B-Movies e Cinema Trash


Club fiorentino per la visione e l'apprezzamento di B-movies e cinema Trash! Clicca qui per maggiori informazioni. Nuove recensioni ogni due settimane circa.

[News] Recensione di Bloodfist

Jake Raye è un kickboxer ormai ritirato dalle competizioni che si reca a Manila dove suo fratello è il favorito in un torneo clandestino di kickboxing. Quest'ultimo però viene ucciso in circostanze misteriose, così Jake iniza ad investigare sulla sua morte deciso a vendicalo ma ben presto si rende conto che per trovare l'assassino dovrà partecipare egli stesso al torneo...

Tempo fa, reduci della visione di Bloodfist 6 ci siamo subito chiesti come doveva essere il resto della saga che annovera come protagonista Don "The Dragon" Wilson, famoso campione di kickboxing. Così in una delle ultime Serata Marce ecco piombare su di noi il capostipite della saga, cioè Bloodfist! Come ci si aspettava il film è a base di Don "The Dragon" Wilson e di arti marziali, risultando comunque una pellicola tutto sommato decente e apprezzabile. Ciò ha entusiasmato il CapitanAno che non ha perso tempo e vi serve sul nostro blog una nuova recensione!
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A quando la visione del secondo, terzo, quarto, quinto, settimo, ottavo, nono Bloodfist?

Bloodfist


Regia: Terence H. Winkless

Genere: Azione

Produzione: USA 1989

Durata: 85'

Cast: Don "The Dragon" Wilson, Joe Mari Avellana, Billy Blanks, Rob Kaman, Kris Aguilar, Riley Bowman, Michael Shaner

Trama: Jake Raye è un kickboxer ormai ritirato dalle competizioni che si reca a Manila dove suo fratello è il favorito in un torneo clandestino di kickboxing. Quest'ultimo però viene ucciso in circostanze misteriose, così Jake iniza ad investigare sulla sua morte deciso a vendicalo ma ben presto si rende conto che per trovare l'assassino dovrà partecipare egli stesso al torneo...

Opinione del Club: Don "The dragon" Wilson è una iena. Un cavallo che nella Kickboxe ha fatto il mazzo a tarallo un po' a chiunque siglando importanti record in tutte le categorie in cui si è cimentato, ed è uno dei pochi americani che si sono distinti anche quando è venuto il momento di combattere in Thailandia. Si è ritirato praticamente imbattuto dopo 11 titoli mondiali. "Visto che sono così cazzuto, perchè non provare ad imbottirmi di soldi con un po' di film?" avrà pensato il nostro dragone, ed alla fine ci è riuscito. Sinceramente non so se ha fatto così tanti soldi ma ha sicuramente collezionato una filmografia di tutto rispetto.


Il produttore/regista/attore/muratore/estetista Roger Corman ha prodotto il suo primo film da protagonista: Bloodfist, che a me - che la so più lunga di quegli altri puzzoni con cui condivido tutti i miei luridi lunedì sera - è piaciuto.

La trama è quella che è, una scusa per buttare Wilson nella mischia per vedere volare una saccagnata di botte. Tutto mitico, l'ho apprezzato davvero molto. Peccato che Bloodfist sia una copia spudorata di "Senza esclusione di colpi" con Van Damme uscito l'anno prima, il cui titolo originale è "Bloodsport". Stesso torneo segreto, stesso amico folkloristico che viene pestato dal cattivissimo che poi verrà sconfitto in finale, stessa polizia che lo ricerca e stessa romanza con puttanone anni 80'. Certo c'è una variazione sul finale, ma proprio piccola.

Non dico che tutto questo mi infastidisca, ma sicuramente ridimensiona questo lavoro che pesca a piene mani da un titolo allora recentissimo, ma dopo aver preso atto del semi-plagio, possiamo comunque rilassarci e godere dell'ora e mezzo in cui The Dragon pesta tutti ondeggiando a destra e manca; per poi spegnere e il televisore soddisfatti chiedendosi cosa possano offrire gli otto seguiti.
<CapitanAno>

 

Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:

Serata Marcia: 22 Novembre 2010

Eccoci di nuovo qua, con due nuove visioni ancestrali che hanno sollazzato l'animo di quel solito gruppo di stronzi che non sa che fare della propria vita se non occupare il divano dello schioppo.

