attiva, esce dal cubicolo, si siede al posto di guida e si cala sul capo una specie di visore che sembra più una grondaia! Perché tutto ciò? A che serve ai fini della trama?
Direi che è inutile parlare poi di effetti speciali perché in definitiva non esistono se non forse per qualche scintilla ed esplosione di arma da fuoco.
Direi quindi che possiamo trarre le nostre conclusoni. Non so se sono riuscito a comunicarvi adeguatamente il brutto che trasuda questo film ma questa volta devo consigliarvi di non guardarlo se volete evitare seri danni al cervello. Certo devo ammettere che allo stesso tempo è bello quando al Club capitano film talmente orribili da lasciare il segno e questo è il caso. Una trama strampalata, un'accozzaglia di parti di film diversi appiccicate fra di loro senza pietà, un patchwork cinematografico della peggior specie, che vi farà chiedere: “ma cosa cazzo pensavano quando hanno girato questo film?”.
Tra l'altro è un raro esempio di come i ben tre titoli affibbiati non abbiano niente (ma proprio niente) a che vedere con la trama: non ci sono distruttori di menti, non si vedono quest fra le stelle e non si assiste ad odissee per la galassia.
<Il Drugo>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:


Hanno detto:
"Dieci minuti d'iniziale agonia hanno ottuso i nostri sensi e stroncato la nostra volontà condannandoci ad arrivare sino alla fine della visione. Immagini insensate si sono riversate sullo schermo cercando di mettere insieme un film di fantascienza con un gruppo di idioti chiusi in tre stanze dall'architettura demenziale che chiacchierano di stronzate e con scene riprese da ogni dove di altri improbabili film (combattimenti spaziali, alieni pacchiani, film di kung fu, guerra post apocalittica, guerra del Vietnam, riprese documentaristiche )."
Lord Magneto

Serata Marcia: Lunedì 20 Dicembre 2010 - Rotten Before Christmas

Ogni anno, la serata subito prima di Natale ha un gusto tutto speciale per noi. La chiamiamo "Rotten Before Christmas" e siamo inclini a vedere più film del solito; il CapitAno è particolarmente molesto, Magneto particolarmente assonnato, Psycho particolarmente odoroso, Sade particolarmente negazionista, io particolarmente saccente, insomma tutto sembra tingersi di colori più vividi. Il motivo ci è misterioso, dato che siamo una manica di efferati mangiapreti senzadio, ma è probabilmente legato all'avvicinarsi di un lungo periodo di permanenza a casa dagli impegni scolastici e universitari.

Armati di questo spirito e di un panettone della Coop, ci siamo ieri sera riuniti nel salotto di Sade. Presenti alla campana d'inizio oltre al sottoscritto anche il padrone di casa Sade, ovviamente più Psycho, Magneto, Winter, il CapitAno, il presidente, che è il presidente, Drugo. Felio sarebbe arrivato come al solito solo al termine del primo film. Lotus assente causa maltempo. Presente anche un ospite esterno.

Come spesso avviene quando ci sono io, e per le serate speciali in generale, la scaletta era stata decisa a tavolino da tempo e il dado è stato quindi dimenticato per la serata. Abbiamo quindi cominciato da una produzione islandese, "Astropia", che ci siamo visti (come ci era stato consigliato dal commesso) in lingua originale con i sottotitoli. Una pellicola dalla trama simpatica, che però ha il grosso difetto di partire molto lenta. Quando però il film decolla, diventa un susseguirisi di scene esilaranti con i personaggi che alternano realtà e cosplay in un misto che ricorda un po' i lungomeraggi "The Gamers". Il taglio sembra piuttosto amatoriale, ma ben curato e, insomma, siamo rimasti abbastanza soddisfatti.

Abbiamo poi continuato con "Ninja Campione" (o forse "Ninja il Campione", non ne siamo certi), ennesimo lavoro prodotto da Joseph Lai e diretto dal maestro (?) Godfrey Ho. Come al solito il film era un "2 in 1": c'erano parti ninja, particolarmente assurde, ma troppo poche; e parti non ninja, completamente scorrelate dalle precedenti (se non per un debolissimo collegamento che viene posticciamente attaccato a fine film) che nonostante scorrano molto meglio dell'interminabile drammone di "Ninja Commandments" non sono neanche lontanamente all'altezza dell'assurdo poliziesco di "Ninja Terminator".

