B-Movies e Cinema Trash


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Serata Marcia: 20 - 27 Settembre 2010

Dopo la pausa estiva, eccoci tornati a navigare nel torbido mare che ci attizza tanto.

In realtà questa non è la prima serata marcia della stagione visto che ne abbiamo fatta una la settimana scorsa, ma, visto che sono pigro, non ho fatto l'intervento.

Un po' troppa latitanza in queste serate, maledette le mamme degli stronzi, per fortuna che c'è gente come me che non ha affetti se non il salotto dello Schioppo.

Nella precedente serata Steven Seagal ci aveva deliziato con i suoi colpi storci-colli nella battaglia contro la Yakuza di "Into the sun", mentre la programmazione è finita con un classico di Roger Corman "La piccola bottega degli orrori". Serata eccellente direi.

Mentre ieri sera il palinsesto marcio ha visto il ritorno del grande pistolero Sartana in "Sono Sartana,il vostro becchino" che, seppur un gradevole Spaghetti, mancava del solito carisma sprigionato dal protagonista, per poi finire con un grande esempio del cinema d'azione: "Forza d'urto" con l'ex campione di football (che sport di merda) Brian Bosworth, che ci ha dato una gioia esagerata e mi permetto di lodare la prestazione sopra le righe di un grande Lance Henriksen, da sempre il mio idolo.

Film Visionati: Into the Sun, La Piccola Bottega degli Orrori, Sono Sartana il Vostro Becchino, Forza d'Urto

Into the Sun


La Piccola Bottega degli Orrori


Sono Sartana il Vostro Becchino
(Del film di Sartana non trovo il trailer per cui vi beccherete l'intro poderoso).


Forza d'Urto

[News] Recensione di DeathStalker 2: Duel of the Titans

Il famoso eroe Deathstalker salva la veggente Reena dalle prepotenze di alcune guardie e lei cerca di convincerlo ad aiutarla in un'importante missione: salvare la principessa Evie del regno di Jzafir deposta con l'uso di un clone impostore dal malvagio mago/spadaccino Jerak. Deathstalker e Reena viaggiano così insieme fino al castello del malvagio stregone affrontando numerosi nemici e pericoli lungo il cammino...

Stavolta quasi in orario, ecco la mia recensione di questo mese. Avendo recensito DeathStalker la scorsa volta, mi è sembrato naturale replicare col secondo film della serie, anche perché avevo scritto più volte nella precedente recensione che il secondo film della serie era tanto migliore del primo e non avrei mai potuto lasciarvi a bocca asciutta. Gli elementi positivi della serie scorsa ci sono ancora tutti (principalmente le ormai note sboldre seminude e l'omino che gira) però in più c'è una generica tendenza a non prendersi sul serio che rende il film molto più godibile (anche se molto meno epico).

Perquanto riguarda il futuro, presumiamo che il Drugo faccia la recensione del 30, dove la parola "presumiamo" è dovuta al fatto che non ne abbiamo notizie da tempo immemore. Cercheremo di recuperare il nostro fido presidente e farvi spaere qualcosa appena possibile!

DeathStalker 2 - Duel of the Titans


Regia: Jim Wynorski

Genere: Sword & Sorcery

Produzione: USA/Argentina 1987

Durata: 85'

Cast: John Terlesky, Monique Gabrielle, John Lazar, Toni Naples, Maria Socas, Marcos Woinsky, Dee Booher (as Queen Kong), Jacques Arndt, Carina Davi, Jim Wynorski, Douglas Mortimer, Maria Luisa Carnivani, Leo Nichols, Frank Sisty, Red Sands, Dan Savio, William Feldman, Nick Sardansky

Trama: Il famoso eroe Deathstalker salva la veggente Reena dalle prepotenze di alcune guardie e lei cerca di convincerlo ad aiutarla in un'importante missione: salvare la principessa Evie del regno di Jzafir deposta con l'uso di un clone impostore dal malvagio mago/spadaccino Jerak. Deathstalker e Reena viaggiano così insieme fino al castello del malvagio stregone affrontando numerosi nemici e pericoli lungo il cammino...

Opinione del Club: DeathStalker torna alla carica in un film che ha poco a che vedere con il suo predecessore. A distanza di un film  e di quattro anni sono cambiati il regista, l'attore protagonista e soprattutto l'atmosfera generale del film, che acquista venature comico-demenziali che tutto sommato ci hanno abbastanza deliziato.

Sin dall'inizio (i titoli di testa si aprono con una delle acerrime nemiche di DeathStalker che, dopo che l'eroe le è sfuggito, proclama "I shall have my revenge... and DeathStalker too!" in un commovente gioco di parole col titolo del film, DeathStalker Two) il film dimostra di non prendersi troppo sul serio e proprio grazie a questo è in genere molto più godibile del primo, che volendo ricreare atmosfere più epicheggianti riesce solo ad essere più scialbo. Per adattarsi a questa diversa atmosfera, il personaggio di DeathStalker è stato completamente rimodellato, a partire dall'attore che lo interpreta: non più il nobile barbaro, ma un avventuriero che si fregia del titolo di "principe dei ladri" e si dimostra più astuto che nobile; non più interpretato da un massiccio culturista, ma da un attore dal fisico molto meno massiccio ma più agile.