La prima potente visione è stato "Godzilla raids again" dove un malvagissimo Godzilla, targato 1955, martella senza pietà il povero Angirax, che, più di un dinosauro, pare un istricione con le scaglie. Film che abbiamo onestamente apprezzato, anche considerando la vecchiaia della pellicola.

La seconda visione è stato un post apocalittico, con protagonista il tizio de "I guerrieri della notte", di nome "Battletruck", mediocre in realtà ma si poteva vedere. Forse il reale problema è stata la lingua in spagnolo, ma ormai il dado era stato tratto e nonostante le lamentele del padrone di casa, Battletruck fu.

Film visionati: Godzilla Raids Again e Battletruck

Godzilla Raids Again

Battletruck

[News] Recensione di Deep Evil

Un meterorite contenente un microbo alieno atterra in Siberia negli anni 50. Nell'anno 2004, degli scienziati americani che lavorano in un segretissimo laboratorio sotterraneo in Alaska riescono a clonare il microbo. Tutte le comunicazioni con il laboratorio però vengono perse e tutta la struttura viene sigillata dal sistema interno di sicurezza. Così un gruppo di scienziati e soldati delle forze speciali hanno il compito di entrare nel laboratorio e di scoprire cosa è andato storto...

Il tanto atteso ritorno alla produzione del nostro presidente, il Drugo, ci propone un film che ha grandemente deluso le nostre aspettative. Certo, la trama apparentemente buona e la presenza di Lorenzo "Renegade" Lamas avevano creato aspettative forse ingiustificatamente alte, ma il film è un horror scialbo come tanti altri. E Lorenzo ha una parte non così centrale come avremmo voluto e soprattutto come la produzione lasciava intendere.
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Deep Evil

Regia: Pat Williams

Genere:
Fantascienza\Horror

Produzione: Canada 2004

Durata: 90'

Cast: Lorenzo Lamas, Ona Grauer, Adam Harrington, Jim Thorburn, Will Sanderson, Rachel Hayward, Michael Kopsa, Lindsay Maxwell, Rachel Grodnik, Michael P. Northey, Ron Selmour, Heather Feeney, Leah Cairns

Trama: Un meterorite contenente un microbo alieno atterra in Siberia negli anni 50. Nell'anno 2004, degli scienziati americani che lavorano in un segretissimo laboratorio sotterraneo in Alaska riescono a clonare il microbo. Tutte le comunicazioni con il laboratorio però vengono perse e tutta la struttura viene sigillata dal sistema interno di sicurezza. Così un gruppo di scienziati e soldati delle forze speciali hanno il compito di entrare nel laboratorio e di scoprire cosa è andato storto...

Opinione del Club: Avevo grandi aspettative per Deep Evil: la trama promettente del tipo "l'esercito-ha-creato-una-minaccia-in-laboratorio-che-per-sbaglio-si-libera-e-ora-sono-cazzi-vostri", alieni, la presenza di Lorenzo (aka Renegade) Lamas, il tutto miscelato in una base sotterranea. Ebbene, invece come avrete notato sbirciando il voto dato a questo film le cose non andate per il verso giusto.

Intanto il film non ha un protagonista. Ci si aspetterebbe tutti che Lorenzo Lamas abbia un ruolo di spicco, del resto il suo volto e il suo nome sono ben evidenti sulle locandine del film, sulla copertina del dvd, nei titoli di coda. Il buon Lorenzo in effetti fa un'entrata trionfale: immaginatevelo in mutande legato ad una sedia con una figa bionda davanti (la figlia del colonnello sotto il quale Lamas è tenente), che fa la lap dance e si appresta a qualche giochetto erotico. Bene, avete fissato quest'immagine epica nella mente? Perfetto... Questa è l'unica azione degna di nota che Lorenzo Lamas compierà durante tutto il film, per il resto rimane un normalissimo soldato, fino a quando non decide di sacrificarsi e scompare dalla scena. Poi purtroppo neanche gli altri personaggi sono degni di particolare nota e ci si dimentica di loro con velocità proporzionale alla velocità con cui muiono.

