B-Movies e Cinema Trash


Club fiorentino per la visione e l'apprezzamento di B-movies e cinema Trash! Clicca qui per maggiori informazioni. Nuove recensioni ogni due settimane circa.

[News] Recensione di The Toxic Avenger

Il giovane Melvin Junko, imbranato sguattero della palestra di Tromaville, è il tipico nerd dall'aspetto poco piacevole, insicuro e impacciato, costantemente deriso e maltrattato, vittima della crudeltà dei teppisti che infestano la ridente cittadina. Finendo per errore in un bidone di rifiuti tossici, Melvin si trasformerà in Toxic Avenger, il Vendicatore Tossico: un energumeno tanto spaventoso e deforme, quanto votato al bene, che da subito si prodigherà nel ripulire Tromaville dalla criminalità, ergendosi a protettore dei cittadini e a paladino della giustizia. Diventerà presto un eroe e troverà persino l'amore in una ragazza cieca; ma l'inevitabile scontro con la corruzione di chi a Tromaville l'ha sempre fatta da padrone non tarderà ad arrivare...

Ah la Troma! Fantastica casa di produzione cinematografica indipendente mai abbastanza lodata che ci regala spesso infinite gioie. Per questa settimana abbiamo recensito un film che è un vero e proprio cult fra i cultori dello sterco cinematografico, ovvero The Toxic Avenger.
Il film è stato più volte visto dai vari membri del Club sia in modo ufficciale che in serate secondarie diversi anni fa, ancora prima che questo blog si avviasse decentemente con una certa regolarità. Purtruppo anche se sono il Presidente, per motivi ad oggi a me ignoti, avevo sempre mancato la visione di questo film perciò ho covato per diverso tempo la curiosità di vederlo. Per fortuna è stata sfruttata una delle ultime Serate Marce per rispolverare questo piccolo gioiello del marciume e ce lo siamo sparato con la gioia di tutti i presenti (ora, visto che c'era una novizia in sala e che era la sua prima esperienza nel trash, forse lei non ha gradito tanto quanto noi però sono sicuro che il film l'abbia illuminata in qualche modo).
Visto che poi non lo aveva recensito ancora nessuno mi sono detto: "Perché no?"
Quindi ecco a voi le mie impressioni che ho cercato di riassumere nella recensione di questa settimana. Enjoy
Leggi la Recensione

The Toxic Avenger

Regia: Michael Herz, Lloyd Kaufman

Produzione: USA 1985

Durata: 87'

Cast: Andree Maranda, Mitch Cohen, Jennifer Baptist, Cindy Manion, Robert Prichard

Trama: Il giovane Melvin Junko, imbranato sguattero della palestra di Tromaville, è il tipico nerd dall'aspetto poco piacevole, insicuro e impacciato, costantemente deriso e maltrattato, vittima della crudeltà dei teppisti che infestano la ridente cittadina. Finendo per errore in un bidone di rifiuti tossici, Melvin si trasformerà in Toxic Avenger, il Vendicatore Tossico: un energumeno tanto spaventoso e deforme, quanto votato al bene, che da subito si prodigherà nel ripulire Tromaville dalla criminalità, ergendosi a protettore dei cittadini e a paladino della giustizia. Diventerà presto un eroe e troverà persino l'amore in una ragazza cieca; ma l'inevitabile scontro con la corruzione di chi a Tromaville l'ha sempre fatta da padrone non tarderà ad arrivare...

Opinione del Club: Alzi la mano chi conosce la casa di produzione Troma? Scommetto che se facessi un sondaggio per strada praticamente nessuno ha mai sentito nominare la Troma, e forse qualche vecchietta rincoglionita potrebbe anche prendere tal nome per un insulto. Fra i cultori del trash invece la Troma è una casa di produzione famosa e venerata che dagli anni 80 flagella i bassifondi del cinema con film ad altissimo tasso di marciume, in modo volontario per di più.