A questo punto Psycho, Magneto e il nostro ospite se ne sono andati a casa, ma noi, non contenti, abbiamo voluto continuare. E abbiamo perseverato con "MegaForce", un film di cui non abbiamo ben capito l'ambientazione, ma che riguarda una missione che un gruppo di soldati internazionali, la MegaForce appunto, deve intraprendere per risolvere il conflitto tra due nazioni confinanti, l'Anguria e il bellicoso Sghimbescio. La principale attrazione del film è data sicuramente dalla trovate ultratecnologiche ottantiane, spesso completamente assurde! Quello, e poi ci sono personaggi con nomi tipo "uovo" e "laser".

Film Visionati: Astropia, Ninja Campione e MegaForce

Astropia


Ninja Campione


MegaForce

[News] Recensione di Tempesta di Fuoco

Jonathan Cold è un ex-agente della CIA che viene assoldato da chiunque abbia bisogno di lui. In una delle numerose operazioni in cui è coinvolto, qualcosa non va per il verso giusto, facendo affiorare un complotto di un gruppo estremista che vuole distruggere Los Angeles...

Nuova recensione della nostra new entry, Felio, al suo secondo lavoro per il club. Come il precedente, è un buon lavoro che attesta come neanche al caro vecchio Steven Seagal possano riuscire solo film che ci entusiasmino. E infatti "Tempesta di Fuoco" si è rivelato un film piuttosto scialbo...
Leggi la Recensione

Esattamente come la volta scorsa, Felio mi ha mandato la recensione in orario ieri e io mi sono scordato di metterla. Chiedo scusa.

Tempesta di Fuoco

Titolo originale: Black Dawn

Regia: Alexander Gruszynski

Genere: Azione

Produzione: USA 2005

Durata: 96 min

Cast: Steven Seagal, Tamara Davies, Mike Baldridge, Nicholas Davidoff, Warren Derosa

Trama: Jonathan Cold è un ex-agente della CIA che viene assoldato da chiunque abbia bisogno di lui. In una delle numerose operazioni in cui è coinvolto, qualcosa non va per il verso giusto, facendo affiorare un complotto di un gruppo estremista che vuole distruggere Los Angeles...

Opinione del Club: Man mano che Seagal produce film la sua massa risulta inversamente proporzionale al numero di scene d'azione utili. Il film non è piaciuto, e credo che questo sia un dato di fatto: certo, stiamo parlando di una buona produzione che di marcio ha ben poco... Ma considerati i fasti cui siamo stati abituati all'apice della carriera del caro Steven possiamo dire che "Tempesta di fuoco" rientri nelle sue produzioni meno meritevoli.


La sceneggiatura è piuttosto semplice, ed il fatto che molti particolari non siano neanche menzionati (motivazioni dei terroristi in primis) pongono allo spettatore dubbi che difficilmente renderanno il giudizio del prodotto positivo; le scene d'azione ci sono, ma è evidente che le arti marziali di qualche anno fa sono ormai un ricordo. Degno di nota è il primo combattimento "serio" dove per una ingenuità che il regista si poteva sinceramente risparmiare il cattiFo di turno dovrebbe combattere contro Jonathan Cold... Ma dalle scarne inquadrature tutto ciò che lo vediamo prendere a pugni sono soltanto busti di gesso.


I personaggi sono caratterizzati in maniera abbastanza interessante, senza però riuscire ad essere ben sviluppati man mano che il film procede: è triste vedere tutto questo potenziale sprecato, a maggior ragione se accompagnato da alcune scene che in nessun altro modo possono essere definite se non da b-movie. Chi non ha storto il naso nello scoprire che - dopo aver fatto esplodere l'atomico orpello nel mare vicino Los Angeles - non solo nessuno ne parla, ma anche sia Cold che Amanda sono riusciti a sopravvivere come se nulla fosse ad una dose di radiazioni certamente letale?