Il film non annoia mai ed è (come il primo) pieno di sboldre seminude. Il suo più grande punto debole è forse la trama, non tanto per la sua fragilità quanto perché è incredibilmente semplice (come nella maggior parte dei film di questo genere peraltro) e quindi per annacquare il minutaggio vengono usate scene che, per quanto vagamente pertinenti, sembrano incollate in maniera piuttosto forzosa. In particolare questo avviene durante il viaggio che porta DeathStalker dal villaggio in cui conosce Reena fino al castello di Jerak, in cui alcune sequenze sembrano in effetti piuttosto posticce. Come anche nel primo film, inoltre, la trama si rivela debole "a monte" ovvero le motivazioni che convincono DeathStalker ad accompagnare la veggente all'inizio del film latitano un po'. Molte delle scene posticce sono però gradevoli tipo quella, che ci ha portato immensamente gioia, nella quale i due avventurieri vengono assaliti da un orda di zombie dopo essere entrati in una minuscola cripta in mezzo a un cimitero in mezzo al nulla, oppure quella dei cinque bizzarri assassini, per non parlare della bellissima scena di wrestling nell'accampamento delle amazzoni tra DeathStalker e un'enorme donna di nome "Gorgo".

Lo sforzo di riuscire a produrre un film di una lunghezza decente con un budget che doveva essere minimo (questo è evidente se si guardano i costumi, che sono piuttosto inferiori qualitativamente a quelli del primo film) culmina poi nel fatto che in diversi punti ci sono scene che sono state tagliate e incollate direttamente dal primo film! Alcune erano d'obbligo (tipo l'omino che gira che accapa nei festeggiamenti finali), altre ci hanno comunque dato gioia (come la replica dello stuprodromo, che compare abbastanza a caso a metà film), di altre non abbiamo ben capito il senso (a un certo punto abbiamo trovato una scena, anche quella copioincollata, in cui dei tizi a cavallo trascinavano dietro di sé un tale galoppando le foresta, facendolo poi schiantare col cranio contro un tronco... Solo che non c'entrava nulla con quello che stava accadendo prima e dopo).

Va detto che dal punto di vista recitativo le cose non vanno meglio, anzi l'attrice che interpretava Reena era una vera cagna in fatto di recitazione e il livello generale era  un po' sopra ma non poi di molto. Nonostante queste pecche tecniche, però, il film ha i giusti tempi narrativi e i giusti tempi comici, e riesce a divertire e intrattenere senza annoiare, complice anche un livello di marciume bello tosto.

Già il dettaglio delle scene copioincollate dal prequel avrebbe dovuto far suonare nel cervello il marcioallarme. In effetti il film ci ha regalato diversi bei momenti da questo punto di vista, vuoi per i costumi spesso ridicoli, vuoi per gli effetti speciali analogici e realizzati con l'assenza di qualsiasi tipo di cura, vuoi per l'incapacità recitativa del cast in generale e della Gabrielle in particolare (per rigirare il coltello nella piaga hanno permesso all'attrice che interpreta Reena, Monique Gabrielle appunto, di avere DUE ruoli nel film, visto che interpreta anche la principessa Evie), vuoi per l'apparizione degli zombie un po' a caso, vuoi per tutta una serie di dettagli volutamente demenziali che il regista regala via via che il film si snoda.

Insomma in definitva un film non scevro da difetti, ma più che godibile, ragionevolmente marcio e peraltro molto corto. Il Club consiglia vivamente questa pellicola a chiunque voglia passare un'ora e venti divertendosi senza pensare a nulla se non occasionalmente "tette".
<The RedMage>






Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:

Hanno Detto:
"Questo film mi è piaciuto moltissimo, il protagonista si prendeva molto poco sul serio ed era giusto che fosse così, la battuta iniziale della milfona 'DeathStalker too' era geniale e la cagna era veramente terribile come recitava ma in fondo come principessa sul pisello gallinacea si poteva sopportare. [...] Ode allo stupratoio, pollice alto per le carrettate di fiche e ci sono pure gli zombi!"
Capitan Ano

[News] Recensione de L'Invasione degli Astromostri

In missione spaziale sul Pianeta X, gli astronauti Fuji, giapponese, e Glen, statunitense, vengono a contatto con i misteriosi abitanti del pianeta, i quali chiedono "in prestito" ai popoli della Terra le creature che loro chiamano Mostro Zero 1 (Godzilla) e Mostro Zero 2 (Radon), apparentemente al fine di servirsene per scacciare dal loro mondo il Mostro Zero (Ghidorah), ma in realtà con lo scopo di scatenarli tutti e tre contro il genere umano (controllandoli tramite onde sonore). Interrotte le onde radio grazie all'invenzione di un giovane scienziato occhialuto, Torii Tetsuo, Godzilla e Radon si risvegliano dallo stato ipnotico e affrontano l'alieno Ghidorah...