The Toxic Avenger è stato una delle prime opere prodotte dalla Troma e nonostante alcune imperfezioni dovute ad una regia un po' alle prime armi ci si trova comunque davanti ad un signor trash di tutto rispetto. Infatti sono presenti tutti gli ingredienti per avere un B-movie a modino, a partire da una trama totalmente assurda che è il perno principale intorno al quale ruota tutto il resto del marciume.

Si parla delle vicende di Tromaville, fantomatica cittadina nei sobborghi di New York, dove il sindaco e tutti i principali funzionari sono corrotti e per questo il crimine regna sovrano a tutti i livelli. Soprattutto è la città con la maggior concentrazione di rifiuti tossici degli Stati Uniti e un povero disadattato di nome Melvin casca per sbaglio in un carico di questi rifiuti parcheggiato tranquillamente in strada sotto la palestra dove egli lavora. Il "bagno" nei liquami tossici lo trasforma in un essere grosso, forte ma estremamente deforme e di gommapiuma, cioè il Vendicatore Tossico!
Egli sarà poi mosso da una forza interiore che lo spinge a combattere il male e il crimine così comincerà a sterminare letteralmente tutti i criminali della città (quanti miracoli fanno i riufiuti tossici al giorno d'oggi...) scontrandosi però con gli interessi illeciti del governo della città.

Ovviamente tutto ciò è la scusa per un susseguirsi di scene di combattimento spassose e in alcuni casi anche abbastanza splatter. Appunto altro ingrediente vincente di un buon B-movie sono gli effetti splatter, che nei film della Troma abbondano con liquidi corporei di ogni tipo e colore che invadono lo schermo. Qui ci manteniamo su un livello medio, con grandi scene di violenza e di marcio ma senza una componente splatter troppo vistosa.

Diciamo che queste parti di combattimento sono l'attrazione principale del film con alcune veramente notevoli come quella in cui il nostro eroe infila le mani di un rapinatore nella friggitrice di un fast food, o quella in cui mette una vecchietta malvagia in una lavatrice e poi la piastra con il ferro da stiro in una lavanderia.

Terzo ingrediente per un buon B-movie è avere il protagonista carismatico e qui il paladino dei rifiuti tossici emana carisma da tutti i pori. Non solo perché è realizzato con un orrido costume di gommapiuma (adoro la gommapiuma nei film...) ma anche perché si rende spesso protagonista di scene assurde e sketch comici. Non solo, il Vendicatore Tossico è anche coinvolto in una bella storia di romanza bizzarra che è il quarto ingrediente vincente. Oltre alla presenza costante di poppe, culi e ragazze mezze nude (che ci sta sempre bene...) capita anche che una povera ragazza cieca ma gnocchissima si innamora del nostro eroe. E chi si poteva innamorare di un eroe deforme, abitante di una discarica, che piscia acido, se non una bellissima ragazza cieca?
In puro stile Troma l'amore trionfa nel modo più assurdo e grottesco possibile.

Certo non tutto il marcio è bello, purtroppo l'apice della romanza conduce ad una delle parti più orripilanti del film in cui quando finalmente i due innamorati arrivano alla "romanza seria" (ovvero trombano) parte una lunga carrellata di sequenze casuali dove si alternano scene di sesso, scene romantiche e pezzi presi a caso dal film stesso ripetute più volte, con una musica agghiacciante di sottofondo. Questo è il momento più basso del film e si rasenta l'autopunizione.
Se vogliamo trovare poi un altro difetto è che la regia e la produzione sono un po' altalenanti in qualitò con scene in generale gestite male e con cambi di sequenza un po' a caso che a volte fanno perdere il filo della storia. Niente di così grave comunque, vi assicuro che c'è molto di peggio là fuori! Anche perché questi difetti si notano poco per via del fatto che The Toxic Avenger è un gran filmone, divenuto ormai cult per i fan del trash, e che consiglio caldamente.

Non è un capolavoro né il miglior film della Troma, però è pregno dello spirito grottesco e politicamente scorretto della casa di produzione e vederlo assicura divertimento dall'inizio alla fine. Non ve ne pentirete.

