B-Movies e Cinema Trash


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[News] Recensione di Machete

Sembrava un poveraccio che vive alla giornata. Invece era Machete, leggendario ex-agente federale. Creduto morto dopo lo scontro con Torrez, famigerato boss messicano della droga, Machete fugge in Texas per dimenticare il passato. Cade invece in una rete di corruzione che lo coinvolge nell'attentato ad un senatore e fa di lui un ricercato. Deciso a riscattarsi smascherando l’oscuro complotto, dovrà vedersela con Booth, uno spietato uomo d’affari; Von, una guardia di frontiera che comanda un piccolo esercito; e infine Sartana Rivera, bellissima ufficiale della squadra antiimmigrazione, combattuta fra il rispetto della legge e il desiderio di giustizia. Al fianco di Machete si schierano Luz, dallo spirito ribelle e dall’animo rivoluzionario, e Padre, sacerdote abile con la pistola. La ricerca della verità riconduce Machete a Torrez per un epico duello di vendetta e redenzione...

Penso che questo spettacolare film, opera di Robert Rodriguez, non abbia bisogno di presentazioni. Lascio quindi la parola a Felio che penserà a tesserne gli elogi.

Machete

Titolo originale: Machete

Regia: Ethan Maniquis, Robert Rodriguez

Genere: Azione

Produzione: USA 2010

Durata: 105'

Cast: Danny Trejo, Michelle Rodriguez, Jessica Alba, Robert De Niro, Lindsay Lohan, Cheech Marin, Jeff Fahey, Steven Seagal, Don Johnson, Rose McGowan, Daryl Sabara, Shea Whigham, Cheryl Chin, Electra Avellan, Elise Avellan, Tom Savini, Tina Rodriguez

Trama: Sembrava un poveraccio che vive alla giornata. Invece era Machete, leggendario ex-agente federale. Creduto morto dopo lo scontro con Torrez, famigerato boss messicano della droga, Machete fugge in Texas per dimenticare il passato. Cade invece in una rete di corruzione che lo coinvolge nell'attentato ad un senatore e fa di lui un ricercato. Deciso a riscattarsi smascherando l’oscuro complotto, dovrà vedersela con Booth, uno spietato uomo d’affari; Von, una guardia di frontiera che comanda un piccolo esercito; e infine Sartana Rivera, bellissima ufficiale della squadra antiimmigrazione, combattuta fra il rispetto della legge e il desiderio di giustizia. Al fianco di Machete si schierano Luz, dallo spirito ribelle e dall’animo rivoluzionario, e Padre, sacerdote abile con la pistola. La ricerca della verità riconduce Machete a Torrez per un epico duello di vendetta e redenzione...

Opinione del Club: "Machete, machete, machete, machete..."

Capita di tanto in tanto che un film ci ispiri particolarmente. Capita che -tra queste pellicole- una sia talmente promettente da spingere il Club al completo (o quasi) alla visione in trasferta al cinema per una visione della suddetta su grande schermo.
E Machete non poteva che essere questo titolo.
Visionato nel lontano maggio dell'anno scorso al tempo dell'uscita su grande schermo, questo prodotto del genio perverso di Rodriguez ha dato soddisfazione a tutti, tanto a quelli che avevano avuto modo di vederlo in anteprima sia per i neofiti di questo prodotto. Sangue, polvere, actione e romanza spadroneggiano in questo film epico e trash allo stesso tempo.

E cos'altro potevamo aspettarci da un film dove il nemico finale è Steven Seagal? E' un filmone, su questo non ci piove... E nella stirpe degli ultimi film di actione/trash (The Expendables, Clash of Titans) si piazza di diritto al primo posto per tamarrate, battute epiche e scene splatter che in film del genere non guastano mai.

Se dovessi trovare un punto a sfavore di questo film dovrei addurre l'estrema semplicità della trama, che guardacaso mi ha riportato alla mente Nmila film di Steven Seagal caratterizzati dalla formula "Il cattivo pesta i piedi al buono - Il buono indaga/massacra - Il buono uccide il cattivo".
Non che la cosa influisca più di tanto sul giudizio complessivo, comunque.
Successo assicurato e proporzionale all'autoironia del film, che in questo caso è tanta. I cliché sono tanti, e non per questo la storia perde di interesse: non sono certo i discorsi filosofici né la complessità psicologica del cast a lasciarci a bocca spalancata quanto la disinvoltura e la naturalezza con cui i personaggi interpretano i loro ruoli.