Un film che ha deluso, molto più di tante altre opere, magari anche ben più marce.
<Felio>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:


Hanno Detto:
"Povero Steven. Almeno da altre parti pur obesamente riusciva ad imbastire buone coreografie, come "Into the sun" o "Ferite Mortali", per esempio. Qui invece non c'è veramente niente, solo due momenti di ilarità per un errore clomoroso del montaggio ed un altro in cui, imitando Sartana, Steven si smaterializza da un tir in corsa per apparire salvo e ben pasciuto accanto alla protagonista femminile timorosa per la morte di Jhonatan Cold."
CapitAno

Serata Marcia: 13 Dicembre 2010

Lo so, sono in ritardo, l'aggiornamento sulla serata marcia di questa settimana sarebbe dovuto essere sul blog già da due giorni ma purtroppo si sono verificati vari imprevisti e previsti che hanno costretto molti figuri del club a rimanere nelle proprie case al calduccio, lasciandoci in quattro in quella notte di lunedì 13 che, seppur ricordi nemmen tanto vagamente il titolo di una nota serie di film horror, la ricorderò per sempre più che altro come una notte in cui ha fatto un freddo bestia. Per fortuna eravamo da Sade che per l'occasione aveva sfruttato gli incentivi statali per metter le finestre isolanti e per questo gli siamo tutti grati perchè in quella casa quasi si schiantava dal caldo, chissà se sarà ancora vivo quando gli arriverà il rimborso spese.

Si, lo so che non ve ne frega un cazzo delle finestre isolanti di Sade ma purtroppo questa serata è stata più corta del solito dato lo scarso numero di membri e l'altrettanto scarso quantitativo di dvd: avevamo a disposizione "Erik il vichingo" portato da felio il buono, un inquetante versione di Star Wars giapponese di cui il nome mi sfugge e "Forza d'urto 2". Visto che felio aveva richiesto cortesemente di essere presente quando vedevamo Erik il vichingo e lo Star Wars giaponese era sprecato per essere visto in 4, tanto deve far cacare a detta di Magneto, abbiamo mandato a cacare il dado e ci siamo guardati Forza d'urto 2.

Premettendo che in questo film ci sono un discreto numero di stereotipi cinematografici del classico Nigga, compreso un obeso gangsta che balla ondeggiando le lonze mentre i nostri due eroi giocano a basket in boxer (?) con due novelli Magic Johnson, devo dire che è stata una visione tutt'altro che noiosa per essere un film del cui precedente capitolo non sapevo e non so nulla: una storia di poliziotti corrotti e malavitosi incorniciata da una divertente romanza mentalmente disturbata.

Film visionati: Forza d'Urto 2

[News] Recensione di Alex l'Ariete

Alessandro Corso è un giovane carabiniere che appartiene al Gis. In seguito ad un incidente sul lavoro Alex viene trasferito in un paese noioso dove non accade mai nulla, sino a quando gli viene affidata una missione: scortare in tribunale una giovane donna appena uscita da un leggero coma dopo un incidente stradale...

Avere sul blog la recensione di questo film, e sto usando il termine "film" nella sua concezione più larga, era da parte nostra abbastanza doveroso. La pellicola (giustamente) non ha ufficialmente riscosso un grande rispetto di pubblico, eppure un numero sorprendentemente alto di persone ne ha sentito parlare, o peggio l'ha vista, e vocifera il suo nome come uno spauracchio agitato nelle buie sale dei cineforum.

Beh, noi abbiamo affrontato lo spauracchio. Lo spauracchio ha quasi vinto, ma seppure a fatica siamo riusciti a resistere alla tentazione di cavarci gli occhi usando quel pezzo di legno secco dalla forma bizzarra che, chissà per quale motivo, pende appeso al soffitto del Salotto dello Schioppo (scultura post-anale, è solito chiamarlo Winter). La deliziosa recensione di Magneto ci parla di questa dura lotta. Vi avverto che il nostro prode ha un po' esagerato con gli spoiler dalla trama, ma d'altra parte la trama non era certo l'attrattiva del film!
Leggi la Recensione

Come al solito mi scuso per il ritardo. C'è stato un po' un disguido tra chi aveva effettivamente la recensione e chi avrebbe dovuto pubblicarla (che, a mia insaputa fino a poche ore fa, sarei poi io). Mi scuso neanche perché questa settimana nessuno ha fatto l'intervento relativo alla Serata Marcia, penso che ormai dirò al CapitAno di fare un intervento doppio per la scorsa settimana e questa.