Si nota subito fin dalle prime battute che il film è notevolmente a basso budget, un tv-movie della peggior specie insomma. Il cast è ridottissimo e probabilmente la maggior parte dei soldi per gli ingaggi sono stati spesi per scritturare l'inutile Lamas. Infatti la squadra di militari che deve entrare nel laboratorio e verificare cosa è andato storto è composta da ben quattro elementi, più due scienziati, per un totale di sei persone. Ora, sai che in quel luogo c'è una forma di vita aliena assai pericolosa e sconosciuta e tu ci mandi sei persone di cui due civili? Ridicolo.

L'ambientazione principale è questo laboratorio sotterraneo che sembra più un deposito o un magazzino vagamente riadattato con qualche console fittizia e qualche utensile da piccolo chimico, anche qui denotando le ristrettezze di budget. Ora non bisogna pensare che io sia contrario ai film a basso costo, anzi, molto spesso la limitatezza di mezzi è il motore della creatività. Il problema si presenta però come in questo caso quando si vuole realizzare qualcosa di fantascientifico-plausibile-realistico, se si lesina troppo a destra e a manca si rischia di cadere nel ridicolo abbastanza inesorabilmente uccidendo tutto quello che può esserci di avvicente nel film. La cosa si aggrava ulteriormente quando il regista di turno decide di inserire elementi in computer grafica ed indovinate un po'... è proprio quello che è stato fatto in Deep Evil! Il batterio alieno si manifesta sotto forma di una strana acqua brodosa che cade continuamente dal soffitto e può prendere le sembianze di chiunque, questo fluido viene realizzato per tutto il tempo con una delle peggiori computer grafiche mai viste nella storia del cinema! Anche qui, perché usare la computer grafica quando non sai farlo? Perché spendere la maggior parte del budget per una pessima computer grafica e per Lorenzo Lamas cosicché tutto resto deve essere sacrificato?

Non mancano poi le assurdità sparse per il film e le incongruenze nella trama che fanno sorridere ma anche indignare. Per esempio non si capisce come mai ad una certo punto una tizia dell'equipe sia ancora bellamente in piedi e pronta a far esplodere tutto con misteriose bombole di radiazioni dopo essere stata infetta dal batterio. Già... le famose “bombole di radiazioni”, alzi la mano chi non sapava che le radiazioni possono essere contenute in bombole e fatte uscire come fossero gas metano?

Non ci dimentichiamo poi l'incongruenza più grande del film. Ovvero verso la fine la sostanza acquosa-brodosa aliena decide all'improvviso di assumere la sembianze di tante creaturine simili al mostro della laguna nera, rendendosi però, come ci ha fatto notare CapitanAno, molto più vulnerabile ai proiettibili e più facile da sconfiggere. Infatti tutt'ora non capisco il senso di tale evoluzione, forse i soldi per la computer grafica erano quasi finiti e qualcuno della produzione ha proposto di utilizzare dei vecchi costumi rettiloidi avanzati da qualche altro set.

Traendo le conclusioni su questa disavventura cinematografica posso decretare che Deep Evil è un film con un male profondo: l'aver assemblato idee abbastanza valide in modo veramente pessimo. La trama scorre via nella noia mentre i personaggi muoiono uno dopo l'altro nell'indifferenza del pubblico. Inevitabile il finale a merda scontatissimo.
<Il Drugo>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:


Hanno Detto:
"Ah, Lorenzo, Lorenzo... sarebbe stato carino se, visto che il suo nome era sbandierato in lungo e in largo tra titoli di testa, copertine e locandine, il caro Lamas avesse avuto una parte un po' più centrale. Invece è solo uno dei soldati, senza un ruolo particolarmente più importante."
The RedMage

"Mi spiace essere banalmente casereccio, ma la figlia del colonnello è l'unica cosa buona del film."
CapitanAno

"...in realtà è più la storia di un gruppo di stronzi catafratti a compiere un lavoro dal cazzo che litigano tra loro dall'inizio alla fine del film e si fanno ammazzare uno dopo l'altro..."
Lord Magneto

Serata Marcia: 15 Novembre 2010

Imperterrito ancora per l'ennesimo lunedì consecutivo, un gruppo di fave ha deciso di sprecare la propria esistenza. Noi per la precisione.