Interpretato da Danny Trejo, Machete Cortez di buono ha davvero poco: protagonista delle più cruente (e assurde) scene d'azione di sempre mi ha provocato momenti di sincera commozione nell'osservare con quanta fantasia si può andare in giro a squartare il prossimo.
Non si contano gli oggetti da lui trasformati in armi di distruzione di massa, e c'è da dire che anche solo con la fidata arma bianca non uccide mai due volte nello stesso modo.
E' un giusto e non lo fa neppure pesare, cosa che giustifica ampiamente il fatto di riuscire a copulare con ogni personaggio femminile del film a dispetto del suo fisico da sessantenne. Applausi scroscianti mentre riecheggiano le note dell'omonima canzone, il cui motivetto mi perseguiterà per anni a venire.

Il cattivo è Steven Seagal. Non credo si possa dire di più... Apparte che è più abbondante dell'ultimo film, più filonipponico che mai (immancabile la coppia di katane), più propenso a combattere praticamente immobile e -ovviamente- sempre meno espressivo.
Una garanzia per un film pieno di marciume, il vero nemico finale che non puoi prendere sul serio per quanto ti possa sforzare. Ma gli vogliamo bene così, specialmente quando -ad ogni sua apparizione- offende senza motivo l'altro cattivo di turno, con l'immancabile frase "Puñeta, qué traes?"
Certo, c'è da chiedere cosa ci faccia un ex federale ora narcotrafficante in abiti orientali, ma se questo film ci desse delle risposte non sarebbe Machete.
Da notare che non lo vediamo MAI mangiare qualcosa: probabilmente ha già spazzolato tutto ciò che c'era di commestibile prima di essere inquadrato, cosa che giustificherebbe il suo ulteriore aumento di massa grassa.
Sull'argomento c'è anche da segnalare la presenza di un invecchiato e comunque efficace Robert De Niro, qui nei panni di un vecchio senatore ultrarepubblicano alle prese con il problema messicano: interpretazione schietta, offre ai nemici di Machete quella patina di serietà che il buon vecchio Steven non riesce a dare.

Poi ci sono le belle: Due, perché Machete non poteva accontentarsi di una sola co-protagonista, la bellissima Lux e la caliente Sartana (alzi la mano chi questo nome non suggerisce niente) Rivera non possono che cadere ai piedi del Nostro, soggiogate dal suo innato carisma.
Confesso -quando ho visto Sartana uccidere un peone con un mini-obelisco/soprammobile- di aver creduto che fosse lei la figlia perduta di Machete, ma vabbé...

Ultimo ma non per importanza il machete. Da non confondersi con l'omonimo protagonista, gli dedico questa posizione in quanto ha più scene lui che tutti i personaggi secondari messi assieme. Affilato come non mai (e se anche non lo è fa male uguale), otterrà il power-up per lo scontro finale, sotto forma di un Machete più lungo! Sostituito da qualsivoglia oggeto affilato, affiancato da numerosi suoi simili si farà strada nelle carni di chiunque sia tanto sciocco da mettersi sulla strada del più cattivo e brutale giustiziere messicano di sempre!

Ci sono mille altre cose da dire sul film, ma mi limito a dire che è un film che si merita punteggio pieno (anche se la media non mi ha dato ragione): ci sono scene palesemente trash, mi ha fatto piegare in due dalle risate ed il tempo è volato letteralmente via: di cos'altro deve aver bisogno una pellicola? Imperdibile per ogni vero amante del trash.
<Felio>



Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:




Hanno detto:
"Io stavo per Steven Seagal."
Capitan Ano

"Un film che si nutre di imperfezioni e ne fa la sua ragione di esistere."
Black Lotus