Prima di chiudere mi sento in dovere di commentare anche il doppiaggio italiano. Ammetto che sono un fan e un rompicoglioni della lingua originale, però cerco di sorvolare sul doppiaggio se fatto decentemente. Qui invece vengono usate voci ridicole, a volte pare di sentir parlare i Looney Toons! Onestamente trovo questi espedienti della distribuzione italiana, per rendere i film ancora più demenziali, di pessimo gusto; questo film è già notevole di suo e non ha assolutamente bisogno d'interventi esterni e voci caricaturali. Alla fine il film si vede bene lo stesso però se volete godervelo fino in fondo vi consiglio di visionare una versione in originale magari sottotitolata.
<Il Drugo>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:



Hanno detto:
"Filmone, una vera perla per la Troma, forse il primo vero cult a cui faranno seguito altre tre episodi dio merda. Splatter appalla, sesso, e proiettili di marciume sparati per tutta la pellicola, con il vendicatore tossico proprio di un grande carisma ed anche d'orina acida..."
CapitanAno

"Si nota quell'area un po assurda che appare anche in terror firmer, gli sketch comici come la vecchia che non riesce ad aprire il barattlo, arriva toxy che si affaccia alla finestra, apre l'Jnfame contenitore e se ne va via orgoglioso..."
Winter

"Gran filmaccio troma, davvero divertente a parte la sequenza dove riutilizzano le scene precedenti che fa esplodere le palle..."
Psycomachius



Serata Marcia: Lunedì 26 Settembre 2011

Se un ignaro visitatore capitasse per caso ad una delle nostre serate e volesse cercare di ricostruire la gerarchia del club non riuscirebbe mai ad identificare il leader. Forse indicherebbe un tizio ingrugnito narcisista sostenitore del Fuhrer e con le sue stesse turbe sessuali; forse porrebbe attenzione sull'obeso rumoroso di bocca e di ano; magari sarebbe attratto da quello puzzolente che ora sembra anche che abbia la tigna; potrebbe anche darsi che la sua attenzione sia ricettata dalla figura intellettuale e bieca del gruppo.



Ma egli sbaglierebbe sempre.

Infatti non noterebbe che nell'ombra c'è chi trama e qualora qualcuno glielo facesse notare, chiederebbe chi mai fosse costui e sarebbe allora che il coro della cappella sestina urlerebbe: "El presidente!".

L'ignaro pellegrino allora rimarrebbe quasi deluso dall'apparente assenza di credenziali marce ed odorose, ma egli - che mai dormì alle innumerevoli visioni - mentre noi poveri ebrei crediamo di essere dei giusti a vedere film di merda, ordisce piani malvagi ed alla fine ha saputo chiudere nel suo pugno il nuovo orizzonte dell'autopunizione.

Infatti lo stronzo si è fatto mandare una ventina di occhiali 3D di quelli che si usavano per vedere i dinosauri in tre dimensioni rossi e blu quando avevo sei anni, poi ha scaricato il file adatto di "Piranha 3D" ed è stato così che ce lo siamo sorbiti in un tripudio di sofferenza visiva in una bicromia cobalto/scarlatta causando danni cerebrali ed agl'occhi dei disgraziati.

Quindi se il Parello (Il Drugo) è il presidente c'è un cazzo di motivo.

Successivamente la visione è stata positiva dal punto di vista visivo ma imbarazzante dal punto di vista dei contenuti, infatti il Cambi (Felio) ci ha portato la commedia comica fantasy "Your Highness" che a parte poche battute oneste faceva sostanzialmente cacare e sorprende che attori quotati e richiesti come James Franco e Natalie Portman si siano prestati a questa cacata.