Alex l'Ariete

Regia: Damiano Damiani

Produzione: Italia 1999

Durata: 122'

Cast: Alberto Tomba, Michelle Hunziker, Corinne Clery, Ramona Badescu, Orso Maria Guerrini, Massimo Poggio

Trama: Alessandro Corso è un giovane carabiniere che appartiene al Gis. In seguito ad un incidente sul lavoro Alex viene trasferito in un paese noioso dove non accade mai nulla, sino a quando gli viene affidata una missione: scortare in tribunale una giovane donna appena uscita da un leggero coma dopo un incidente stradale...

Opinione del Club: Ci vuole tutto l'understatement di un blasonato critico come Mereghetti per affermare che questo film "offre diversi momenti di comicità involontaria” mentre noi che non siamo blasonati, non siamo raffinati, odiamo Dio e contestiamo le leggi della fisica (non rammento se l'espressione sia stata un parto del CapitAno o del Mago Rosso) ci limitiamo a sostenere che questo film sia una fastidiosa farsa, ridicola dai titoli di testa allo spegnimento dell'apparecchio televisivo.

Chiariamolo immediatamente: quella che dovrebbe essere la maggior attrattiva del film, gli attori, ne è in assoluto l'elemento peggiore; infatti sorge subito spontanea la domanda: si può fare qualcosa di più brutto di un film girato come una banale fiction (infatti all'inizio doveva essere una fiction in due puntate poi riadattata per il cinema, grosso errore) sul banale tema del poliziotto che deve scortare una donna?! La risposta da noi dolorosamente scoperta è: ovviamente sì, se nei suddetti ruoli ci infili Alberto Tomba e Michelle Hunziker!

Albertone interpreta Alex, carabiniere dei GIS (rappresentati con una carenza di mezzi penosa per non dire offensiva, divise inventate, armi vecchie, elicotteri dalla capacità di trasporto infinita, tipo che escono in venti da uno di quei piccoli apparecchi da polizia) ed elemento trascinatore della squadra ("Vai Alex, sei il nostro Ariete”: ho detto tutto), che viene radiato dal corpo a seguito della morte di un compagno e spedito a fare il “caramba” di paese. Michelle Hunziker interpreta invece una tipa dal nome ridicolo: Antavleva, accusata dell'omicidio di una amica, che Alex dovrà scortare a Roma. La donna non è particolarmente convinta e tenta in tutti i modi di scappare, distraendo Alex con raffinati trucchi del tipo “alle tue spalle, una scimmia a tre teste", saltando giù dalla macchina, saltando su un treno in corsa, schiantando l'auto parcheggiata contro un lampione, sempre riacchiappata dall'infaticabile tutore della legge.

Manco a dirlo, la Hunziker è innocente e c'è una malvagia organizzazione criminale, con piani malvagi, sgherri malvagi e un capo ancora più malvagio (interpretato nientemeno che da Orso Maria Guerrini, noto ai più per essere il testimonial della Birra Moretti), che l'ha eliminata (mi pare c'entrasse la prostituzione o forse erano i gioielli di Opar ma non fa molta differenza) e ora vuole far fuori la testimone, di conseguenza la trasferta romana risulterà moderatamente movimentata, nel senso che Alex farà fuori con impressionante facilità tutti gli inutili criminali mandatigli contro.

Sul finale poteva partire un bello scontro che riscattasse l'opera, poteva e ovviamente non è: quando c'è l'assalto finale allo yacth del mafioso cattivo, Alex l'Ariete non trova alcuna difficoltà: sbaraglia i cattivi in quattro e quattrotto, ne chiude un paio in bagno e salva la bella; quando poi il campo è libero piovono dal cielo agenti del GIS (ma non potevano arrivare un po' prima?) senza che il loro aiuto serva minimamente a qualcosa.