Serata Marcia: Lunedì 21 Novembre 2011

Mancava purtroppo il Capitan Ano e senza il suo carisma, le sue bestemmie e le sue molestie a tenere alto il morale della ciurma, gli elementi più deboli si sono lasciati sopraffare dal sonno dopo il primo film e si è dovuto interrompere.
Poco male, perché comunque abbiamo fatto in tempo ad autopunirci con un film dalle caratteristiche veramente infime per la mia gioia personale. Ovvero ci è toccato "Mega Shark vs Giant Octopus" prodotto dalla Asylum, una casa di produzione californiana famosa nel girare film a costo estremamente ridotto e di qualità infima. Soprattutto la loro specialità è quella di realizzare remake farlocchi dei più recenti blockbuster hollywooddiani usciti nelle sale cinematografiche.
In questo caso non penso si tratti del remake di un qualche film "bello" in particolare, ma Mega Shark vs Giant Octopus riesce ad essere un film decisamente orrendo lo stesso.
L'idea alla base del film è che i due animali giganteschi citati nel titolo combettevano milioni di anni fa e a tal punto si odiavano che erano rimasti intrappolati nei ghiacci durante una glaciazione incuranti dell'avanzata delle calotte polari. Ora sono stati risvegliati dai soliti umani incauti e le due bestie seminano morte e distruzione nel Pacifico e non solo... anche in cielo! Sì, perché una delle scene più "belle" del film è quando lo squalo salta per aria e addenta al volo un areo di linea! Il film è un po' una sofferenza ma vale la pena vederlo anche solo per questa scena... e poi fra gli attori principali c'è Lorenzo Lamas alias Renegade. Anche per questo sono contento di averlo visto...
<Il Drugo>

Film visionato: Mega Shark vs Giant Octopus




[News] Recensione di Allarme negli Abissi

Il militare Chris Kody viene rilasciato dal carcere in cui si trova e riaggregato alla sua vecchia squadra, con la promessa di libertà e soldi se riusciranno a catturare uno scienziato che ha messo a punto un diabolico sistema di controllo psichico capace di trasformare chiunque in uno spietato killer...

Quando si tratta di Steven Seagal potete stare certi che prima o poi il Capitan Ano entrerà in azione con una recensione. Se poi ad una Serata Marcia capita di vedere ben due film di fila del nostro attore d'azione preferito, allora la recensione arriva per via espressa visto che il Capitano è a tal punto ispirato da tutto questo splendore cinematografico.
In questo caso non ci troviamo sicuramente davanti ad uno dei migliori film di Seagal, anzi la trama è spesso confusionaria con due vicende che s'intrecciano senza un'apparente collegamento logico; forse durante la visione, nei momenti in cui non esplodeva qualcosa o Steven non spezzava arti, è partito qualche sbadiglio fra il pubblico un po' disorientato.
In fondo però Steven Seagal ci regala sempre qualche gioia e quindi passo la parola a Capitan Ano che se ne intende più di me sull'argomento...
Leggi la Recensione

Allarme negli Abissi


Submerged

Titolo originale: Submerged

Regia: Anthony Hickox

Genere: Azione

Produzione: UK/Bulgaria 2005

Durata: 96'

Cast: Steven Seagal,Christine Adams, William Hope, Nick Brimble, Vinnie Jones, Alison King, P. H. Moriarty, Gary Daniels, Ross McCall, Stephen Da Costa, Peter Youngblood Hills, Adam Fogerty, Chris Hazlewood, Nikolai Sotirov, William Tapley

Trama: Il militare Chris Kody viene rilasciato dal carcere in cui si trova e riaggregato alla sua vecchia squadra, con la promessa di libertà e soldi se riusciranno a catturare uno scienziato che ha messo a punto un diabolico sistema di controllo psichico capace di trasformare chiunque in uno spietato killer...

Opinione del Club: Submerged è un film del 2005, per cui il nostro eroe Steven Seagal è già imbarazzantemente imbolsito ed appare sempre fasciato da vestitoni ed enormi giubbotti di pelle per nascondere le rotondità incriminanti, per cui non è difficile immaginare che il buon vecchio Steven combatta sempre da fermo muovendo quelle braccione chissà con quale criterio.

La trama non ha alcun senso e si passa da un intrigo internazionale per il possesso di un cazzosissimo sottomarino condito con soldati con il cervello lavato, insensibili al dolore, per poi finire in un colpo di stato in Uruguay.

Tuttavia nonostante i mille difetti, non mi sento di condannare totalmente la pellicola, poichè fondamentalmente il regista ha poche cose a disposizione e le fa esplodere senza soluzione di continuità.