Ma non tutto il male viene per nuocere, infatti la suddetta ci ha regalato dei momenti di intensa felicità con una scena di bikini perizomato fatto di pelle e catene che ha perseguitato i miei sogni per molte notti.
<CapitanAno>

Film visionati: Piranha 3D e Your Highness

Piranha 3D

Your Highness



[News] Recensione di Bubba Ho-Tep

Elvis Presley, invecchiato e moribondo, passa le sue giornate in un ospizio, dove tutti lo credono Sebastian Haff, un sosia di Elvis. All'ospizio Elvis conosce Jack, un vecchio di colore che si crede il presidente John Fitzgerald Kennedy, scampato all'attentato subìto e chiuso in quella casa di degenza per nascondersi. I due legano subito perché, in un certo modo, sono sinceri l'uno con l'altro, ma strani avvenimenti turbano la pace dell'ospizio, troppi vecchi muoiono in circostanze misteriose. Nessuno però indaga, vista l'avanzata età delle vittime. Jack trova sulla porta di un bagno dei geroglifici, rivelatesi ingiurie egizie, che dopo uno studio attento fanno pensare ad una mummia passata per la città proprio alcuni anni prima. Questa mummia, infatti, si è risvegliata dal lungo sonno maledetto dal Faraone, ed ora si aggira per l'ospizio "succhiando" le deboli anime dei degenti...

Con questo film ci accingiamo a concludere le recensioni sull'infornata di marcio della Super Serata di Luglio. Bubba Ho-Tep è uno di quei film strani che forse non si possono proprio definire trash ma che per alcuni elementi non stona nella Marciavideoteca; infatti durante la visione aveva suscitato pareri contrastanti fra i membri del Club. Perciò è stato un bel dilemma decretare la qualità di questo film con opinioni mai come in questo caso così opposte.
Quando c'è una controversia non resta altro che rivolgersi al CapitanAno che ci pensa lui a zittire tutti con qualche bestemmia e a salvare la giornata. E infatti abbiamo fatto proprio così affidando al buon Capitano l'arduo compito di recensire questo film e di spiegare a voi lettori perché non dovreste perdervi la visione di quest'opera.
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Bubba Ho-Tep

Regia: Don Coscarelli

Genere: Horror/Commedia

Produzione: USA 2002

Durata: 92'

Cast: Bruce Campbell, Ossie Davis, Ella Joyce, Bob Ivy, Heidi Marnhout

Trama: Elvis Presley, invecchiato e moribondo, passa le sue giornate in un ospizio, dove tutti lo credono Sebastian Haff, un sosia di Elvis. All'ospizio Elvis conosce Jack, un vecchio di colore che si crede il presidente John Fitzgerald Kennedy, scampato all'attentato subìto e chiuso in quella casa di degenza per nascondersi. I due legano subito perché, in un certo modo, sono sinceri l'uno con l'altro, ma strani avvenimenti turbano la pace dell'ospizio, troppi vecchi muoiono in circostanze misteriose. Nessuno però indaga, vista l'avanzata età delle vittime. Jack trova sulla porta di un bagno dei geroglifici, rivelatesi ingiurie egizie, che dopo uno studio attento fanno pensare ad una mummia passata per la città proprio alcuni anni prima. Questa mummia, infatti, si è risvegliata dal lungo sonno maledetto dal Faraone, ed ora si aggira per l'ospizio "succhiando" le deboli anime dei degenti...

Opinione del Club: Quando ho letto che Don Coscarelli, regista del franchise "Fantasmi", ha girato un film in cui Bruce Campbell interpreta Elvis Presley che in uno ospizio combatte contro una mummia egizia a fianco del presidente Kennedy, che intanto è diventato negro, ho esultato all'idea di vedere un film così potenzialmente brutto.

In realtà l'ottimo Don sfodera un film estremamente particolare, dove l'assurdità della trama è accompagnata dalla prestazione maiuscola di "Ash reparto ferramenta" che riesce a trasmettere allo spettatore tutta la malinconia di una persona che ha perso tutto, la tristezza del corpo logorato che non riesce più ad alzarsi dal letto dell'ospedale e che non ha nemmeno ragione di provarci.

Elvis ovviamente è anche deriso per la sua incredibile storia e lega con il vecchio John Kennedy o almeno un vecchio nero che crede di esserelo, ed insieme combatteranno la minaccia anche solo per rivivere l'ebrezza di un qualche tipo di azione. Emblematica a riguardo e la scena in cui i due avanzano nei corridoi scuri per andare ad affrontare la mummia con i loro abiti migliori: la giacca e cravatta presidenziale di Kennedy ed il tipico vestito bianco del Re del Rock.

Chiaramente una trama del genere implica una certa dose di commedia che si può trovare sia nei numerosi dialoghi o nelle pose tipiche del Re mentre affronta la minaccia dall'Egitto.

Tuttavia la malinconia sprigionata dall'ottima interpretazione passata attraverso i filtri horror tipici di Don Coscarelli rendono questo film una perla da non mancare, per cui personalmente non riesco a definire brutta o trash questa pellicola, ma semplicemente un ottimo film che riesce a trasmettere emozioni palpabili navigando comunque in una trama che chiunque può definire ridicola.

Ovviamente quando vi fu la proiezione, nel club suscitò reazioni contrastanti, ma io, che sono quello che ne capisce più di tutti in quel gruppo di caproni, mi sento di consigliarlo fortemente.
<CapitanAno>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:



Serate Marce del 12 e 19 Settembre 2011

Si apre la nuova stagione del brutto e come ormai da troppo purulento tempo il club della merda secca - che saremmo noi - si ritrova nel salotto dello Schioppo ed è subito ripartito di gran carriera con la visione di The Gate, bel film horror dove lo stop motion e l'atmosfera anni 80 regna sovrana.

In seguito il grafico del godereccio scende in impicchiata con la visione di Komodo, monster movie dell'addetto agli effetti speciali di Jurassik Park. Un bel film di merda.

Film visionati: The Gate e Komodo




La serata del diciannove si apre con lo stupro della colonna portante dell'infanzia di tutti noi: Fist of the North Star con Gary Daniels che dovrebbe essere il live action americano di Kenshiro e che risulta solo imbarazzantemente brutto, noioso ed indecoroso nei confronti dell'opera di riferimento.

Dopo però il grafico del godereccio si impenna con l'ennesima visione di "The Toxic Avenger" che non ha bisogno di presentazioni ed è la solita gioia per la vista.

Film visionati: Fist of the North Star e The Toxic Avenger


[News] Recensione di The Cat

Tre extraterrestri "buoni" sotto le mentite spoglie di un vecchio, di una giovane bellissima e di un super gatto, contendono ad un extraterrestre "malvagio" informe e melmoso, capace di rivestirsi delle sembianze delle sue vittime, un prezioso congegno che permetterebbe loro di tornare nello spazio. Nello scontro vengono coinvolti uno scrittore di nome Wisely, la sua fidanzata Pai So e il loro amico poliziotto Wang Chieh-Mei. Wisely all'inzio indaga sui tre alieni convinto che siano dei ladri e non conoscendo le loro vere intenzioni. Una volta però appreso il loro segreto si dovrà alleare con loro per sconfiggere il quarto alieno che vuole ucciderli e che costituisce una seria minaccia per l'umanità...

Dopo una settimana di misteriosa assenza torna la nostra consueta recensione dei film di merda.
Questa volta tocca a Felio, che ci parla di un film cinese decisamente marcio ma assai divertente ovvero "The Cat". Ricordo ancora che lo visionammo qualche mese fa durante una Serata Marcia gremita di gente e nessuno di noi aveva la minima informazione sulla trama o il soggetto di questo film e proprio per questo ci dispensò notevoli sorprese e risate.
Ora comunque non voglio anticiparvi nulla e vi lascio a Felio nella sua narrazione di questo ennesimo pessimo, ma spassoso, esperimento cinematografico...
Leggi la Recensione

Abbiamo anche ricominciato la nostra avventura di esplorazione del peggio che il cinema può offrire con le Serata Marce del lunedì sera. Presto avrete anche un resoconto dell'ultima serata e dei film marci che ci siamo auto-inflitti.

The Cat


Titolo originale: Wei Si Li Zhi Lao Mao

Regia: Ngai Kai Lam

Genere: Fantascienza

Produzione: Hong Kong 1992

Durata: 84'

Cast: Kar Lok Chin, Wing Cho, Kenneth Tsang, Corey Yuen, Paul Chun, Sibelle Hu

Trama: Tre extraterrestri "buoni" sotto le mentite spoglie di un vecchio, di una giovane e di un gatto, contendono ad un extraterrestre "malvagio"-una melma informe capace di rivestirsi delle sembianze delle sue vittime- un prezioso congegno che permetterebbe loro di tornare nello spazio. Nello scontro vengono coinvolti uno scrittore di nome Wisely, la sua fidanzata Pai So e il loro amico poliziotto Wang Chieh-Mei.
Le indagini di Wisely lo portano sulle tracce dei tre alieni convinto che siano loro i responsabili dei sanguinosi furti avvenuti in città: una volta appreso il loro segreto deciderà di aiutarli per sconfiggere il quarto alieno, la più grave minaccia che l'umanità abbia mai affrontato...

Opinione del Club: Un film marcio con tutti i crismi: prodotto sottocosto nel 1992, vanta una trama di rara bruttezza ed effetti speciali tali da suscitare lacrime di gioia a tutti noi appassionati della gommapiuma e della broda.
Perché se ne vede tanta in questo film, più di quanta ne potevamo sperare.
La pellicola ha riscosso opinioni contrastanti tra i membri, il cui giudizio oscila tra "inguardabile" e "indimenticabile": guardandolo in maniera oggettiva The Cat è un film a basso budget che solo i più incalliti amanti del trash possono permettersi di guardare a cuor leggero.
Le scene sono montate male, e l'incerta regia non aiuta certo lo spettatore nella difficile impresa di capire che cosa stia succedendo.
Molto meglio quindi rilassarsi sulla poltrona ed assumere che i "buoni" lottano contro i "cattivi" e limitare questi ultimi al cosiddetto MostroMerda(TM) a nostro giudizio l'unico vero protagonista di questo film.

Eccezion fatta per un paio di sequenze davvero memorabili (ma ne parleremo in seguito), tutto ciò che dovrebbe risultare "paranormale" pare in realtà frutto di un errore del cameraman.
Lucette fastidiose, improponibili cambi di tempo -passaggi dal giorno alla notte e viceversa fanno da padrone- sono per gran parte della pellicola l'unico svago in un mare di dialoghi perlopiù inutili o comunque non abbastanza sviluppati.
Il buon Wisely ad esempio viene convinto dell'esistenza degli alieni (e della loro bontà!) con una semplice chiacchierata di 1-2 minuti.
Ora, dico... In un film di quasi novanta minuti, mi vieni a raccontare una storia così assurda e non solo io ti credo, ma decido pure di darti una mano nonostante tu sia sospettato di millemila omicidi/furti?

No, a The Cat mancava gran parte di quello che rende un film degno di essere guardato: il fatto di essere stato prodotto a Honk Kong con -supponiamo- mezzi di fortuna giustificherebbe almeno in parte tale carenza e una sua inclusione in quell'elitario gruppo di film ibridi Sci-Fi/Kung-Fu/Horror/Commedia/Azione.
Ignoro se ce ne siano altri del genere, ma per il momento l'ignoranza non mi dispiace...

Ci sono comunque come ho detto delle scene EPICHE, che meritano da sole la visione di questa trashata paurosa: sono soltanto due, eppure si tratta di qualcosa che ogni appassionato del genere dovrebbe vedere almeno una volta in vita sua. Così, per cultura.
La prima riguarda il magnifico combattimento stile Kung-Fu del prode gatto contro un Cane! Sequenza d'azione quantomai confusa, eppure carica di epicità quanto un episodio di Tom & Jerry: balzi improbabili, acrobazie di cui ancora mi sfugge il senso e -questa è la triste verità- una espressività ben superiore a quella del resto del cast.
Alla fine ti trovi a parteggiare per l'uno o per l'altro, o al massimo a desiderare che un simile stupro oculare abbia termine. Nel nostro caso, ci siamo limitati a ridere e ad applaudire.