Recensione pubblicata con leggero ritardo (per il quale ci scusiamo coi nostri lettori) dal nostro solito CapitAno che stavolta si lancia sul film di Kaiju. Io non ero personalmente presente durante la visione, un cosa della quale mi rammarico, ma mi hanno detto che la pellicola non è stata particolarmente apprezzata dal club, visto che lascia troppo spazio alle chiacchiere diplomatiche sulle trattative ta Terra e Pianeta X e poco agli enormi lucertoloni di gomma che si prendono a testate tra di loro in stop-motion e sputano improbabili soffi atomici, che invece ci avrebbero dato molta gioia.
Leggi la Recensione

Per quanto riguarda il futuro, sarò io a postare la recensione del 20, che parlerà del ritorno di una vecchia conoscenza.

L'invasione degli astromostri


Regia: Ishiro Honda

Genere: Fantascienza

Produzione: Giappone 1965

Durata: 101'

Cast: Nick Adams, Akira Takarada, Jun Tazaki, Akira Kubo, Kumi Mizuno, Keiko Sawai, Yoshio Tsuchiya, Takamaru Sasaki, Gen Shimizu

Trama: In missione spaziale sul Pianeta X, gli astronauti Fuji, giapponese, e Glen, statunitense, vengono a contatto con i misteriosi abitanti del pianeta, i quali chiedono "in prestito" ai popoli della Terra le creature che loro chiamano Mostro Zero 1 (Godzilla) e Mostro Zero 2 (Radon), apparentemente al fine di servirsene per scacciare dal loro mondo il Mostro Zero (Ghidorah), ma in realtà con lo scopo di scatenarli tutti e tre contro il genere umano (controllandoli tramite onde sonore). Interrotte le onde radio grazie all'invenzione di un giovane scienziato occhialuto, Torii Tetsuo, Godzilla e Radon si risvegliano dallo stato ipnotico e affrontano l'alieno Ghidorah...

Opinione del Club: L'asse Tokyo -Washington imbastisce una prestigiosa spedizione spaziale che permette ai due astronauti Fuji e Glenn di giungere sul misterioso Pianeta X. Miticissimo.

Giunti sul suolo vi trovano degli alieni vestiti tutti uguali come impiegati, ma con più tutine aderenti ed antennine, che spiegano ai due eroi terrestri che la presenza di King Ghidora, chiamato il mostro 0, li costringe a vivere nel sottosuolo. Che mestizia.

La soluzione è una ed una sola: la terra deve dare al Pianeta X Godzilla e Rodan per affrontare Ghidora, in cambio delle avanzatissime conoscenze scientifiche degli alieni.
Ma quando questo accade - tramite improbabili raggi cosmici trasportatori - le trame terroristiche degli alieni verranno a galla, in quanto useranno i tre mostri come arma contro la terra, controllandone il pensiero sempre tramite bizzarri strumenti tecnologici anni sessanta. Che smacco.

Ma niente paura, il piccolo scienziato giapponese di turno riuscirà a creare una tecnologia che spezzerà il legame mentale dei mostri con il Pianeta X e finalmente tutti i bizzari gli spaturni si picchieranno a du' mani, ed è qui che verrano trovate le maggiori gioie di questo film.
Infatti i magnifici pupazzoni in bianco e nero si esibiranno in combattimenti a tratti esilaranti con tanto di Godzilla che saltella ballando - come se avesse un peperoncino su per il retto - per festeggiare e schernire l'avversario, mentre Rodan si scaglia contro di esso ad ali spianate come fosse il diretto Taranto-Ancona.

Veramente tutto mitico, peccato che occupi una porzione di minutaggio veramente infima, rispetto al fiume di chiacchere fanta-politiche dei capi di stato in negoziazione con i buzzurri del Pianeta X, le chiacchere tra di loro, le chiacchere dei protagonisti, la storia d'amore tra l'astonauta e la squinzia del Pianeta Ano, che, mi si permetta dire, dopo un po' scassano veramente le pallacce dello spettatore, che, probabilmente da profano, aspetta solo che parta la fiatata atomica di Godzilla, che vengano distrutti una tonnellata di plastici di Tokyo, che King Ghidora muova quelle stramaledette testacce in stop-motion e che vengano sfoggiate trovate tecnologiche e teoriche da far cacare addosso Fermi nella sua tomba atomica.

Per carità, tutto questo c'è - a parte Fermi - ma è troppo poco per far sollevare il pollice verso l'alto al quinto seguito della serie di Godzilla che è pure uno dei più apprezzati tra i fan del lucertolone atomico.
 <Capitan Ano>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:


Hanno Detto:
"L'unica cosa positiva era Godzilla che ballava sotto effetto di anfetamine"
Womanimal

"Le uniche due cose positive erano i combattimenti dei pupazzoni che però occupavano solo una minuscola parte del film e l'autopunizione a manetta che ha temprato le nostre anime. Il resto solo chiacchere diplomatiche-politiche sulla salvezza del mondo."
Capitan Ano