Ci regala scene anche gioiosissime in cui, per esempio, Steven riesce a mettere una granata in un carro armato per poi fuggirne a rallenatotore goffamente come se avesse rubato una torta da una pasticceria, oppure lo stesso eroe paffuto che appicica al muro il signor Gary Daniels, che se lo merita ampiamente visto che ha partecipato a "Fist of the North Star".
Ovviamente Steven è la vera arma letale che il signor Hickox può scatenare, ma tutti gli altri ingredienti a disposizione li butta nel calderone e fanno la loro figura, forse di merda ma lo fanno alla grande.

Non è assolutamente un film bello, forse da deridere ma proprio per questo da guardare: troppe volte ci siamo lamentati dei filmucci scialbi senza infamia e senza lode, ebbene questo è un film brutto degno di questo nome dove su tutto campeggia l'impassibile ed imbolsito volto di Steven Seagal.

Da notare inoltre il parrucchino che sembra un castoro in testa allo slogacolli.
<Capitan Ano>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:

Un paio di annunci

Purtroppo la scorsa settimana siamo stati costretti da cause di forza maggiore a saltare la recensione. Forse per rimediare ne metteremo due questa settimana, forse no. Il club si scusa con i suoi due lettori per questa imperdonabile carenza di materiale.


Chiunque navigasse la Marcia Videoteca potrebbe inoltre accorgersi che ultimamente stiamo avendo un po' di problemi col nostro ricettacolo di tutto ciò che è marcio. In ogni caso io e il presidente stiamo lavorando su un aggiornamento del look che dovrebbe non solo sistemare i problemi attuali, ma anche rendere la Marcia Videoteca molto più navigabile. Come sempre, restate sintonizzati!

Serata Marcia: 14 Novembre 2011

Serata assai bizzarra dal punto di vista delle visioni, poichè nessuna delle due è stata realmente angosciante, ma nemmeno esaltante, il che potrebbe portare a pensare che siano stati due film scialbi. Invece no! Entrambi hanno avuto grossi picchi d'interesse improvvisi salvando la situazione.

Insomma ci siamo fatti due palle enormi e due grosse risate. Due, ma grosse.

La prima visione è stata Death Trance, giapponesata come al solito assurda dalla trama solo intuibile,che ci ha donato un paio di gioie ma soprattutto che ci ha attirato per la presenza nel cast di Kentaro Seagal, figlio del noto torcicolli e slogaspalle.

Nella seconda parte della serata la sorte ha fortemente voluto "Jack Brooks: Monster Slayer" con Robert Englund nella parte di un professore posseduto da un' entità soprannaturale obesa e dove all'inizo c'erano dei negri in gonnellino che urlavano come gibboni facendo gridare noi al capolavoro.
Ci sbagliavamo, è un film dove la prima ora ci ha annoiato con sprazzi di bel gioco dando poi sfogo agli ultimi venti minuti assolutamente ruggenti. Poco ma meglio di nulla.

Film visionati: Death Trance e Jack Brooks: Monster Slayer

Death Trance


Jack Brooks: Monster Slayer

Serata Marcia: Lunedì 7 Novembre 2011

Dopo una specie di pausa per Halloween rieccoci in attività!
Pausa che in verità doveva essere una Serata Marcia a tema con la festività divenuta appunto "pausa" perché alcuni dovevano raggiungere i propri parentadi in lidi lontani o altri preferivano per una volta andare a feste in cerca di fica piuttosto che vedere film di infima qualità. Come biasimarli...

In ogni caso il punto di questa Serata Marcia era propinare The Toxic Avenger part II a tutto il resto del Club, visto che la scorsa volta eravamo stati veramente in pochi ad averlo visto e stranamente il film ci aveva divertito suscitando un certo entusiasmo. Dico "stranamente" perché in effetti, nonostante vi si riconosca lo stile della Troma, il film è veramente orribile e si affida a battutine e ad una comicità spicciola decisamente imbarazzante, piuttosto che allo splatter e alla broda multicolore.
Eppure alla prima visione il film era sembrato spassoso ed in generale lo è, però alla seconda visione coloro che lo avevano già visto hanno accusato parecchio, me compreso.
The Toxic Avenger part II doveva essere il primo film, invece per "problemi tecnici" è stato visto come secondo e ci siamo affidati al dado come scelta iniziale. Ciò ha portato ad un film che era lì da mesi e che ci faceva bestemmiare al solo pensiero di vederlo. Sto parlando di "Guerra Spaziale", un film di fantascienza giapponese degli anni settanta che ci era stato pubblicizzato come una palla pazzesca!
Visionandolo invece si è rivelato non essere poi così male, anzi è risultato addirittura divertente in diverse sue parti. La lode principale va soprattutto alle numerose scene di battaglia fra astronavi improbabili, fatte con modellini e ambientate su ricchi diorami pieni di elementi che esplodono e fanno scintille...

Film visionati: Guerra Spaziale e The Toxic Avenger part II

Guerra Spaziale


The Tozic Avenger part II

 


[News] Recensione de Il Ritorno di Godzilla

Il giovane Ryota non si rassegna alla scomparsa del fratello Yata, dato per disperso dopo una tempesta. Va a cercarlo insieme a due amici e ad un esperto scassinatore dopo aver sequestato la barca di quest'ultimo. A causa però di una tempesta e dell'attacco di un gigantesco crostaceo fanno naufragio su di un'isola. Qui Ryota scopre che l'organizzazione terroristica dei Bamboo Rossi ha costruito una base e tiene in schiavitù gli abitanti della vicina Infant Island allo scopo di usarli come manodopera nella produzione di acqua pesante. Inoltre l'organizzazione terroristica, per tenere lontani i curiosi dall'isola, ha risvegliato il gigantesco mostro crostaceo: Ebirah.
Il gruppo di Ryota però scopre anche che nascosto in una caverna all'interno dell'isola c'è Godzilla caduto in una sorta di letargo. Decidono così di risvegliarlo per combattere Ebirah e quelli del Bamboo Rosso. Intanto gli abitanti di Infant Island a loro volta stanno portando avanti un lungo rito per risvegliare Mothra...

Questo film, che abbiamo visto ormai diversi mesi fa, è un vero trionfo di gommapiuma. Il modo in cui la quasi inesistente trama si sviluppa lo rende forse più simile alla sensibilità di uno spettatore di oggigiorno di altri titoli di questo tipo, ma questo non cambia il fatto che effetti speciali e sceneggiature sono tremendamente anni sessanta!
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Il Ritorno di Godzilla

Titolo Originale: Gojira, Ebira, Mosura Nankai no Daikettō

Titoli Alternativi: Godzilla, Ebirah, Mothra: Big Duel in the South Seas; Godzilla vs. the Sea Monster

Regia: Jun Fukuda

Genere: Kaiju

Produzione: Giappone 1966

Durata: 87'

Cast: Akira Takarada, Toru Watanabe, Toru Ibuki, Chotaro Togin, Hideo Sunazuka, Kumi Mizuno, Akihiko Hirata, Jun Tazaki

Trama: Il giovane Ryota non si rassegna alla scomparsa del fratello Yata, dato per disperso dopo una tempesta. Va a cercarlo insieme a due amici e ad un esperto scassinatore dopo aver sequestato la barca di quest'ultimo. A causa però di una tempesta e dell'attacco di un gigantesco crostaceo fanno naufragio su di un'isola. Qui Ryota scopre che l'organizzazione terroristica dei Bamboo Rossi ha costruito una base e tiene in schiavitù gli abitanti della vicina Infant Island allo scopo di usarli come manodopera nella produzione di acqua pesante. Inoltre l'organizzazione terroristica, per tenere lontani i curiosi dall'isola, ha risvegliato il gigantesco mostro crostaceo: Ebirah.
Il gruppo di Ryota però scopre anche che nascosto in una caverna all'interno dell'isola c'è Godzilla caduto in una sorta di letargo. Decidono così di risvegliarlo per combattere Ebirah e quelli del Bamboo Rosso. Intanto gli abitanti di Infant Island a loro volta stanno portando avanti un lungo rito per risvegliare Mothra...

Opinione del Club: Questo film di kaiju... AVEVA KAIJU! A differenza di quanto spesso accade con certe produzioni, che, armate di un totale di tre (3) yen, pensano che far comparire Rodan sullo schermo per venti secondi sia sufficiente per appiccicare l'etichetta "film di mostri giganti" sulla copertina della loro pellicola, ne "Il Ritorno di Godzilla" i mostri ci sono, occupano una parte centrale della trama, distruggono tutto, e vengono filmati anche in scene a caso che con la trama non hanno nulla a che fare. Apparentemente la produzione aveva capito il fondamentale dettaglio che per lo spettatore tipo che guarda questo tipo di film, avere una trama non è importante come avere attori in costumi interamente in gommapiuma, che prendono a manate modellini di strane bestie, sullo schermo con una certa regolarità.

La trama: il mostro granchio Ebira fa naufragare quattro idioti su un'isola - prima c'è una parte fin troppo lunga su questo tizio che ha perso suo fratello in un naufragio, ruba una barca e parte alla ricerca con due amici e il criminale a cui la barca apparteneva, ma di questo non importa a nessuno - dove c'è una base segreta di un'organizzazione segreta, il Bambù Rosso, che sta sequestrando in segreto navigandi e nativi delle vicine isole per portare avanti un piano segreto che coinvolge bizzarri frutti gialli coi quali avrebbero controllato il crostaceo.

In una catena di eventi abbastanza imbarazzante i nostri fuggono. In quel momento Godzilla si desta dal suo torpore perché gli cade un grosso sasso sul capo. Per dare energia al mostro gigante, i nostri lo attaccano ai cavi della batteria e lo fanno colpire da un fulmine. Godzilla si sveglia piuttosto incazzoso (vorrei vedere voi se vi svegliassero a colpi di fulmine) e comincia a distruggere roba a caso. Qui comincia la seconda metà del film che, francamente, è di gran lunga la più divertente.

Nel frattempo ogni tanto vediamo dei tizi su un'isola vicina che pregano, danzano e cantano in uno strano rito tribale per svegliare il mostro falena Mothra. Da notare che i locali hanno fattezze chiaramente indocinesi, cosa che implica che o nostri sono in un qualche modo arrivati dal Giappone alla Micronesia su una barchetta a caso rubata a uno scassinatore professionista, ma lasciamo perdere questi dettagli.

In ogni caso il punto è che, tra Godzilla che vaga per la base nemica spiaccicando diorama in un tripudio di miccette, gli scontri tra kaiju che vedono il re dei mostri prendere a manate e soffi atomici un granchio gigante in più occasioni (e una volta anche un volatile gigante che passava di lì per caso senza alcuna attinenza con la trama) e l'enorme falena che, a dire la verità, non fa molto, ma nondimeno c'è, questo film è un trionfo di gommapiuma, come piace a noi.

Volendo valutare gli altri aspetti tecnici, leggermente carente, ma sopportabile, la recitazione; effetti speciali tutto buoni per gli anni '60, con delle scenografie ragionevolmente curate anche se ovviamente i pannelli pieni di led a caso non possono mancare. Alcune trovate della trama un po' forzate, ma questo di solito va più ad incrementare il livello di marciume che altro; qualche buco (come diavolo è entrato nella sua grotta Godzilla, visto che non ha un entrata? e come ha evitato Ebira all'andata?). I personaggi sono macchiette senza spessore, con l'eccezione dello scassinatore, che fa da protagonista (uno è ossessionato dal fratello scomparso, uno fa facce buffe, uno si lamenta, e poi c'è un'indigena che è... beh, un'indigena) ma in una qualche modo fungono allo scopo.

Il livello di marciume, va detto, è già di suo molto alto, grazie al fattore gommapiuma. Ma se aggiungiamo alcune trovate della produzione, diventa superlativo. Consideriamo ad esempio l'allucinante scena in cui i nostri quattro eroi si avvicinano alla imprendibile base dei Bambù Rossi dietro un cespuglio - imprendibile base armate di misure di sicurezza avanzatissime come porte tonde che il nostro scassinatore impiega circa quindici secondi per aprire. La prima battaglia di Godzilla ed Ebira, in cui essenzialmente si tirano un sasso a vicenda per dieci minuti. O anche dettagli assolutamente senza senso. Notare il tizio nella figura qui a fianco. Ha una spada.

Tutto sommato, "Il Ritorno di Godzilla" è in larga misura quello che un film di kaiju dovrebbe essere: una trama leggera, senza grosse voragini, che funziona. Una quantità adeguata di mostri giganti, qualche tollerabile assurdità sparsa, e generico divertimento per grandi e piccini. Consigliato.
<The RedMage>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:


Hanno Detto:
"Film interessante, degno successore dei precedenti Godzilla con un filo di trama in più (relativamente, si intende). La logica è un fattore secondario dispondendo del Nostro, di una rediviva Mothra, di un gambero/granchio/crostaceo randomico sempre e comunque apprezzabile... E di un Roc che passava di lì per caso."
Felio

"Film nel complesso ben fatto"
Al Pancione