Insomma, come avrete capito la trama è di una banalità sconvolgente, ricca di scontati colpi di scena e assurdità assortite; il comparto tecnico è sciatto: le riprese, quanto di più banale si potesse organizzare, denotano una totale mancanza di stile e inventiva mentre gli effetti speciali sono pessimi e scarsi (abbiamo registrato solo una macchina che esplode, senza grosso fragore); il livello della recitazione è prossimo a quello segnalato nell'Apocalisse come uno dei segni della fine del mondo: Alberto Tomba ha visto, grazie a Dio, la sua carriera cinematografica stroncata da questo film, candidandosi a “peggior attore di film d'azione della storia”: per l'intera durata ci strazia con la sua parlata romagnola, una fenomenale incapacità recitativa e una totale inespressività facciale, quasi da metterlo in competizione con l'eroe della monoespressione: Steven Seagal. Anche la Hunziker però ci mette del suo con mossette idiote e gridolini isterici ma avrebbe potuto, nel bene o nel male, esibire più impegno, perlomeno a peggiorare ulteriormente la pellicola e no, il suo bel visino non vale quest ora e mezza di agonia.

Alcune delle scene più atroci dell'opera comprendono diversi confronti tra i due “protagonisti”, che si parlano magari stando appiccicati ma senza guardarsi, con atroci dialoghi, recitati male e montati fuori sincrono con il labiale.

Una visione complessivamente pallosa e moderatamente punitiva salvata da alcune grandiose scene: parte iniziale, il blitz del GIS contro dei trafficanti d'armi, in cui Tomba non interviene in tempo perché deve fermare una carrozzina lasciata cadere giù per un pendio da una baby-sitter troppo impeganta a trombarsi il suo ragazzo e così causa la morte del suo amico; cieco di rabbia al pari di un omerico Achille afferra il mitra e spara una “raffica infinita” emettendo un “NOOO” a metà tra il grido di uno spastico, il pianto lancinante di un neonato e il ronzio insopportabile di una zanzara gigante del delta dell'Okavango. Più tardi mentre scorta la bella Michelle si ferma ad un albergo e reincontrandoci quella che, pare di capire, sia una sua vecchia fiamma vede bene di trombarsela e per svolgere la bisogna in tranquillità finisce per chiudere la Hunziker nel bagagliaio della macchina. E infine quando i due protagonisti sono raggiunti dai killer li affrontano e li sconfiggono attirandoli in una casa e stendendoli con l'aiuto di demenziali trappole degne del miglior MacGuyver.

Da notare, su indicazione dell'esperto CapitAno, alcune pregevoli citazioni spaghetti-western: una cassa da morto piena d'armi di contrabbando (chi non sa di cosa stiamo parlando si vada a vedere "Django", che, quello sì, è un bel film [Nota del Mago Rosso]) e un malavitoso che spara con due pistole, in una riconoscibile posa western.
<Lord Magneto>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:


Hanno detto:
"Come se il film non avesse un livello già abbastanza basso di suo vi si aggiunge una palpabile propaganda pro-carabinieri: carabinieri che si fanno la multa fra di loro per eccesso di velocità, carabinieri di un piccolo paese che svolgono il loro lavoro tutti i giorni, con passione e disciplina, senza pretendere alcun riconoscimento dall'opinione pubblica..."
Il Drugo

"Sullo sfondo di questa storiella da fiction televisiva a puntate c'è inoltre un buonismo sfacciatamente artificiale verso l'arma dei carabinieri "ligi al dovere, anche i ruoli più semplici sono fondamentali per reggere l'onore del nostro amato paese al servizio dei nostri cittadini". Sarebbe stato carino se si fossero messi a cantare "It's a Good Day to Die" nel bel mezzo del pranzo a base di risotto.
Unica perla, la presenza di Baffo Moretti nel ruolo del cattivo... Aaaaah.
Certo che se non ci fosse stato lui a metà film già molti di noi avrebbero cercato di cavarsi gli occhi con la scultura post-anale che Magneto ha appesa in salotto."
Winter

[News] Recensione di Troll 2

Joshua e la sua famiglia decidono di fare uno scambio di casa con una famiglia di campagna residente in un pacifico villaggio di nome Nilbog. Una volta là, il nonno di Joshua ritorna dall'aldilà per avvertirlo del male incombente a Nilbog e lo sprona a cercare convincere la sua famiglia a lasciare il posto, ma sia i suoi genitori che sua sorella non lo ascoltano. Joshua presto apprende che gli abitanti del villaggio sono in realtà goblin e che il loro scopo è quello di far mangiare agli stranieri il loro cibo goblin così da trasformarli in piante e poterli divorare (infatti i goblin sono vegetariani). Jushua deve così combattere insieme al fantasma di suo nonno per eliminare i goblin e salvare la sua famiglia...