Questa volta nel salotto di un melanconico Solfa, visto che quella vacca della mamma degli Schioppi comincia a scacciarci con una certa frequenza.

La serata è stata malvagia, molto malvagia, visto che la prima visione ci è stata concessa dall'amorevole Lavinia che ha portato la VHS de "La Casa dell'Orco" di Lamberto Bava con una Sabrina Ferilli che aveva più sopracciglia di Elio, una decina di chilotti in più e venti kg di silicone in meno.
Punitivo, a dir poco orribile con un orco cinquecentesco ed un inspiegabile bozzolo che grondava la stessa broda verde di Troll II. Forse Lamberto e Fragrasso sono amichetti.

Il secondo film è stato il temutissimo "Alle Dame del Castello Piace Fare Solo Quello" con una giovane Edwige Fennech, il cui apice è stato raggiunto con una metafora intorno all'utilizzo di un pezzo di artiglieria e le sue palle. Punitivo, ma meno peggio del primo , almeno c'erano più poppe e meno sopracciglia.

Film Visionati: La Casa dell'Orco e Alle Dame del Castello Piace Fare Solo Quello

La Casa dell'Orco


Alle Dame del Castello Piace Fare Solo Quello
Purtroppo non riesco a trovarne il trailer, a parziale compenso c'è questa clip con la nostra giovane Edwige.

[News] Recensione di Tre Ragazzi Ninja 4 - lo Stile del Dragone

I giovani ninja Rocky, Colt e Tam-Tam di ritorno dalle vacanze/allenamento dal nonno Mori si interrogano su quale strada dovranno prendere ora che gli impegni della vita cominciano a richiedere loro di scegliere tra le arti marziali ed attività più consone alla loro età. Conosciuta la nuova vicina di casa -la giovane ed intelligente Amanda- decidono di trascorrere una giornata al parco divertimenti Mega-Mountain dove per la gioia di Tam-Tam si terrà l'ultimo spettacolo del suo eroe Dave Dragon, la cui serie televisiva è stata recentemente interrotta.
Un gruppo terroristico è però deciso a guastare loro la giornata, sequestrando con un'operazione da manuale l'intero parco giochi e - sfruttando gli ostaggi presenti - chiedendo al ricco proprietario un riscatto milionario.
I cattivi, comandati dalla perfida Medusa, non hanno fatto però i conti con i tre piccoli Ninja i quali - aiutati da Amanda e dall'intrepido Dave Dragon - riusciranno laddove la polizia non può intervenire, assicurando l'intera banda alla giustizia.

Dunque, il club è lieto di presentarvi il primo, titanico lavoro della nostra new entry, il temibile Felio.  Questo film che abbiamo ottenuto essenzialmente per sbaglio si è rivelato, a quanto mi hanno detto (io purtroppo non c'ero), piuttosto monotono, come spesso accade con certi film. Probabilmente se lo avessimo visto appena uscito, ovvero quando avevamo poco più che dieci anni, ci sarebbe piaciuto di più.
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Voi penserete: ma che persona poco seria questo Felio, la prima recensione già in ritardo. Beh, no, in realtà sono io che ho in mano la recensione da due settimane e ieri mi sono scordato di metterla. Chiedo scusa.

Tre Ragazzi Ninja 4 - Lo stile del Dragone

Titolo originale: 3 Ninjas: High Noon at Mega Mountain

Regia: Sam McNamara

Genere: Arti marziali

Produzione: USA 1998

Durata: 93'

Cast: Victor Wong, Michael O'Laskey II, Mathew Botuchis, James Paul Roeske II, Hulk Hogan, Loni Anderson, Alan McRae, Lindsay Felton.

Trama: I giovani ninja Rocky, Colt e Tam-Tam di ritorno dalle vacanze/allenamento dal nonno Mori si interrogano su quale strada dovranno prendere ora che gli impegni della vita cominciano a richiedere loro di scegliere tra le arti marziali ed attività più consone alla loro età. Conosciuta la nuova vicina di casa -la giovane ed intelligente Amanda- decidono di trascorrere una giornata al parco divertimenti Mega-Mountain dove per la gioia di Tam-Tam si terrà l'ultimo spettacolo del suo eroe Dave Dragon, la cui serie televisiva è stata recentemente interrotta.
Un gruppo terroristico è però deciso a guastare loro la giornata, sequestrando con un'operazione da manuale l'intero parco giochi e - sfruttando gli ostaggi presenti - chiedendo al ricco proprietario un riscatto milionario.
I cattivi, comandati dalla perfida Medusa, non hanno fatto però i conti con i tre piccoli Ninja i quali - aiutati da Amanda e dall'intrepido Dave Dragon - riusciranno laddove la polizia non può intervenire, assicurando l'intera banda alla giustizia.