La seconda è il combattimento finale contro il MostroMerda, un abominio alto quanto un palazzo di broda rosa, gommapiuma in abbondanza e polimeri quanto basta per rendere felice Winter e il resto del Club: perché broda e gommapiuma hanno sempre il loro fascino, non si può negarlo.
Ecco, quella era la parte migliore del film... Anche perché tutto ciò che dovevano fare gli attori era scappare e urlare. O urlare e scappare, in alternativa.
Sfortunatamente le comparse del MostroMerda sono state molto limitate -probabilmente per esigenze di budget-, non ne vedevamo di mostri così orrendi dall'indimenticabile "Children of the Corn III".

In conclusione, The Cat è un film decisamente di nicchia.
Nel senso che dopo cinque minuti è lì che vorresti lasciarlo sotto una montagna di pellicole migliori, a ricoprirsi di polvere, per poi essere tirato fuori nei momenti più grigi e noiosi dell'esistenza.
<Felio>

Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:



Hanno Detto:
"Per capire la trama abbiamo praticamente dovuto fare un brainstorming alla fine e c'erano pupazzi bizzarri ovunque."
TheRedMage

"...c'è la tendenza a confondere i personaggi e a passare da una situazione all'altra senza soluzione di continuità."
Il Drugo

"Sarà sempre ricordato per le sue trovate davvero uniche e per l'uso smodato di polimeri e annessi."
Winter

[News] Recensione di The Good, the Bad and the Weird

Negli anni 30, nel deserto della Manciuria, regna l'anarchia e differenti fazioni e paesi si fronteggiano. Tre pistoleri coreani s'incontrano su di un treno che attraversa questa regione. Park Do-won (il Buono) è un caccioatore di taglie che insegue ogni criminale su la cui testa ci sia una ricompensa. Park Chang-yi (il Cattivo) è il capo di una banda di banditi senza scrupoli e non può mai accettare di essere il secondo miglior pistolero. Yoon Tae-goo (lo Strano) è un ladro che riesce sempre a scappare. I tre iniziano un inseguimento reciproco per la Manciuria per entrare in possesso di una fantomatica mappa che conduce ad un favoloso tesoro. Sulle tracce della mappa ci sono anche l'esercito dell'Impero giapponese, i ribelli coreani e una banda di predoni del deserto...

Un film un po' lento e non eccessivamente marcio, ma molto ben fatto! In definitiva gli aspetti tecnici sono tutti molto buoni, e la pellicola alterna efficacemente suspense e demenzialità. Peccato per quella mezz'oretta di troppo...
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Non sono veramente in ritardo con la recensione. Qui è ancora giovedì notte. Certo, da voi sono le nove del mattino, ma qui la mezzanotte del giovedì è passata solo da un paio d'ore. Sono quasi in orario! Scherzi a parte, chiedo scusa, mi sono completamente scordato questa cosa dei fusi orari.

The Good, The Bad and The Weird


Regia: Kim Ji-woon

Genere: Western

Produzione: Corea del Sud 2008

Durata: 139'

Cast: Song Kang-ho, Lee Byung-hun, Jung Woo-sung, Yoon Je-moon, Ryoo Seung-soo, Song Yeong-chang, Son Byeong-ho, Oh Dal-su, Uhm Ji-won

Trama: Negli anni 30, nel deserto della Manciuria, regna l'anarchia e differenti fazioni e paesi si fronteggiano. Tre pistoleri coreani s'incontrano su di un treno che attraversa questa regione. Park Do-won (il Buono) è un caccioatore di taglie che insegue ogni criminale su la cui testa ci sia una ricompensa. Park Chang-yi (il Cattivo) è il capo di una banda di banditi senza scrupoli e non può mai accettare di essere il secondo miglior pistolero. Yoon Tae-goo (lo Strano) è un ladro che riesce sempre a scappare. I tre iniziano un inseguimento reciproco per la Manciuria per entrare in possesso di una fantomatica mappa che conduce ad un favoloso tesoro. Sulle tracce della mappa ci sono anche l'esercito dell'Impero giapponese, i ribelli coreani e una banda di predoni del deserto...

Opinione del Club: Quando abbiamo cominciato a vedere questo film, lo abbiamo fatto con le migliori aspettative - non capita tutti i giorni di vedere un Western Coreano, dopotutto. Molte di queste aspettative sono state soddisfatte, alcune altre non proprio, ma la pellicola si è in linea di massima dimostrata valida.

Il setting è la Manciuria degli anni trenta, una regione principalmente desertica che ben si presta ad ospitare questo omaggio al cinema Western. Al suo interno si snoda una vicenda centrata intorno a una mappa del tesoro ("negli western i motori della storia sono due: i soldi e la vendetta", scrisse giustamente il CapitAno in una sua passata recensione, e qui siamo nel primo caso) che comincia con un furto in treno, passa per diverse sparatorie più o meno demenziali, e termina con una specie di battaglia campale.

Dal titolo uno ovviamente si aspetta che a un certo punto della storia arrivi il triello e, vi posso dire fin da subito, le speranze non andranno deluse.

La pellicola si presenta subito come di buona qualità. La trama, pur girando intorno a un canovaccio abbastanza classico, è comunque molto ben narrata, anche se forse in alcuni momenti un po' troppo arzigogolata. La ricostruzione storica si presenta più che valida, forse il maggior punto di forza di questo film, e coadiuvata da un ottimo lavoro di scenografia. I personaggi sono forse un po' troppo estremi, ma senza diventare delle macchiette senza spessore. In generale, le coreografie sono spesso abbastanza spettacolari, con sparatorie impreziosite da assurdità di varia natura, da gente che salta da un ponteggio di un cantiere all'altro con funi e altri ammennicoli, a una serie di prolungate fughe in moto.

Quello che impedisce di apprezzare appieno questa ricchezza cinematografica è, però, una gestione non perfetta dei tempi narrativi. Il film è, come siamo soliti dire in questi casi, di almeno mezz'ora "troppo lungo". Questo, va detto, è un vizio che abbiamo trovato molto spesso nel cinema orientale - alcune scene sono interrotte da interminabili dialoghi che potrebbero essere abbondantemente ristretti senza perdere di forza, e alcune scene - anche belle scene, come la battaglia finale - vengono semplicemente tirate per le lunghe senza motivo apparente. Vedere l'esercito giapponese, un'orda di predoni mongoli, una banda di banditi coreani e un tizio su una motocicletta affrontarsi in battaglia e ammazzarsi a vicenda è carino, e la scena è ben fatta, ma anche vedere il discendente di qualche guerriero dell'orda di Gengis Khan esplodere insieme al suo cavallo per una qualche cannonata nipponica comincia a diventare un po' noioso dopo che hai visto una scena simile una decina di volte.

Altro punto a favore del livello di marciume è la colonna sonora, non tanto per la sua qualità, o carenza di qualità, quanto per il fatto che non sembrava avere attinenza alcuna con le scene che accompagnava.

In definitiva, comunque, il film è valido. Certo, con due ore e venti minuti di durata, laddove anche due ore sarebbero state troppe, la visione è quantomeno impegnativa, ma ci sentiamo comunque di consigliarlo!
<The RedMage>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:


Hanno Detto:
"Una piacevole sorpresa, un piccolo gioiello coreano con tutti i pregi e i difetti del cinema asiatico."
Lord Magneto

"La trama non aveva senso e le parti d'azione divertenti erano intervallate dal nulla cosmico. Prima del duello chiacchierano che sembra un'intervista di Studio Aperto che chiede come si sentono a due a cui è stato ammazzato il figlio."
CapitAno

"I personaggi sono simpatici e si alternano momenti pallosissimi con momenti interessanti, quindi... Non dico che lo rivedrei... Ma forse lo consiglierei a qualcuno a cui piaccia il genere!"
Piumalibera

"Un WESTERN COREANO?!" 
Fra