A volte alcuni film sono preceduti, almeno in alcuni circoli, da una fama di bruttezza più o meno giustificata. Troll 2, una coproduzione italoamericana, è uno di questi: nonostante i chili di broda verde impiegati dalla produzione e la preponderanza dell'elemento "goblin" tuttavia il film ci ha punito molto meno di quanto pensavamo, nonostante il marcio abbondasse.

Troll 2

Regia: Drake Floyd (Claudio Fragasso)

Genere: Horror

Produzione: Italia/USA 1989

Durata: 90'

Cast: Michael Stephenson, George Hardy, Margo Prey, Connie Young, Deborah Reed, Jason F. Wright, Darren Ewing, Jason Steadman

Trama: Joshua e la sua famiglia decidono di fare uno scambio di casa con una famiglia di campagna residente in un pacifico villaggio di nome Nilbog. Una volta là, il nonno di Joshua ritorna dall'aldilà per avvertirlo del male incombente a Nilbog e lo sprona a cercare convincere la sua famiglia a lasciare il posto, ma sia i suoi genitori che sua sorella non lo ascoltano. Joshua presto apprende che gli abitanti del villaggio sono in realtà goblin e che il loro scopo è quello di far mangiare agli stranieri il loro cibo goblin così da trasformarli in piante e poterli divorare (infatti i goblin sono vegetariani). Jushua deve così combattere insieme al fantasma di suo nonno per eliminare i goblin e salvare la sua famiglia...

Opinione del Club: Addirittura Repubblica ci comunicò dell'esistenza di questo film. La RadioTv associata al noto giornale etichettava questo film come "il più brutto della storia" e onestamente noi del club, che di film terribili ce ne intendiamo, non ci siamo potuti esimere dal guardarlo di volata. Le notizie che avevamo sembravano promettenti: non esisteva nessun "Troll 1", o meglio esisteva ma il regista era diverso; la storia non aveva alcun punto di contatto col "sequel"; nel film non appaiono troll; e infine, il titolo de "il peggiore" che gli era stato appioppato suonava ai nostri occhi come una sfida. Comincio subito col più stringato riassunto: il film fa moderatamente schifo, ma ha i suoi momenti e tutto sommato non delude eccessivamente dal punto di vista del marciume: consigliamo quindi agli ignari cronisti di passare dal Salotto dello Schioppo uno di questi lunedì, per vedere qualche film veramente terribile, perché per quanto sia bello marcio "Troll 2" non ha certo le carte in regola per essere considerato il peggio del peggio.

I punti deboli dei film sono probabilmente due. Il primo, che è anche, va detto, uno degli elementi che contribuisce ad aumentare il livello di marciume, sono i costumi: i goblin in particolare sono una cosa terribile, realizzati con metodi favolosamente artigianali (e visibilmente orribili), con indosso talvolta quelli che si riconoscono essere sacchi di iuta e sul volto un trucco che per essere generosi potremmo definire "non eccelso". La regia si impegna però per dissimulare tutto questo cercando di non inquadrarli mai fermi, riuscendo nell'intento un certo numero di volte (e fallendo in altre).

Il secondo, e ben più grave, difetto è invece la recitazione. Buona parte degli attori da questo punto di vista è terribile, con quella parlata caricata tipica di chi attore non è ma si sta improvvisando - esagerando. Il peggiore esempio da questo punto di vista è probabilmente la druidessa: per carità, siamo certi che il personaggio doveva essere anche nelle intenzioni del regista una macchietta dal comportamento volutamente caricato, ma in questo caso il troppo stroppia e diventa fastidioso. Anche il maledettissimo "idiota con gli occhiali" però ha provocato un turbolente astio nella platea.