Opinione del Club: E' d'uopo premettere che questo film faceva decisamente cacare.

Quarto ed ultimo film della serie dei ragazzi Ninja, trio di ragazzini nati dalla fusione di Jackie Chan e Macaulay Culkin che, per la durata della quadrilogia, sbaragliano nemici adulti e palestrati a colpi di improbabile karate, propinando valori di libertà, onore e giustizia. Scaricato per errore dal CapitAno (si aspettava un film di Jackie Chan) ci ha comunque consentito di trascorrere una mezza serata riflettendo su quanto i nostri neuroni fossero tanto involuti da permetterci di apprezzare prodotti del genere il sabato/domenica pomeriggio invece di perdere tempo in modo più costruttivo.

Una trama ragionevolmente scontata - adeguata al target di 7-10 anni - vede i nostri tre piccoli ninja alle prese con una banda di cattivi (ninja? Paiono invece un gruppo di criminali scalcinati ma lasciamo correre...) che decide di sequestrare un intero parco giochi allo scopo di ricattare il ricchissimo e avarissimo proprietario: grazie all'aiuto dell'immarcescibile Hulk Hogan alias Dragon Fist (da qui il titolo) riusciranno nell'impresa umiliando ripetutamente i balordi di turno e frustrando le mire di potere/ricchezza della cattivissima donna a capo dei cattivi, un essere vagamente femminile ricoperto di 0.5 Raffaella Carr๠di trucco.

Giusto, parliamo un pò degli antagonisti dei tre piccoli ninja: tanti e vari (si và dal più che sadico uomo coi baffetti che nel tempo libero ruba lecca-lecca ai bambini ad un improbabile giamaicano rasta ) sono accomunati solo dagli occhiali scuri indossati senza un particolare motivo. Apparentemente forti e coordinati quanto i NAVY Seal crollano miseramente sotto il peso di pugni e calci taglia XXS finendo per fare figure obbrobriose che è meglio non riportare qui. D'altronde non si può pretendere molto considerando la mentalità ottenne cui il film si rivolge...

Altra fazione umiliata e bistrattata sono le forze speciali americane, tenute sagacemente a bada dai cattiFi grazie ad un ostacolo insormontabile... Un cancello elettrificato! La mano corazzata dello Zio Sam infatti non ha idee migliori che scalarlo a mani nude, e - scoperta la trappola - si vedono costretti a desistere. Se queste fossero le capacità delle forze dell'ordine negli USA ci farei quasi un pensierino anch'io a una carriera come criminale... Piccoli ninja permettendo.

Le parole "Karate" e "ninja" si sprecano, sebbene il regista faccia un pò di confusione tra il concetto di arte marziale e di wrestling americano...
Dopo la prima - memorabile - scena di allenamento Ninja in cui vediamo il celeberrimo nonno Mori ormai ridotto a semplice comparsa per raggiunti limiti di età, assistiamo a qualcosa che ci ha fatto capire quanto promettesse il film: un assalto dei cattivi (capitanati da un'essere vagamente femminile ricoperto di 0.5 Raffaella Carr๠di trucco) a bordo di moto d'acqua... ad un Parco Giochi! Dopo esserci fatte grasse risate nel vedere l'esagerata pubblicità del suddetto luogo, ci siamo sorbiti uno dei film più pesanti, scontati e ripetitivi degli ultimi tempi. Tanto poche sono le variazioni dal tema "I ragazzi Ninja maltrattano i cattivi armati e pericolosi" che le citerò tutte qui, giusto per dimostrare per quanto tempo ci siamo sfracellati i maroni:
(1) La prima apparizione di Hulk Hogan, qui -indovina un pò?- nella parte del gigante buono, Attore/Ninja propinatore di valori (sempre Ninja) di pace, fraternità e bontà.
(2) L'arrivo dell'FBI e delle forze speciali, sbaragliate da un semplice cancello elettrificato sufficiente a farle desistere dall'assaltare un intero parco giochi.
(3) La creazione di un siluro con una bomba a tempo e due bombole di ossigeno.
Che altro c'è da dire? E' stata una sofferenza rivedere con gli occhi di adesso un film che anni addietro avrebbe potuto anche divertirci. Piatto, scontato e privo di idee anche solo passabili.
Ci accontentavamo davvero di così poco?

Ah, già.
Ahiaaaaaaaaaa!!!

In breve: un film emozionante e coinvolgente. Quando avevamo dieci anni.
<Felio>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:

Hanno detto:
"Ahià! Ahià! Ahiaaaaaà!!!"
I tre ragazzi ninja quando combattono

"Drugo, ma noi a Karate facevamo davvero così?"
"...No, non credo proprio."
Magneto al Drugo e risposta di quest'ultimo

Serata Marcia: 8 Novembre 2010

Oggi come non mai c'è stato quasi il gran completo, se non fosse che quel cretino del Cambi andasse schiavo a raccogliere le olive e quel cumulo di sterco del Mago Rosso non fosse a Pisa ad alambiccarsi inutilmente per un futile futuro.

Ma, squillar di trombe, c'era il Sere, emerso dalla Rufina medievale, che andava a giro per Firenze nel tentativo di appioppare assicurazioni ad ignari stronzi, tra cui il Cambi stesso.

In ogni caso la prima visione è stata il prequel di un nostro vecchio amore: "Attack of the Killer Tomatoes", che ha alternato potenti scariche di demenzialità a momenti di imbarazzante noia, ponendolo uno scalino sotto il il secondo capitolo che era un capolavoro.

Nel frattempo la Lavinia si è addormentata, circa al quindicesimo minuto di proiezione.

La seconda visione è stata qualitativamente migliore con il nipponico "Battle Royale" che, tolte alcune scene gore ed un Takeshi Kitano che si rifiuta di morire per rispondere al telefono, rimane un film piacevolissimo ed appassionante, almeno ai miei occhi.

Finita la proiezione, la Lavinia si è svegliata chiedendo cos'è successo.

Film Visionati: Attack of the Killer Tomatoes e Battle Royale

Attack of the Killer Tomatoes


Battle Royale

[News] Recensione di Barbarian Queen

In un pacifico villaggio di barbari si stanno celebrando le nozze fra il principe Argan e la futura regina Amethea. Durante la festa però il villaggio è assalito dall'esercito di una potente città vicina e la maggior parte dei barbari viene uccisa o ridotta in schiavitù. La regina Amethea, essendo il principe stato catturato e la sorella Taramis stuprata, si unisce ad altre due donne guerriere del villaggio sopravvisute ed insieme si recano alla città per liberare la propria gente e cercare vendetta...

Continua l'esplorazione da parte del Club del genere Fantasy Sword&Sorcery (soprannominato anche Sword&Tits per via della copiosità di donne a seno nudo). Il buon Lord Magneto ha finalmente deciso di donare le sue ottime doti di scrittura alla causa del Club e ci regala un'ottima recensione sul film in questione. Ci siamo tutti divertiti a vedere Barbarian Queen e lui si è sicuramente divertito a scriverne la recensione!
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Sì lo so... La mia recensione tarda ancora ad arrivate, ma non vi preoccupate, Lord Magneto scrive molto meglio di me e non vi farà sentire la mancanza del sottoscritto.

Barbarian Queen

Regia: Héctor Olivera

Genere: Fantasy

Produzione: USA / Argentina 1985

Durata: 70'

Cast: Lana Clarkson, Katt Shea, Frank Zagarino, Dawn Dunlap, Susana Traverso, Victor Bo, Arman Chapman

Trama: In un pacifico villaggio di barbari si stanno celebrando le nozze fra il principe Argan e la futura regina Amethea. Durante la festa però il villaggio è assalito dall'esercito di una potente città vicina e la maggior parte dei barbari viene uccisa o ridotta in schiavitù. La regina Amethea, essendo il principe stato catturato e la sorella Taramis stuprata, si unisce ad altre due donne guerriere del villaggio sopravvisute ed insieme si recano alla città per liberare la propria gente e cercare vendetta...

Opinione del Club: Lode alle spade pacco , lode alla simil-pelliccia, lode al cuoio sintetico, alle borchie e alle ambientazioni improbabili... Degno spin-off della saga di Death Stalker questo modesto “sword and sorcery” riesce a regalare 70 minuti di tutto quello che vi aspettereste da un film del genere: tette e sangue (80% di tette e 20% di combattimenti grazie ad un cast tutto al femminile d'incazzatissime amazzoni) che unite ad una trama tutto sommato lineare e coesa riescono a rendere più che godibile questa produzione di bassissimo livello.

Lana Clarkson, già vista in DeathStalker I è Amathea, la “Barbarian Queen” appunto, la cui bucolica vita in un lercio villaggio presso un fiume putrido è rovinata dall'arrivo dei “cattivi” (razziatori che alcune recensioni ardiscono definire Romani ma che noi, vista la mancanza di un qualsivoglia elemento che li contraddistinguesse come tali, abbiamo deciso di considerare banali balordi fantasy) che le distruggono il paesello, le rapiscono il popolo, compreso il bel fidanzato da cui stava per essere impalmata e le stuprano la sorella (ah il mondo "alla Conan" quando le donne le prendevi al laccio sulla riva del torrente...).

Comprensibilmete alterata per non aver potuto indossare l'abito da sposa di pelliccia ed essere stata sepolta sotto le macerie della sua lussuosa capanna recupera la retorica femminista dei suoi giovanili circoli di autocoscienza e giurando “I'll be no man's slave and no man's whore and if I couldn't kill them all... I swear I'll try it” (miglior frase del film) raccoglie un party di guerriere e si avvia verso la fortezza nemica per liberare il suo popolo.

Seguiranno una terribile navigazione su un fiume così sudicio da sembrare l'Arno all'altezza di Pisa, incontri sanguinosi con pattuglie di nemici e bande di ribelli e inizierà l'infiltrazione delle guerriere nella cittadina, ardito esempio di architettura simil-hyboriana di pali aguzzi, paglia e sterco essiccati .
Qui lo spettatore può legittimamente farsi qualche domanda su queste tizie: ma sono temibili o fanno finta? Perchè un minuto sono lì a massacrare nemici come se non ci fosse domani, quello dopo vengono catturate, denudate e violentate senza quasi opporre resistenza, il record di stupidità è stabilito dalla sorella di Amathea che finisce a fare la schiava del capo e uno si chiede tutto il tempo se abbia la sindrome di Stoccolma o stia attuando un astuto piano d'infiltrazione.


La cittadina comunque regala una vagonata di personaggi orrendi e improbabili: dal grasso e trucido capo dei cattivi all'untuoso eunuco del bordello su cui il CapitAno ha chiesto a gran voce uno spin-off. Comunque le ragazze che non vengono fatte fuori passano l'ultima parte del film a organizzare un complicatissimo piano di rivolta che prevede un attacco combinato di: amazzoni, gladiatori, ribelli e bifolchi (teorici dell'insurrezione tremate) correndo da una parte all altra della "città" e allestendo demenziali orge con fenomenali profusioni di tette per distrarre i nemici.

Il finale è ricco di colpi di scena e crea nel suo crescendo di delirio (doppi-tripli giochi svelati, gladiatori in lotta, ribelli nelle strade, bifolchi dalle campagne) addirittura una certa tensione, peccato che l'attesissimo scozzo duri decisamente troppo poco. Impagabile il bel principe che alla fine bacia la fidanzata con l'espressione di quello che ha portato il contributo fondamentale alla vittoria nonostante non abbia fatto una beneamata mazza fino a 30 secondi dalla fine.

In generale il comparto tecnico del film è poverissimo, con bruttissime ambientazioni di desolate campagne argentine (eh sì è girato in Argentina) e fintissimi villaggi in cui un cortile di capanne di paglia e una cantina sono filmati da ogni angolazione possibile, terribili costumi e arredi improponibili (ho già detto pellicce ?!) e una fotografia scadentissima ma il tutto è come dire: trashosamente amalgamato e in definitiva tollerabile.

Validi i combattimenti (anche se montati malissimo e con effetti imbarazzanti) con una ricca messe di decapitazioni, mutilazioni ed evirazioni. Ce ne sarebbe voluto qualcuno in più (e più lungo come già detto) e qualche chiacchiera in meno: dal lato dei dialoghi ci si annoia un po' a seguire i vari piani e intrighi e in alcuni punti si ha la sensazione che non stia accadendo molto.
Le attrici , a parte Lana Clarkson, non sono così fighe come la splendida locandina sembrerebbe suggerire ma comunque bellocce e varie (bruna, bionda, rossa...) e fanno come ho detto più volte amplissimo sfoggio delle loro grazie; tutti indistintamente, uomini e donne, recitano malissimo a parte sempre Lana Clarkson che, davvero bella e carismatica; diciamocelo: è l'unica cosa che tenga insieme questa pellicola; la nostra eroina è poi protagonista della scena più incredibile del film... Reggetevi forte: catturata dai cattivi è condotta in un dungeon dove viene denudata e torturata alla ruota da uno... scienziato ebreo (sì, porta una kippah), che prima la titilla con un guanto d'arme robotico (sigh) spiegandole che lo sta facendo per “la scienza” e dopo vede bene di calarsi i pantaloni e penetrarla. All'inizio l'amazzone sembra subire, ma ad un certo punto l'orrido sadico inizia a lamentarsi che lei sta stringendo troppo... Cioè che gli sta stritolando il pene! Ebbene sì, la nostra eroina è una guerriera come si deve e ha sviluppato a dovere i muscoli vaginali a tal punto che con essi riesce a stritolare un fallo! Una scena incredibile mai vista prima e credo non lo sarà mai più: la protagonista che ribalta la situazione con l'uso dei muscoli vaginali (tuffando il viscido individuo in una vasca d'acido da questi intelligentemente posta alle proprie spalle).

Ancora, rispetto ai Deathstalker, mancavano: scene riciclate a cazzo (per fortuna) e una musica epica (purtoppo), comunque l'opera regge il confronto con i primi due capitoli della saga.
Se amate il genere non fatevelo sfuggire, inoltre è davvero corto, un vantaggio non da poco davanti a film di cotanta bruttezza.
<Lord Magneto>


Voto del Club:

Qualità Cinematografica
:

Livello di Marciume
:


Hanno detto:

"Ah dimenticavo... buona la ricostruzione storica"
Il Drugo

"Attendo con ansia lo spin-off dell'eunuco del bordello."
CapitAno

Serata Marcia: 1 Novembre 2010

Per quanto mi riguarda Halloween è proprio una festa di merda, l'unica cosa buona è che le signorine si sentono particolarmente porcellotte e si svestono con la scusa che è un gioco, ma dato che a noi le fiche non ci piacciono ci rintaniamo nel salotto di Sade a spararci film che ci ricordano sempre di più che la vita è una merda.

La prima terribile visione è stata un classico del brutto mondiale, di cui l'Italia può vantare la paternità: "Troll II". Non ci sono commenti per quella pellicola, solo genuina disperazione ed inerme passività pregando che il timer arrivi dove deve arrivare.

Mentre la seconda è stata altrettanto autopunitiva con la visone di "Carnosaur", clone Cormaniano di Jurassic Park, che ci ha dato notevoli gioie e notevoli dolori.

Serata agrodolce per il club che da un po' di tempo è in un vortice di autopunizione che non sembra finire.

Film visionati: Troll 2 e Carnosaur

Troll 2


Carnosaur

[News] New Entry e Cambio Scaletta

Grandi notizie per chi ci segue: siamo riusciti a convincere un altro dei soci del club a salire sul carrozzone di questo sito, così siamo ora in grado di aumentare il numero di recensioni pubblicate! Già, avete capito bene: se fino a oggi potevate soffrire con noi leggendo delle nostre peripezie solo tre volte al mese, entro breve la scaletta diventerà settimanale: il sito verrà aggiornato il giovedì di ogni settimana! Un applauso a Felio che ha reso possibile tutto questo!

Nei prossimi giorni capiremo come transire da una scaletta all'altra in modo il più tranquillo possibile. Idealmente comunque giovedì avrete la vostra recensione, targata Drugo. Stay tuned!