A voler guardare la trama del film con occhio critico (è un'operazione che per film come questo andrebbe evitata, lo sappiamo, ma facciamolo comunque) ci si accorge che diversi punti hanno ben poco senso. Per esempio, i goblin sono vegetariani, per cui prima di mangiare la gente devono trasformarla in pianta. Potrebbero farsi un orto invece di mangiare delle persone, sarebbe molto più facile. Questa della vegetalizzazione è probabilmente una scusa per usare un'enorme quantità di broda verde della quale ipotizziamo la produzione sia misteriosamente venuta in possesso prima di girare il film. E ancora: i goblin sembrano poco più che nanetti con bastoni. Passi il bambino, ma che nessun adulto li abbia ancora rigirati a cazzotti sembra improbabile.

Abbondano comunque i momenti di marciume, spesso annunciati da un tripudio di broda verde o di uomini-pianta realizzati in modo pessimo. Due momenti spiccano tra tutti. Il primo è verso l'inizio del film, una scena in cui il tempo avrebbe dovuto esser bloccato per tutti tranne che per il bambino protagonista: dato che non c'erano i fondi o i mezzi per far muovere il bimbo in un fermoimmagine del resto della famiglia, l'effetto è stato realizzato facendo stare gli attori immobili - si vede benissimo che fanno del loro meglio per non muovere un muscolo ma, si sa, la carne è debole e ogni tanto qualcuno si muove impercettibilmente, rendendo manifesto l'effetto. La seconda non ve la diciamo per invogliarvi alla visione (e onestamente non riuscirei a descriverla rendendogli merito), ma tenete gli occhi aperti per il momento in cui compare una pannocchia.

Ciò detto a noi tutti è sembrato che per avere il dubbio onore di ascendere veramente all'olimpo del brutto, alla pellicola mancasse qualcosa - una qualche scena veramente risolutiva, un'esplosione di brutto che ci obbligasse a tramandarlo alla posterità. Per fortuna alla fin fine il film provoca un'autopunizione minore di quella di altri titoli, anche per la sua durata non immensa, cosicché se anche non sarà promosso a leggenda del marcio guardarlo non pesa troppo. In particolare i ritmi non sono lentissimi, per cui il film non annoia - non tantissimo, perlomeno.

Insomma in definitiva: un film la cui bruttezza i media hanno decisamente sovrastimato, che punisce abbastanza senza esagerare. Alcuni particolari ci spingono a consigliarne decisamente la visione. A parte quelli, che spingono a risa quasi isteriche, il resto è però indubbiamente orribile!
<The RedMage>



Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:



Hanno Detto:
"Questo film, nonostante fosse brutto all'ennesima potenza e degno di essere amato e venerato finchè morte non ci separi, non è riuscito a sucitare in me quella simpatia che altri film di rara bruttezza hanno fatto. [...] La colpa, per me, è facilmente imputabile alla recitazione degli attori."
CapitAno


"Ormai di film come questo nel buiolo del club ce ne son rimasti pochi, Troll 2 è infatti un discreto esempio per descrivere l'essenza della parola 'marcio'."
Winter

Serata Marcia: 29 Novembre 2010

Poffarbacco! Chi l'avrebbe mai detto, anche questo lunedì qualcuno lo ha speso guardando film di merda!
Infatti questi mentecatti che non hanno niente da fare, che saremmo noi, si sono trovati nel salotto di quel negazionista del Solfa per due punitive visioni.

La prima, Mind Breakers, ci ha dato una gioia particolare, quella del film con vistose parti rubate ad altre pellicole giustificate con insulsi flashbacks (retrolampi), con protagonisti Adam "soldato Animal" Baldwin e Robert Englund. Una cosa obbrobriosa fantascientifica girata con sette attori in un interno e parecchi furti cinematografici, talmente brutto che alla fine ci è piaciuto e probabilmente verrà recensito dal drughello quando la sua mente non sarà obliata da passere che non gli si concedono.

La seconda visione che ci è stata donata dalla sorte è stata "Tempesta di fuoco" con un imbarazzante Steven Seagal probabilmente all'apice della sua obesità. Una pellicola del 2005, il classico direct to video che nessuno avrebbe voluto, giustificato solo da un bieco assegno. Infatti in questo film non accade praticamente niente di degno, solo un paio di boiate pazzesche permettono a questo film di rimanere in memoria, come una bomba atomica buttata nel mare di fronte a Los Angeles senza che nessuno dica nulla per esempio.

Autopunizione a randa quindi, Rock n' Roll!

Film visionati: Mind Breakers e Tempesta di Fuoco

- Di Mind Breakers non si trova né il trailer né videoclip -

Tempesta di Fuoco

[News] Recensione di Bloodfist

Jake Raye è un kickboxer ormai ritirato dalle competizioni che si reca a Manila dove suo fratello è il favorito in un torneo clandestino di kickboxing. Quest'ultimo però viene ucciso in circostanze misteriose, così Jake iniza ad investigare sulla sua morte deciso a vendicalo ma ben presto si rende conto che per trovare l'assassino dovrà partecipare egli stesso al torneo...

Tempo fa, reduci della visione di Bloodfist 6 ci siamo subito chiesti come doveva essere il resto della saga che annovera come protagonista Don "The Dragon" Wilson, famoso campione di kickboxing. Così in una delle ultime Serata Marce ecco piombare su di noi il capostipite della saga, cioè Bloodfist! Come ci si aspettava il film è a base di Don "The Dragon" Wilson e di arti marziali, risultando comunque una pellicola tutto sommato decente e apprezzabile. Ciò ha entusiasmato il CapitanAno che non ha perso tempo e vi serve sul nostro blog una nuova recensione!
Leggi la Recensione

A quando la visione del secondo, terzo, quarto, quinto, settimo, ottavo, nono Bloodfist?

Bloodfist


Regia: Terence H. Winkless

Genere: Azione

Produzione: USA 1989

Durata: 85'

Cast: Don "The Dragon" Wilson, Joe Mari Avellana, Billy Blanks, Rob Kaman, Kris Aguilar, Riley Bowman, Michael Shaner

Trama: Jake Raye è un kickboxer ormai ritirato dalle competizioni che si reca a Manila dove suo fratello è il favorito in un torneo clandestino di kickboxing. Quest'ultimo però viene ucciso in circostanze misteriose, così Jake iniza ad investigare sulla sua morte deciso a vendicalo ma ben presto si rende conto che per trovare l'assassino dovrà partecipare egli stesso al torneo...

Opinione del Club: Don "The dragon" Wilson è una iena. Un cavallo che nella Kickboxe ha fatto il mazzo a tarallo un po' a chiunque siglando importanti record in tutte le categorie in cui si è cimentato, ed è uno dei pochi americani che si sono distinti anche quando è venuto il momento di combattere in Thailandia. Si è ritirato praticamente imbattuto dopo 11 titoli mondiali. "Visto che sono così cazzuto, perchè non provare ad imbottirmi di soldi con un po' di film?" avrà pensato il nostro dragone, ed alla fine ci è riuscito. Sinceramente non so se ha fatto così tanti soldi ma ha sicuramente collezionato una filmografia di tutto rispetto.


Il produttore/regista/attore/muratore/estetista Roger Corman ha prodotto il suo primo film da protagonista: Bloodfist, che a me - che la so più lunga di quegli altri puzzoni con cui condivido tutti i miei luridi lunedì sera - è piaciuto.

La trama è quella che è, una scusa per buttare Wilson nella mischia per vedere volare una saccagnata di botte. Tutto mitico, l'ho apprezzato davvero molto. Peccato che Bloodfist sia una copia spudorata di "Senza esclusione di colpi" con Van Damme uscito l'anno prima, il cui titolo originale è "Bloodsport". Stesso torneo segreto, stesso amico folkloristico che viene pestato dal cattivissimo che poi verrà sconfitto in finale, stessa polizia che lo ricerca e stessa romanza con puttanone anni 80'. Certo c'è una variazione sul finale, ma proprio piccola.

Non dico che tutto questo mi infastidisca, ma sicuramente ridimensiona questo lavoro che pesca a piene mani da un titolo allora recentissimo, ma dopo aver preso atto del semi-plagio, possiamo comunque rilassarci e godere dell'ora e mezzo in cui The Dragon pesta tutti ondeggiando a destra e manca; per poi spegnere e il televisore soddisfatti chiedendosi cosa possano offrire gli otto seguiti.
<CapitanAno>

 

Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume: