B-Movies e Cinema Trash


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Serate Marcie: Lunedì 10 e Lunedì 17 Dicembre 2012 - Rotten Before Christmas 2012

La serata del dieci dicembre ha visto la banda spostarsi di salotto ma questo non ha cambiato la polpa della questione che ci ha regalato come al solito due proiezioni di un certo livello.

Il malvagio dado ci ha imposto la visione del classico di Carnimeo "Quella villa in fondo al parco" con una rampante Eva Grimaldi ed un imbarazzante bambino storpio dipinto con i dentoni. Bello ed angosciante.
La seconda visione ben più appagante grazie allo zampone di Umberto Lenzo in "Gatti rossi in labirinti di vetro", buon thriller d'annata che riesce bene a mantenere lo spettatore attento fino alla fine, cosa che non è scontata con i film in cui ci imbattiamo.

Bella serata, ma la chicca di Natale è come ormai da tempo l'annuale "Rotten before Christmas" in cui il nostro rilucente presidente ci ha portato tre pellicole di cui abbiamo goduto e sofferto. Soprattutto sofferto.

La prima visione è stata la più mitologica fra le chimere: lo "Star Wars holiday Special" che ci ha costretto a sorbirci la quotidianità della famiglia di Chewbacca, il più grande neo nella carriera di Harrison Ford e Carrie Fisher visibilmente in botta che canta canzoni natalizie, olè! Grazie Presidente.

La seconda proiezione ha portato sui nostri schermi quel vecchio muflone di Hulk Hoogan che interpreta un riccone che dopo essere fuggito dalle grinfie della legge - Clint Howard - finisce nei panni di Babbo Natale e salva un orfanotrofio in cui abita anche quella futura astrofica di Mila Kunis. A tratti tremendo.

Il terzo film è stato uno slasher, "Jack Frost", che vede tale serial killer finire nelle sostanze tossiche e diventare un malvagio pupazzo di neve assassino. Grazie agli effetti speciali orrendi questo film si è rivelato incredibilmente ilare e contemporaneamente punitivo.

Grazie presidente per aver turbato i miei sogni.

Film visionati: Quella villa in fondo al parco e Gatti rossi in labirinti di vetro; Star wars Holiday special, Santa with Muscles e Jack Frost

Quella villa in fondo al parco


Gatti rossi in labirinti di vetro


Star wars Holiday special


Santa with muscles


Jack Frost

[News] Recensione di Zardoz

Nell'anno 2293 gli "immortali" (che sono i ricchi, i potenti e i più intelligenti dell'epoca storica precedente), grazie a un progresso scientifico e tecnologico straordinario, vivono in un "Vortex". Si tratta di una dimensione alternativa dell'esistenza, staccata per sempre dalla vita normale. Gli immortali sono però afflitti e annoiati (resi quasi paranoici) dalla loro condizione oramai divina. Sono divisi in tre categorie: gli immortali "semplici", che se la godono per quanto possono; gli "apatici", vinti dalla noia e immersi nell'atarassia; e i "rinnegati" che, a furia di contestare il sistema asfissiante, sono stati condannati a vivere sì in eterno, ma da vecchi. A nutrire questa sorta di Olimpo c'è la gente normale che, esclusa dal Vortex, è rimasta mortale: sono i "bruti". Quest'ordine infimo dell'umanità è schiavizzato, torturato e ucciso dagli "sterminatori", perituri anche loro, ma armati e organizzati dagli immortali. Tra i guerrieri schiavisti c'è il protagonista, Zed, che — animato dalla propria curiosità e dal desiderio d'avventura — approfitta dell'unico strumento di comunicazione tra i due mondi: Zardoz, un dispositivo dalla forma di una ciclopica testa di pietra, capace di attraversare le barriere tra le diverse dimensioni.

Psychomachius ci parla di questa vecchia gloria del club, in cui Sean Connery attraversa uno strano mondo dominato da un'elitaria razza di immortali e adora gigantesche teste di pietra, il tutto indossando il simpatico completino che vedete ritratto nella locandina. Sono passati più di tre anni da quando abbiamo visto il film, ma certe pellicole lasciano il segno, e in questo caso neanche troppo negativamente.
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Avrete notato l'imbarazzante silenzio provenuto da questo blog nelle ultime settimane. Purtroppo abbiamo avuto alcune falle da tappare prima di poter ricominciare a recensire con costanza. Le serate marce, quelle, beh, come il CapitAno vi ha detto nel suo ultimo intervento, non si fermano mai, ma a volte ci sono problemi col blog e questa è una di quelle volte.

Il Drugo e Felio purtroppo non potranno più far parte dell'organico del blog, per tutta una serie di motivi che hanno più che altro a che fare con un'improvviso aumento dei loro impegni. Speriamo che possano tornare a scrivere qualcosa per il blog in futuro! Ad aiutare a mandare avanti la baracca è subentrato Psychomachius che ci aiuterà a caercare di mantenere l'obiettivo della recensione settimanale, e che è l'autore della recensione di cui sopra.

A partire da questo sabato, la produzione riparte a pieno ritmo! Stay tuned!

Serata Marcia - Lunedì 20 Novembre, Lunedì 27 Novembre e Lunedì 3 Dicembre 2012

Siamo veramente spiacenti di non aver dato notizie nelle ultime settimane, purtroppo molti di noi sono sotterrati da diversi impegni e non riescono a dare il contributo necessario ad alimentare la macchina della propaganda del brutto.

Ci siamo fermati da sostenere le nostre proiezioni? Assolutamente no, il presidente - che è il presidente - presenzia ancora e trascina con grinta la nostra nociva attività.

Si fermerà del tutto l'attività internettiana? No, ci siamo rallentati, ma anche dalle braci si può riattizzare un grande ed ardente fuoco, ed è quello che abbiamo intenzione di fare nei prossimi mesi.

In queste tre settimane le visioni non si sono fermate, ma devo ammettere che siamo stati piuttosto sfortunati in più di un' occasione.

Nella serata del 20 Novembre il dado ci ha una gioia ed un dolore, quest'ultimo è stato "Ashura la regina dei demoni", angosciante classica giapponesata che mette sullo schermo quello che potrebbe essere il più scontato degli anime gonfiando smisuratamente le palle dei presenti, fortuna che a seguire i pettorali danzanti di Lou Ferrigno ci abbiano riportato il sorriso con il gioiellino di Enzo G. Castellari: "Simbad of the seven seas". Pellicola di avventura marcia, un trionfo di cultura Kitsch dove solo l'antagonista Jafar supera in pacchianità il protagonista.

La serata del 27 è stata particolarmente anal visto che il dado prima ci ha rifilato il monster-movie "Tentacoli"  dove un'enorme piovrona - liberata da degli scavi sottomarini condotti da un'azienda il cui presidente è un fatiscente Henry Fonda - si ciuccia una persona ogni sei ore e mezzo. Che palle.

A seguire le palle si sono gonfiate ancora di più quando sullo schermo è comparso un film della saga di Fu Manchu in cui fondamentalmente non succedeva un gran cazzo. Di bello c'era solo Christopher Lee.

Nell'ultima serata il malvagio dado ci ha ridato la soddisfazione di rivedere un Kaiju, per la precisione "Rodan il mostro alato", che ha suscitato reazioni disparate: c'è chi ha detto che fa cacare, c'è chi ha detto che fa meno cacare. L'unica cosa certa è che il sugo rosè per fare la colata di lava è pura genialità.

Dopo il dado mi ha concesso l'immensa felicità di avere Steven Seagal nella sua possente interpretazione in "Delitti inquietanti". Buddy buddy movie dalla trama intestinale ma tantissimi motivi per esultare. Lo avevamo già visto, ma fu una terza visione in cui eravamo rimasti in tre e non potevamo togliere agli altri componenti del club la gioia infinita di vedere Steven in questa interpretazione.

Il marcio scorre e noi ci sguazziamo dentro.

Film visionati: Ashura la regina dei demoni e Simbad of the seven seas; Tentacoli e La vendetta di Fu Manchu; Rodan il mostro alato e Delitti inquietanti

Ashura la regina dei demoni

Simbad of the seven seas

Tentacoli

La vendetta di Fu Manchu

Rodan il mostro alato

Delitti inquietanti

[News] Recensione di Indio Black, Sai che ti Dico? Sei un Gran Figlio di...

Il messico è ancora una provincia dell'impero austriaco di Massimiliano, ma la resistenza messicana si sta organizzando e sempre più focolai di ribellione scoppiano nelle città. Il capo della rivoluzione, Ocaño, (Franco Fantasia) incarica Escudo (Ignazio Spalla), un messicano ribelle, di derubare un ingente carico d'oro che sarebbe partito, pochi giorni dopo, da un forte austriaco. Per aiutare Escudo e i suoi uomini nell'impresa, Ocaño li affianca ad Indio Black (Yul Brynner), un formidabile pistolero, anche se "gringo". Al gruppo si unirà anche Ballantine, un vecchio amico di Indio Black. Giunti sul luogo della rapina però, qualcuno li precede: altri messicani si impossessano del carico. Non riconoscendoli, Indio Black e Escudo attaccano e uccidono quelli che sembrano guerriglieri. Dopo aver vinto lo scontro, si impossessano del carro con l'oro e cercano di capire di più su quello che è successo: i guerriglieri infatti erano austriaci travestiti. Mentre portano l'oro da Ocaño, oro che serviva per comprare altre armi per la rivoluzione, vengono a sapere però che la rivoluzione è quasi conclusa: gli austriaci si stanno ritirando quasi dappertutto, perciò i 5 sopravvissuti decidono di dividersi l'oro piuttosto che consegnarlo e farlo finire chissà dove a rivoluzione conclusa.

Spaghetti Western di buon livello che abbiamo visto qualche tempo fa. È stato uno degli ultimi che ho visto al club prima di muovermi a sei fusi orari di distanza dal salotto dello Schioppo, per cui ho pensato di dedicargli la recensione di questo mese.
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Serata Marcia: Lunedì 5 Novembre 2012

Serata gagliarda quest'ultima dove la sorte non solo ci ha concesso un film di Dolph Lundgren, ma ben due film di Dolphy, dandoci gioia infinita. Almeno a me. Raramente il dado mi ha soddisfatto così, più o meno da quando uscirono due film di Steven Seagal.

La prima pellicola è stata "Command Performance" del 2009 dove Dolph interpreta una rockstar che salva il presidente della federazione russa uccidendo con fantasia in nome del Rock n' Roll. Film , a mio parere, eccellente che garantisce divertimento e uccisioni per tutti i suoi novanta minuti.

Il secondo film mi ha colpito di meno, è del 2004 e si chiama "Direct Action", film onesto con qualche bella sparatoria ma che si alza poco oltre la mediocrità.

Rimane il fatto che Dolph irradia il club di felicità. Probabilmente dopo che avrò finito di recensire i film di Seagal, comincerò con quelli di Lundgren.

Film visionati: Command Perfomance e Direct Action

Command Perfomance


Direct Action

[News] Recensione de Il Vendicatore

Il professor Robert Burns, in Cina per affari insieme ad una socia, senza un apparente motivo viene aggredito dai militari. Nell'agguato la sua socia muore. Travis allora, impaurito raggiunge la frontiera nel tentativo di tornare in America. Ma qui viene arrestato dagli agenti della dogana perché, a sua insaputa, nel suo mezzo erano stati nascosti enormi quantitativi di cocaina. In galera, dopo diversi anni, incontra quel comandante messicano che aveva ucciso la sua socia. Sarà questa l'occasione per scoprire chi lo aveva incastrato e soprattutto per regolare i conti con il passato.

Il CapitAno prosegue il suo opus magnum, ovvero, assicurarsi che ogni film mai girato nel cui casta appaia Steven Seagal abbia una recensione su questo blog. Stavolta tocca a "Il Vendicatore", titolo italiano di "Out for a Kill" che ci ha portato uno steven neanche troppo imbolsito alla mercé di un regista e di una produzione onestamente terribili.

Ovviamente Steve era anche coproduttore, quindi non ce la sentiamo di farlo sembrare troppo una vittima.
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Serate Marce: Lunedì 22 Ottobre e Lunedì 29 Ottobre 2012

Chiedo venia ad i nostri sparuti followers per la nostra negligenza nelle ultime settimane, ma purtroppo ognuno di noi redattori - dove per redattori intendo fave che scrivono a caso - ha impegni di varia natura unita alla sacrosanta pesantezza di culo, per cui abbiamo trascurato il blog. Ma non temete, il club della merda in celluloide continua la sua trionfale cavalcata nella valle di lacrime fatta di pupazzi, sangue finto, Steven Seagal e tanto tanto tanto tempo perso.

Nella serata del 22 la sorte ha voluto che Godzilla combattesse lo smog in "Godzilla furia di mostri", dove il nostro atomico eroe affronta Edorah, un mostro fatto di liquami tossici prodotti dall'inquinamento intensivo ad opera dell'uomo. Ci è piaciuto.

Ahinoi, a seguire è arrivato "City of dead", un film di merda in cui una cometa trasforma tutti in cannibali lobotomizzati con protagonista quell'attore orrendo ispanico che si prende una scimmia nell'ano in "Una settimana da Dio". Brutto come la mia merda.

Nella serata del 29 non siamo stati molto fortunati, infatti è cominciata con la visione di "Automaton Transfusion", zombie movie del 2006 che - parole sagge del padrone di casa - aveva un inizio di merda, una parte centrale interessante ed una fine ancora più di merda. Ci siamo fatti due palle grosse come teiere.

A seguire la sorte ha voluto "Wampyr": film di George Romero del 1977, girato a basso budget. Parla di un ragazzo di nome Martin - titolo originale dell'opera - che vive insieme allo zio che crede che egli sia un vampiro e gli smongola dietro tutto il film. In effetti Martin non è proprio il tipo da portare alla cena di Natale dalla nonna.

Il marcio scorre e noi lo cavalchiamo. Alla prossima.

Film visionati: Godzilla furia di mostri e City of dead; Automaton Transfusion e Wampyr

Godzilla furia di mostri


City of dead


Automaton Transfusion


Wampyr

[News] Recensione de Gli Eredi di King Kong

In un distante futuro, il dottor Yoshida è riuscito a confinare tutti I mostri del mondo su una remota isola, dove un equipe di professionisti si occupa di mantenerli tranquilli. La base è però soggetta a uno strano incidente che causa la scomparsa dei mostri e dell'annessa equipe, e poco dopo le città della terra cominciano a essere nuovamente attaccate dalle gigantesche creature. Ben presto la verità dietro all'incidente diventa chiara: una razza aliena sta controllando le creature, e minaccia di usarle per distruggere l'intera umanità a meno che il genere umano non si arrenda ai loro progetti di conquista...

Abbiamo visto qualche tempo fa "Godzilla Final Wars", Kaiju movie in cui i mostri della terra venivano controllati da creature aliene salvo poi rivoltarsi contro gli alieni stessi. Beh, "Final Wars" è in realtà il remake di questo film del '68, che in Italia ha ricevuto incomprensibilmente il titolo "Gli Eredi di king Kong" nonostante King Kong non vi appaia neanche per sbaglio. Il film si è dimostrato valido tanto quanto il suo successore, eccetto con più gommapiuma. Se questo ha catturato il vostro interesse non posso che lasciarvi leggere l'intera recensione!
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[News] Recensione di In the Name of the King II: Two Worlds

Granger (Dolph Lundgren) - un ex soldato delle forze speciali che vive a Vancouver ai giorni nostri - è inviato in missione per adempiere ad una antica profezia. E' trasportato contro la sua volontà in un portale spaziotemporale dopo aver combattuto un gruppo di assassini incappucciati giunti fino alla sua abitazione per ucciderlo. Trovandosi centinaia di anni nel passato in un reame dilaniato dalla guerra, a Granger non resta scelta che allearsi con la bella guaritrice Manhattan per uccidere il capo degli "Oscuri", una strega nota come la "Sacra Madre".
Granger dovrà dar fondo a tutte le sue conoscenze per salvare il reame e -al tempo stesso- il mondo da cui proviene.

I nostri lettori dovrebbero essere ormai familiari col nome di Uwe Boll. Ultimamente ci siamo lanciati in una serie di visioni dei più recenti film del regista tedesco, "rimettendoci in pari" con le sue produzioni ispirate a videogiochi - produzioni che, per chi non lo sapesse, non sono esattamente famose per la loro eccelsa qualità. Probabilmente continueremo questa serie guardando altri film di Boll, magari provando a muovere qualche passo tra i film che non hanno a che fare col mondo videoludico. Pare che alcuni siano di livello decisamente più alto.

Nel frattempo, lascio la parola a Felio, che ci parla di "In the Name of the King II". Il primo "In the Name of the King" voleva essere ispirato al gioco "Dungeon Siege", e non ci ha particolarmente impressionato, nonostante la presenza di Jason Statham nel cast. Il secondo ha il nostro caro amico Dolph Lundgren, e neanche questo ci ha particolarmente impressionato, ma se non altro, non lo ha fatto neanche negativamente.
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Serata Marcia: Lunedì 15 Ottobre 2012

Bella serata quella del quindici ottobre, che parte in sordina con l'atroce visione di "Blubberella" del nostro amico Uwe Boll, parodia del suo "Bloodrayne The Reich" con stesso cast e ambientazione nazista. A tratti inguardabile. Speriamo tutti che Uwe ci abbia guadagnato tanti dindi a farlo, perchè sennò ci chiediamo proprio il perchè di tutto questo.

La serata però decolla sull'onda del fiato atomico di Godzilla, che con il ruggente "Gli eredi di King Kong" del 1968 ha  infiammato la platea con soventi distruzioni di capitali mondiali in compagnia di una cricca ben nutrita composta da Rodan, Mothra, Manda, Baragon e tutta la banda. Certamente non è mancata la solita parte centrale, in cui orde di giapponesi parlano tra di loro o con alieni sempre giapponesi che voglio machiavellicamente conquistare la terra, per cui ci rompiamo tutti le palle, ma la resa dei conti finale con King Ghidora ha riportato questo film nell'olimpo del genere Kaiju. Inoltre il figlio di Godzilla sembrava sempre fatto di crack. Bellissimo.

Film visionati: Blubberella e Gli eredi di King Kong

Blubberella



Gli eredi di kong kong

[News] Recensione di Lo chiamavano Tresette... Giocava sempre col morto

Tresette, fenomenale quanto pacifico pistolero, arriva a "Mela Bacata" dove viene a sapere che cercano un uomo coraggioso per trasportare un milione di dollari in oro attraverso una valle infestata dai banditi. Insieme al falso sceriffo Bamby, una sua vecchia conoscenza, accetta di trasportare lui l'oro a Dallas. Camuffando la diligenza come un carrozzone da venditore ambulante riesce sempre a sfuggire agli agguati dei banditi, anche se non sempre senza sporcarsi le mani...

Un'altra bella recensione del CapitanAno che questa volta sorprendentemente non si cimenta con Steven Seagal ma affronta l'altro suo tema preferito, ovvero gli spaghetti western.
Qui però non lo troviamo entusiata per un Sartana o un Django ma al contrario scatena tutta la sua indignazione contro forse uno dei peggiori western della storia del cinema. E quando CapitanAno s'indigna dà il meglio di se, perciò non potete perdetevi questa recensione.
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Serata Marcia: Lunedì 8 Ottobre 2012

Questa serata, piuttosto intima, è stata un po' speciale, poichè in occasione della piccola intervista fatta - che presto pubblicheremo - ad uno dei nostri idoli/carnefici Uwe Boll, ci siamo goduti ben due film del regista tedesco.

Il primo è stato "In the name of the king 2" con protagonista il nostro amato Dolph Lundgren, che dopo essere tornato alla ribalta internazionale con il successo di "The expendables II" ha deciso che fosse l'ora di fare un altro film di merda, ed eccolo interpretare il prescelto in questa pellicola fantasy, che porterà ordine e pace nel regno dopo il caos succeduto alla caduta del precedente re, che per la cronaca era Jason Statham.

La seconda visione è stata ben più scoppiettante con il terzo capitolo della saga di Bloodrayne, ambientato nell'est Europa durante l'occupazione nazista. Un film che ci offre una curiosa origine della Damphir, una onesta dose di sgozzamenti, un bella quantità di poppe e qualche nazista vampiro che è sempre bene accetto. Sugli scudi Clint Howard che interpreta lo scienziato pazzo del terzo Reich che desidera rendere immortale il Fuhrer.

Il viaggio nel marcio continua.

Film visionati: In the name of the king II e Bloodrayne: The Third Reich

In the name of the king II


Bloodrayne: The Third Reich

Serata Marcia: Lunedì 1 Ottobre 2012

Finalmente dopo tre settimane di stop forzato, il club del marcio, orfano soltanto di quell' inetto del Cambi, ritorna ad infestare il salotto dello Schioppo.
Con a disposizione una lunga lista di film, mi arrogo il diritto di tirare il dado che impietoso, malvagio e ghignante decide che la sera sarebbe partita con l'abominevole "Lo chiamavano Tresette... giocava sempre col morto".

Imbarazzante western in salsa comica con gag che scandalizzerebbero anche Neri Parenti ed i fratelli Vanzina. L'ho visto tre volte. Inoltre il Solfa che ha stroncato film di eccezionale fattura, ha manifestato grande felicità per la visione di questo film dimenandosi come baldracca.

In seguito il dado ha voluto darci un po' di sollievo donandoci la possibilità di godere di "Ninja the Protector", capolavoro di Godfrey Ho capace di risollevare i nostri morali e forse di insidiare nei nostri cuori il primato di "Ninja Terminator" nel genere.

Film visionati: Lo Chiamavano Tresette... Giocava Sempre col Morto e Ninja the Protector

Lo chiamavano Tresette...giocava sempre col morto


Ninja the Protector


[News] Recensione di Anno 2000: La Corsa della Morte

Nel 2000 gli Stati Uniti d'America non esistono più, distrutti da una grave crisi finanziaria e da un colpo di stato nazista. Al loro posto ci sono le Province Unite d'America, governate da un Presidente che si crede Dio. Dato che le guerre non esistono più, per dar sfogo alla naturale violenza insita nel genere umano il potere organizza annualmente una cruenta corsa automobilistica transcontinentale, la Transcontinental Road Race, in cui vince chi travolge e uccide i passanti, meglio se anziani e bambini. Nel 2000 la corsa giunge alla ventesima edizione, e vi partecipano i cinque migliori piloti del mondo: il misterioso e plurincidentato Frankenstein, il rozzo e violento "Machine Gun" Joe Viterbo, la bella Calamity Jane, la nazista Matilda e Nero the Hero. Allo stesso tempo un gruppo di ribelli, facenti parte della Resistenza, ha intenzione di sabotare la gara e di rapire Frankenstein, grande amico del Presidente. A capo del gruppo c'è Thomasina Paine, una donna anziana che è riuscita a far infiltrare la nipote Annie in veste di navigatrice di Frankenstein. Annie ha il delicato compito di rapire il pilota e di portarlo di fronte al Presidente per chiedere l'abolizione della corsa...

Piano piano stiamo riducendo il ritardo nella pubblicazione delle recensioni e questa volta si tratta solo di un giorno.
Ultimamente abbiamo avuto anche un arresto nel normale svolgimento delle Serate Marce per i motivi più disparati, perciò state tranquilli: non ci siamo dimenticare di pubblicare un resoconto nelle ultime settimane, semplicemente non ci siamo ritrovati il Lunedì sera. Da domani comunque dovremmo tornare alla normale attività di autopunizione cinematografica così da rimpinguare il materiale da recensire che si sta un po' esaurendo. E' vero, ci sarebbero i film visti diverso tempo fa però la memoria non è delle migliori perciò in molti casi è necessaria una seconda visione se passano troppi mesi. Comunque, non ci fermiamo ed eccovi la recensione di questa settimana.
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[News] Recensione di Ercole Sfida Sansone

Nel mare attorno ad Itaca un mostro marino fa strage di pescatori, Laerte re dell'isola decide quindi di mandare Ercole e il giovane Ulisse a caccia del mostro. I due a bordo di una nave con altri uomini riescono ad uccidere il mostro, tuttavia prima di morire la creatura riesce a far affondare la nave. Ercole, Ulisse e altri quattro compagni fanno dunque naufragio in terra di Giudea dove dopo molte ore di cammino arrivano ad un villaggio dove il popolo giudeo è oppresso dalla crudele tirannia di Saren, il signore dei Filistei. Qui si rifocillano prima di ripartire, ignari che Sansone, il paladino del popolo ebraico, li sta osservando dubbioso. Quando in seguito l' esercito filisteo rade al suolo il villaggio il possente eroe non ha dubbi, e ritenendo che siano stati Ercole e i suoi compagni a tradire i suoi compaesani, giura loro vendetta...

Un peplum di buon livello in cui Ercole e Sansone si sfidano, ribaltano regni malvagi, lottano con bestie feroci, salvano popolazioni e distruggono scenografie di polistirolo. Praticamente la giornata tipo del forzuto, a guardare questi film. Maggiori dettagli nella recensione qui sotto!
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Tecnicamente questo considerando il fuso orario è solo un giorno di ritardo... Ci stiamo riavvicinando alla norma...

[News] Recensione di Onechanbara

In una metropoli assediata dagli zombi, Aya, una ragazza che indossa un bikini e un cappello da cowboy e come arma usa una katana, cerca insieme a un'altra ragazza la sorella Saki, che dopo aver ucciso il loro padre è divenuta l'assistente del Dottor Sugita, il creatore degli zombi. Dopo una serie di combattimenti, Aya ritrova Saki, e le due ingaggiano un duello decisivo per le loro vite e per il futuro dell'umanità.

Bisogna dare al regista atto che, nonostante l'estrema difficoltà nel fare in modo che un film il cui intero concetto fosse "ragazze in bikini che uccidono zombie" facesse così tanto cacare, egli è riuscito a centrare in pieno l'obiettivo. Felio ci descrive i (pochi) momenti salienti di questa pellicola nella sua perpetua esplorazione del cinema giapponese.
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Stiamo cercando di rimetterci in pari. La scorsa settimana la recensione è arrivata con sei giorni di ritardo, stavolta con due, speriamo che sabato prossimo si riesca a tornare in orario. In caso contrario, quello di turno sono io, quindi sapete chi offendere.

[News] Recensione di Belly of the Beast

Jake Hopperex agentre della Cia, esperto di arti marziali e in armi non convenzionali. Sua figlia Jessica è stata rapita insieme alla figlia del senatore Winthorpe mentre si trovava in vacanza in Thailandia. Scopo dei terroristi è la minaccia al governo degli Stati Uniti e la liberazione dei terroristi islamici detenuti a Guantanamo. La missione di Jake Hopper: sterminare terroristi e recuperare sua figlia... 

Non mancherà poi così molto all'aver recensito la totalità dei film di Steven Seagal. Quanti mai ce ne possono essere? In effetti tanti, ma ciò non spaventa il CapitanAno che quando è un po' incerto su cosa recensire torna sul sicuro andando a rivisitare uno dei film del suo eroe "spezza-arti" preferito. Ormai abbiamo talmente tanti film di Steven nella marcia videoteca che se un giorno riuscirò mai a fare la suddivisione in generi, sarò costretto ad inventare il genere "Steven Seagal"!
Bando alle solite ciance comunque, uso giusto questa riga per scusarmi dell'ennesimo ritardo o recensione saltata (a seconda di come volete vederla) che ormai sta diventanto la norma. Riusciremo mai a metterci in riga in modo stabile? Non avendo una risposta a questa domanda vi invito a leggere la recensione facendo finta di nulla.
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Serata Marcia: Lunedì 10 Settembre 2012

Serata Marcia orfana solo dei fratelli Cambi, che la morte li porti nell'ombra eterna, la serata purtroppo per causa di forza maggiore può offrire un solo film, ma la pellicola donataci è una ruggente perla che smuove gli stomaci: Feed.
Horror australiano dove il killer uccide le sue vittime facendole ingrassare, un po' forte ma ben fatto. Tengo a sottolineare la scena in cui viene riversata in gola ad una vittima il riso fatto con il grasso di un'altra, gnè gnè gnè. Questo film mi ha fatto sentire un po' chiamato in causa.

Che il Marcio sia con voi.

Nota del Presidente:
Questo film è alquanto controverso. Da un lato è un thriller interessante neanche girato troppo male che si segue volentieri, però la presenza di alcune scene decisamente marce, soprattutto quelle che prevedono colate di lardo in formato brodoso, ne hanno decretato la presenza al Club del Marcio ed in effetti non ci stava affatto male. La cosa strana è che però il film è pervaso da un senso di angoscia e di malsano che ha provato anche noi vecchie rocce dello sterco cinematografico. Fatto sta che l'abbondante "cibo da proiezione" (patatine, pop-corn, nachos, ecc...) è rimasto insolitamente inviolato, questo perché il film scaccia ogni appetito e suscita malessere interiore; per una volta non tanto perché sia un film brutto ma perché proprio le sue tematiche fanno un certo effetto. Quindi gli stomaci deboli sono avvertiti.

Film visionato: Feed

Feed

Lo chiamavano Tresette... Giocava sempre col morto

Regia: Giuliano Carnimeo

Genere: Commedia/Spaghetti Western

Produzione: Italia 1973

Durata: 85'

Cast: George Hilton, Chris Huerta, Nello Pazzafini, Umberto D'orsi, Tony Norton, Sal Borgese, Rosalba Neri

Trama: Tresette, fenomenale quanto pacifico pistolero, arriva a "Mela Bacata" dove viene a sapere che cercano un uomo coraggioso per trasportare un milione di dollari in oro attraverso una valle infestata dai banditi. Insieme al falso sceriffo Bamby, una sua vecchia conoscenza, accetta di trasportare lui l'oro a Dallas. Camuffando la diligenza come un carrozzone da venditore ambulante riesce sempre a sfuggire agli agguati dei banditi, anche se non sempre senza sporcarsi le mani...

Opinione del Club: Nel 1970 esce uno dei più grossi capolavori della commedia italiana: "Lo chiamavano Trinità". Successo incontenibile, innesca un fenomeno di imitazione all'interno del genere che immette sul mercato numerosi film comici in salsa western. I danni sono irreparabili, tutti vogliono far ridere ed ecco che il vulcanico Giuliano Carnimeo, con il solito pseudonimo di Anthony Ascott, gira nel 1972 "Lo chiamavano Tresette... giocava sempre col morto".
Il signor Carnimeo, che ha girato anche quattro film di Sartana, decide di ironizzare sul duro pistolero che gioca a poker creando un personaggio picaresco col nome di un gioco che - a sentir lui - si può giocare solo con le carte napoletane. Lo interpreta il mio personale amico George Hilton e gli viene affiancato il clone spagnolo di Bud Spencer, Chris Huerta, che fondamentalmente non fa un ciufolo se non dare un paio di ceffoni e dare prova di ottimo travestitismo.

Il film si basa su un carico d'oro conteso tra i nostri stupidi eroi ed il banchiere grasso di turno con in mezzo un turbinio di caratteristi tipici dell'epoca come Nello Pazzafini, Sal Borgese e Tony Norton nei panni di "Veleno", acerrimo nemico di Tresette e probabilmente unica nota positiva del film; unica perchè il film fa sinceramente cacare.

La pellicola è un susseguirsi di gag rubate ai cartoni animati di "Hanna&Barbera", che magari in Tom e Jerry strappano un po' di sorrisi ma traslati nei panni di Tresette e company provocano solo implosioni intestinali. Combattimenti a base di verdura, torte in faccia, palle da bowling in testa e carillon che nascondono pericolosi guantoni a molla sono solo alcune delle avvilenti gag che il film propone con sempre quel faccione sorridente di George Hilton a farla da padrone.
Possiamo anche godere di una raccapricciante scena in cui Sal Borgese interpreta un siciliano che vuole vendicare l'onore della mugliera setacciando ogni clichè "pizza mafia mandolino", giusto per non farci mancare nulla.

L'ho visto tre volte.

Mi piacerebbe dire che il film non se lo è cacato nessuno, ed invece fece una barca di soldi al botteghino del '73 tanto che non tardò ad arrivare un terrificante seguito "Di Tresette ce n'è uno...tutti gli altri son nessuno". Ho visto tre volte anche quello.

Questo filone di western comici, che qualcuno ha chiamato "Fagioli western", in onore della scena dei fagioli di Trinità, ha prodotto alcuni dei più aberranti esempi di spaghetti, come l'immortale "Cipolla Colt", da cui raccomando di stare lontani, tuttavia raramente altra tipologia di pellicola ha offerto un livello di autopunizione così ingente.
<CapitanAno>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:


Hanno Detto:
"Confesso che non mi ha sorpreso più di tanto, la comicità era abbastanza stantia e decisamente poco marcia, tanto che in certi momenti se si ride è di riso isterico, si salva qualche battuta ma poco altro. Certo, quello che è più inquietante è che la comicità italiana non sembra essere cambiata in trent'anni. Tuttavia, questo film rivela qualche inaspettato sketch che strappa una risatina. Troppo poche in rapporto però per salvare questo film dal fondo della classifica."
Allen

"Come l'altro film di Tresette che abbiamo visto anche questo è pervaso dalla comicità becera della peggior specie che piace tanto a Sade e che onestamente può suscitare qualche risata qua e là ma che dopo un po' fa cascare le palle. La cosa poi più fastidiosa è l'uso di dialetti: quando in un film si fa uso variegato di dialetti italiani per scopi comici, anche nel doppiaggio, il film in genere fa cacare e Tresette non evade dall'equazione.
Sicuramente un film marcio, perché realizzato con quattro soldi e con i rimasugli dei set e dei costumi dei tempi d'oro degli spaghetti western. Ormai però l'essere giunti alla parodia della parodia, della parodia porta ad una comicità totalmente vuota che dopo un po' snerva."
Il Drugo

[News] Recensione di House of the Dead

Un gruppo di adolescenti (Rudy, Simon, Salish, Alicia, Jordan Casper, Greg, Karma, Liberty, Hugh) si reca ad un rave party organizzato su Isla de la Muerte, a poche miglia dalla Florida. I ragazzi si apprestano a prendere il traghetto, ma al loro arrivo è già partito. Si rivolgono ad un peschereccio comandato dal capitano Kirk (Jurgen Prochnow) il quale, su insistenza dei ragazzi, si offre di accompagnarli all'isola, per una cifra "inaccettabile". All'arrivo dei ragazzi, l'isola è deserta, non c'è traccia dei festeggianti, è presente solo una calma innaturale da ogni parte. Troppo tardi si scoprirà che, da duecento anni, l'isola è abitata da Castillo Hermano, un prete fanatico del XIX secolo, che fu messo al bando dalla Spagna per i suoi esperimenti sull'immortalità. Da quel momento in poi, i protagonisti diverranno vittime di un'orda di feroci zombie comandati dal diabolico prete...

House of the Dead non è assolutamente un bel film, da nessun punto di vista, ma è uno dei migliori di Uwe Boll. Indubbiamente non è dire molto, ma il Presidente sarà sicuramente in grado di spiegarvi con un po' più di accuratezza i punti migliori e peggiori di questa pellicola.
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Serata Marcia: Lunedì 3 Settembre 2012

Ancora una volta, per l'ennesima volta si apre una nuova stagione del brutto nel salotto dello Schioppo.
Dopo una cena in pompa magna a base di hamburger grassi, il club, orfano soltanto dell'imbarazzante fratello del Cambi, si mette in posizione ed attende il verdetto del dado scagliato dal presidente.

Ebbene la sorte ha voluto che la prima pellicola dell'anno fosse "Oneechambara the movie", abominevole giapponesata tratta da un videogioco con donnine ignude, spade ed orrenda CG. Faceva cacare.

Un ottimo inizio insomma. Oltre tutto il maleodore del padrone di casa era a livelli epici.

Dopo, a furor di popolo è stato scelto il film "Anno 2000 la corsa della morte", frizzante pellicola degli anni 70' con protagonista David Carradine ed un giovane Sylvester Stallone, di cui è stato fatto un remake nel 2008 con protagonista Jason Statham. Molto bellino, con vetture che sembrano rigozzi su ruote, ma con belle scene splatter e prodotto da Roger Corman.

Insomma è un bell'inizio, ma la via è lunga e perigliosa.

Film visionati: Oneechambara The Movie e Anno 2000: Corsa della Morte

Onechambara The Movie



Anno 2000: Corsa della Morte

[News] Recensione di Manos: the Hands of Fate

Un'allegra famigliola in vacanza si ritrova costretta a passare la notte in una vecchia casa sperduta nella campagna. Ad accoglierli solo il maggiordomo, Torgo, che funge da tramite tra i turisti e l'evanescente padrone di casa. Ma in realtà la casa è sede di un tempio dedicato al culto del malvagio dio Manos, e la famiglia dovrà difendersi da un terribile fato...

Gli appassionati di cinema trash non potranno fare a meno di riconoscere questo titolo, che ha raggiunto una specie di status leggendario ed è considerato tra i peggiori film mai prodotti. Beh, noi l'abbiamo visto, non siamo poi così d'accordo, e il sottoscritto ha cercato di riassumere il motivo.
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Ora, i lettori potrebbero notare che alcune delle immagini con le mele che usiamo per dare i voti sono sparite. Mentre la maggior parte delle immagini di questo sito sono hostate, come d'altra parte tutto il resto del sito stesso, da blogspot, le immagini delle mele sono hostate dallo stesso provider che ci fornisce il dominio, TopHost (questo ci consente infatti di avere un maggiore controllo so quale sia il loro URL). Purtroppo da un paio di giorni TopHost sembra avere qualche problema, e questo fa sparire le mele. Speriamo che il problema si risolva rapidamente, in caso contrario starà poi a noi vedersela con i nostri hoster.

Update: Il problema sembra risolto ora, speriamo in bene.

Anno 2000: La Corsa della Morte

Titolo originale: Death Race 2000

Regia: Paul Bartel

Genere: Fantascienza, Commedia

Produzione: USA 1975

Durata: 80'

Cast: David Carradine, Simone Griffeth, Sylvester Stallone, Mary Woronov, Roberta Collins, Martin Kove, Louisa Moritz, The Real Don Steel, Joyce Jameson, Carle Bensen, Sandy McCallum

Trama: Nel 2000 gli Stati Uniti d'America non esistono più, distrutti da una grave crisi finanziaria e da un colpo di stato nazista. Al loro posto ci sono le Province Unite d'America, governate da un Presidente che si crede Dio. Dato che le guerre non esistono più, per dar sfogo alla naturale violenza insita nel genere umano il potere organizza annualmente una cruenta corsa automobilistica transcontinentale, la Transcontinental Road Race, in cui vince chi travolge e uccide i passanti, meglio se anziani e bambini. Nel 2000 la corsa giunge alla ventesima edizione, e vi partecipano i cinque migliori piloti del mondo: il misterioso e plurincidentato Frankenstein, il rozzo e violento "Machine Gun" Joe Viterbo, la bella Calamity Jane, la nazista Matilda e Nero the Hero. Allo stesso tempo un gruppo di ribelli, facenti parte della Resistenza, ha intenzione di sabotare la gara e di rapire Frankenstein, grande amico del Presidente. A capo del gruppo c'è Thomasina Paine, una donna anziana che è riuscita a far infiltrare la nipote Annie in veste di navigatrice di Frankenstein. Annie ha il delicato compito di rapire il pilota e di portarlo di fronte al Presidente per chiedere l'abolizione della corsa...

Opinione del Club: Come forse alcuni di voi avranno intuito questo film è l'originale Death Race a cui si è ispirato l'omonimo remake del 2008 con Jason Statham come protagonista. Ammetto la mia ignoranza ma non sapevo che tale opera fosse un remake e che avesse un'originale risalente agli anni 70 fino a quando, una volta avviato il film, non è apparso il titolo originale sullo schermo.
Le differenze fra i due sono evidenti e il remake non è che vagamente ispirato al primo, anche perché entrambi rispecchiano lo stile del cinema degli anni in cui sono stati girati.

Lo spirito è infatti completamente diverso rispetto a quello del più recente Death Race, nel quale si punta di più alla spettacolarità delle scene e su una certa dose di violenza nonostante comunque non manchi il lato satiro/politico in cui si ironizza sulle multinazionali e sui reality show. In Death Race 2000 invece si sente l'influenza della guerra fredda perciò si viene calati in questa strana ambientazione fantapolitica, ambientata nell'anno 2000 (che negli anni 70 doveva sembrare il vero futuro remoto), un cui la società del mondo occidentale è in malora e una dittatura nazista ha preso il comando degli ex Stati Uniti e promuove una dottrina della violenza.

La cosa bella è che però non ci troviamo davanti ad un film pacco di carattere sociale o politico ma il tutto scade allegramente nel demenziale e nel grottesco. Macchine pacchiane rivestite di carta pesta che sembra quasi di vedere le Wacky Races, e i piloti che prendono punti investendo i civili: ora so a cosa si sono ispirati per il videogame Carmageddon!
Quasi a sorpresa il protagonista, Frankenstein, è interpretato da un super carismatico ma anche brutto David Carradine (Il Bill di Kill Bill per chi non lo sapesse). Egli gareggia per se stesso e contro tutti, tenendo nascosti i suoi piani e le sue intenzioni fino alla fine suscitando così simpatia ed interesse nello spettatore. Ancora più a sorpresa poi l'antagonista, ovvero "Machine Gun" Joe Viterbo, è niente di meno che un giovanissimo Sylvester Stallone il quale sbraita e s'incazza usando le sue sempre ottime doti recitative per tutto il film. Una tale accoppiata di attori, sono soddisfazioni.
Gli altri personaggi non sono memorabili ma comunque risultano simpatici, soprattutto i partecipanti alla gara, tutti caratterizzati in modo diverso e con tendenze omicide al volante e che mostrano una tendenza a perdere i loro copiloti in modo fantasioso.

Gli effetti speciali sono caserecci al punto giusto. Sfondi futuristici palesemente disegnati su pannelli, macchine ricoperte di gommapiuma e cartapesta, tutine in lattice e abiti pacchiani sono ciò che salta subito all'occhio. C'è da evidenziare però anche un uso di manichini e di validi stuntmen per le scene in cui i civili vengono messi sotto dalle macchine in corsa, di contro lo splatter è quasi del tutto assente se non per brevissime sequenze di spruzzi di sangue che durano pochi fotogrammi. Del resto il film non si concentra più di tanto sulla troculenza delle scene (che però forse negli anni 70 potevano anche risultare forti) ma piuttosto sul creare un'atomesfera grottesca e paradossale che in più di un'occasione diverte. A volte infatti si rimane un po' spiazzati da alcune situazioni o da certi dialoghi, però in modo positivo, finendo per ridere davanti alla mancanza di senso o alla genialità (a seconda de punti di vista) delle scene.
Un giornalista a Joe Viterbo: - Perché gareggia? -
Joe Viterbo: - Lo faccio per l'odio.-

Certamente bisogna tenere conto del fatto che essendo un film degli anni 70, Death Race 2000 ha un ritmo più lento rispetto a quello dei film attuali e magari non avendoci l'abitudine può risultare a tratti un po' noioso. I dialoghi soprattutto possono sembrare prolissi però si tratta pur sempre di un film d'azione quindi vengono compensati da lunghe scene d'inseguimenti in macchina con sportellate, esplosioni ed ammazzamenti. Death Race 2000 è uno di quei film particolari che vanno visti con la mentalità giusta, adeguandosi al suo ritmo, seguendo per bene la trama e ponendo attenzione agli elementi grotteschi dell'ambientazione, dei dialoghi e dei perdonaggi. Se vi ci accosterete con un atteggiamento di sufficenza o di superficialità vi addormenterte (come ahimè è successo a qualcuno di noi), altrimenti avrete una gradita sorpresa.
<Il Drugo>


Voto del Club:

Qualità Cinematografica:
Livello di Marciume:


Hanno detto:
"Il Personaggio di stallone che si chiama "Rombo di Tuono Machine Gun Joe Viterbo" nel remake è tramutato in negro.
David Carradine è uno degli attori più brutti della storia. Solo Clint Howard è più brutto."
CapitanAno

[News] Recensione di Iron Sky

2018: una navicella spaziale americana compie una nuova missione sulla Luna. Il lander trasposta due astronauti; uno di loro è un modello nero, James Washington, specificatamente scelto per il colore della sua pelle per sostenere la rielezione del presidente degli Stati Uniti. Dopo essere atterrati sulla Luna, i due incontrano dei nazisti che si sono stabiliti sulla Luna dal 1945 e Washington viene preso prigioniero. Il nazista Doktor Richter è chiamato a investigare sull'astronauta e scopre il suo smartphone. Benché inizialmente scettico, Richter riconosce che la capacità di computazione di quel dispositivo surclassa di molto qualsiasi cosa i tedeschi abbiano portato con loro e lo integra nella Götterdämmerung, la nave madre nazista. Sfortunatamente per Richter, il telefono smette di funzionare a causa dello scaricamento delle batterie proprio nel momento in cui sta dimostrando il suo potere ai superiori, in particolare al nuovo Führer Wolfgang Kortzfleisch. Il nazista Klaus Adler, che è - per ragioni eugenetiche - destinato a sposare la specialista della Terra Renate Richter, figlia del Dottor Richter, si offre di recarsi sulla Terra per trovare un altro dispositivo con analoghe capacità. Adler prende una navicella dirigendosi verso la Terra, portando Renate e James con sé, quest'ultimo essendo stato "arianizzato" da Richter (sbiancandogli la pelle)...

Il caldo torrido e persistente di questi giorni non c'impedisce di continuare la nostra riflessione estiva sul marciume visionato negli ultimi mesi. Anzi forse l'essere forzati a stare chiusi in casa nelle ore centrali del giorno per evitare di sciogliersi in un mare di broda multicolore ci da il tempo di rivisitare nella nostra mente le esperienze avute sul divano ogni lunedì sera e riordinarle in una recensione che abbia un minimo di senso. Ovviamente abbiamo avuto qualche intoppo dovuto alle partenze scaglionate nelle varie settimane; non che questo sito sia nuovo agli intoppi e ai ritardi però vi avevamo già avvertito che la produzione sarebbe stata un po' meno costante. Allo stesso modo immagino che anche voi lettori abituali ed occasionali ve ne sarete andati per un po' o magari siete ancora in vacanza. Se purtroppo siete rimasti a casa e al momento state soffrendo per i 40°C di questi giorni allora partite con Felio che vi porta in vacanza sul lato oscuro della Luna, dove il sole non batte mai e dove i nazisti sono scappati dopo la seconda guerra mondiale costruendo una loro base segreta...
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[News] Recensione di Frankenstein alla Conquista della Terra


Durante la Seconda guerra mondiale in Germania, dove alcuni scienziati hanno ideato un progetto per creare una sorta di superuomo da usare contro gli eserciti nemici, un piccolo manipolo di soldati per salvare l' arma segreta dalle mani dei russi che ormai sono arrivati a Berlino decidono di consegnarla agli alleati Giapponesi. Diversi mesi dopo questi ultimi iniziano a studiare il misterioso artefatto.
Si tratta infatti del cuore del mostro di Frankenstein, un organo immortale in grado di rigenerarsi da teribili ferite, a patto che riceva abbastanza proteine.
Tuttavia il laboratorio in questione si trova ad Hiroshima, e il 5 Agosto viene fatto oggetto del primo utilizzo di una bomba nucleare. L'edificio viene distrutto, ma il cuore del mostro viene tempestato dalle radiazioni e con il tempo le parti si assemblano nuovamente componendo Il mostro di Frankenstein che, per via di una strana e bizzarra mutazione, cresce a dismisura. Nel frattempo durante alcuni scavi petroliferi le trivelle scoprono un tempio maledetto, dal quale però esce un gigantesco mostro, Baragon, che inizia ad attaccare il Giappone. I giapponesi distruggerebbero la creatura di Frankenstein ma hanno un'altra soluzione: farlo combattere contro Baragon per sconfiggerlo.

Ottima pellicola di Kaiju vista qualche tempo fa al club. Il film parte come sempre piano, ma anche nella prima, lenta parte ha qualcosa da offrire, per poi partire in quinta in un vero tripudio di gommapiuma e assenza di senso. Altri dettagli li potete trovare nella recensione.
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Belly of the Beast

Regia: Siu-Tung Ching

Genere: Azione

Produzione: Canada, Hong Kong, UK 2003

Durata: 91'

Cast: Steven Seagal, Byron Mann, Monica Lo, Tom Wu, Sara Malakul Lane, Elidh MacQueen

Trama: Jake Hopperex agentre della Cia, esperto di arti marziali e in armi non convenzionali. Sua figlia Jessica è stata rapita insieme alla figlia del senatore Winthorpe mentre si trovava in vacanza in Thailandia. Scopo dei terroristi è la minaccia al governo degli Stati Uniti e la liberazione dei terroristi islamici detenuti a Guantanamo. La missione di Jake Hopper: sterminare terroristi e recuperare sua figlia...


Opinione del Club: Nel 2001 sembrava che la carriera di Seagal potesse rivedere di nuovo la luce grazie al successo di "Ferite Mortali". Ecco che dopo lo scarso risultato al botteghino di "Infiltrato Speciale" il dio della slogatura torna nel vortice del Direct to video, allorchè nel 2003 esce prima l'abominevole "Out For a Kill - Il Vendicatore" e poi questo "Belly of the Beast".

Il film si apre con un retrolampo tailandese che mostra il nostro rubicondo eroe avere a che fare con una pericolosa ganga di trafficanti di droga. Ovviamente finisce a piombo in faccia, ma alla fine il suo compagno Sunti, interpretato da Byron "Ryu nel film di Street Fighter" Mann, uccide una balorda innocente per sbaglio e si fa monaco. 
Dopo dieci anni la figlia di Steven va in vacanza in Thailandia insieme ad una amichetta stirpe di un senatore degli USA. Ma guarda un po', dei terroristi rapiscono entrambe le ragazze.

Momento di commiato per i terroristi, che poveracci vogliono rapire una tizia per ricattare il governo degli states e per l'appunto si trovano la figlia di Steven Seagal nel mezzo con tutto ciò che ne consegue.

Steven allora vola nella terra della prostituzione giovanile e scatena l'inferno gettandosi nel mezzo a bande armate che si combattono per il possesso del commercio della droga. Un'ottima scusa per scagliare il nostro eroe in una delle sue migliori risse: in un mercato viene assalito e comincia a slogare colli a destra e manca con il suo ventrone da cineteca, dopo aver distrutto vettovaglie che avrebbero potuto sfamare tutto il sud-est asiatico lanciando persone a destra e sinistra, un superstite scappa e dopo aver visto un vecchio canuto mistico scivola sui pomodori, vola sul bancone del pesce su cui slitta fino a ficcarsi di testa su una mannaia posta là per caso. Novantadue minuti di applausi.

Ebbene Steven è in condizioni fisiche assai precarie - un po' come al solito - ma il signor Siu-Thung-Ching riesce con maestria a rendere grottescamente spettacolari le scene d'azione grazie alle esagerate cadute/voli degli stuntmen che subiscono la furia grassa, un abuso di controfigure e rallentatori, quasi commovente quando Steven rotola tipo fochetta su un carrello sparando a destra e sinistra risultando assurdamente lento anche per gli standard della moviola. Tenero come un servizio sugli orsi polari con Licia Colò.

Ovviamente tutto ciò che ho detto qua sopra dovrebbe essere una serie di punti negativi piuttosto che positivi, ma con Steven in quelle condizioni fare di meglio sarebbe stato difficile, ormai siamo arrivati ad un punto in cui bisogna tirare a campare, sfruttare il personaggio che fu per tirare fuori un film che non faccia cacare. Allorchè il nostro impronunciabile regista opta la carta dell'idiozia con coreografie e sparatorie innaturali ed esagerate abusando di trucchi del mestiere facendo risultare la forza di Steven Seagal ben superiore a quella di un esperto di arti marziali ed alle stesse leggi della fisica, rendendo le sue risse forse ridicole ma sicuramente spettacolari. Come ciliegina sulla torta riesce a metterci dentro la più primitiva delle lotte tra il bene ed il male: la ganga di monaci buddisti e il vecchio canuto stregone voodoo. Vi sarà anche, per la gioia degli occultustiti, lo scontro mentale a distanza per sostenere i propri campioni: il malvagio militare invischiato nella droga e l'alfiere della giustizia Steven Seagal entrambi armati di affilata katana.

Il giudizio finale di questo film, come al solito, è vittima delle diverse sfaccettature del concetto di bello e di brutto, dove una persona dal cuore arido vede un film di merda con una trama banale, altri vedono un'opera scoppiettante con un buon ritmo con in calce il lipidico eroe della frattura violenta, che riesce a far rabbrividire sia in positivo che in negativo, ma sempre rabbrividire. Ti amo Steven.
<CapitanAno>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:

 

Hanno detto:
"Film ruggentissimo, tra i migliori che abbiamo visto con Steven, grandi combattimenti, con spade, mitra, manate, mannaie... grandi controfigure per quel tricheco di Steven, potentissimi scontri tra monaci ,merdaiole cingalesi,vodoo, vietcong e sembrava che da un momento all'altro dovessero uscire Max Payne e Passos in "bullet time" da qualche angolo. Gli elementi per un grande film c'erano tutti. Trama banale ma che comunque funzionava bene nella sua inutilità."
Psycomachius

[News] Recensione di Born to Raise Hell

All’indomani degli eventi dell’11 settembre il governo degli Stati Uniti, resosi conto che il traffico di stupefacenti rappresentava una fonte di finanziamento per la maggior parte delle cellule terroristiche crea l’International Drug Task Force (IDTF). Le task force IDTF, che fruiscono di finanziamenti ed operano sotto la supervisione del governo degli Stati Uniti, hanno agenti operativi in tutta l’Asia e nell’Europa dell’Est. Bobby Samuels (Steven Seagal), che è a capo di un team IDTF che opera a Bucarest in Romania, ha perso di recente il suo partner, ucciso nel bel mezzo di una guerra tra bande. Ora Bobby, costi quel che costi, è intenzionato più che mai a vendicare il suo partner e a fermare un traffico illegale che include droga e donne...

Continua la fatica del CapitAno il cui scopo è recensire tutti i film di Steven Seagal. Questa è l'ultima pellicola nella quale è comparso Steve, e pare facesse discretamente cacare.
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Ci sono un po' di assestamenti dovuti all'avvento dell'estate. Stiamo facendo il possibile per non saltare recensioni - magari arrivano con qualche giorno di ritardo, ma arrivano. Restate sintonizzati e cercheremo di farvi avere la recensione di sabato prossimo... Sabato prossimo.

[News] Recensione di Zombie Hospital

Patsy è un'infermiera timida e riservata che ama i film romantici e che viene presa in giro dalle sue colleghe. Ma tutto cambia quando all'ospedale arriva un uomo con una ascia conficcata nella testa, questo uomo è uno zombie e diventa subito amico con Patsy trasformandola attraverso un morso in uno zombie. Dopo questa trasformazione Patsy diventa sexy e irresistibile. Patsy diventa sempre più irresistibile e comincia a sedurre i dottori e ad andare alla ricerca di cibo...

Un film un po' strano che ha diviso il club in due tronconi, uno dei quali diceva che il film facesse cacare, ma in modo tutto sommato intelligente e piacevole, e l'altro che diceva che il film faceva solo cacare. Ho provato a sintetizzare i giudizi di queste due fazioni nella mia recensione!

Chiedo inoltre scusa per il ritardo con cui la recensione è arrivata. Il recensore designato ha avuto alcuni problemi di salute per cui ci ho messo una pezza io appena mi è stato possibile. Speriamo di riuscire a ricominciare con la regolare pubblicazione sabato prossimo.

[News] Recensione di Godzilla Final Wars

Negli anni '70, in Antartide, Godzilla viene fatto cadere dentro un pozzo di ghiaccio da un sottomarino volante col muso a trivella, il Gotengo, a causa di ciò la minaccia del mostro radioattivo finalmente è scongiurata e quest'ultimo cade in ibernazione. La scena si sposta poi nel 2004 dove l'umanità vive un periodo pacifico: grazie all'attività dell'EDF (Earth Defence Force), munito di armi supertecnologiche come un'intera flotta di Gotengo e di soldati dotati di superpoteri, i mostri che assalivano il mondo da tempo hanno smesso di essere un problema. L'ultimo ad essere distrutto dal Gotengo è il serpente marino Manda, annientato grazie al potente cannone Zero Assoluto. Improvvisamente però proprio quando tutto sembra finalmente risolto, in superficie, avviene un simultaneo attacco di tutti i mostri conosciuti (eccetto Godzilla): Rodan è a New York, Zilla (quello americano) a Sydney, Angilas a Shangai, King Caesar ad Okinawa, Kamacuras a Parigi, Kumonga in Arizona ed Ebirah nel Tokai. A salvare l'umanità ci pensano però i misteriosi alieni Xiliani, che con la loro superiore tecnologia riescono a disintegrare tutti i mostri uno dopo l' altro facendoli sparire nel nulla. Il popolo terrestre accoglie con gioia l'arrivo di questi visitatori dallo spazio, solo per ricevere una amara sorprese. Gli Xiliani non sono venuti per salvare l'umanità, bensì per schiavizzarla grazie ai mostri adesso da loro controllati! Di fronte a questa incredibile scoperta il prode capitano Gordon, deve constatare l'amara realtà Vi è un unico modo per fermare gli invasori alieni... Liberare Godzilla dalla sua prigione di ghiaccio affinchè sconfigga i terribili mostri giganti.

Felio ci parla di questa pellicola che vedemmo ai tempi della serata per la centesima recensione. A partire dal protagonista, il film si è dimostrato valido, anche se un po' lungo. Io devo ammettere con disonore che mi sono addormentato, ebbro, poco dopo l'inizio, così non posso dire di più. A Felio la parola!

Una piccola nota. È giunta l'estate e, come ogni estate, la fine delle attività di visione del club. Cercheremo come l'estate scorsa di mantenere però stabile la produzione! Ci scusiamo ancora per questo mese di Silenzio a cavallo tra giugno e luglio.

[News] Recensione di Fire Down Below

L'agente speciale Jack Taggart indaga sull'illegale eliminazione di rifiuti tossici da parte di Orin Hammer, uomo d'affari e criminale con pochi scrupoli. Le sostanze radioattive si trovano nascoste però dentro una vecchia miniera di carbone del Kentucky appena sotto un villaggio popolato da persone per bene e timorate di dio avvelenando in egual misura l'ambiente e gli innocenti bambini.
Hammer e la sua banda vengono anche sospettati di omicidio,sono infatti i probabili responsabili dell'assassinio di un ex collega di Jack...

Mi scuso per il lungo periodo di scarsa attività che si protrae ormai da un mese su questo sito, purtroppo vari impegni fra università e lavoro da un lato e la voglia di partire verso il mare o terre lontane ispirata dal caldo dall'altro ci hanno impedito di continuare una regolare produzione di recensioni. Anche con le Serata Merce comunque ci siamo contenuti, soprattutto dopo la Super Serata Marcia i primi di Giugno per celebrare le 100 recensioni e dopo una fagiolata con spaghetti Western, la nostra voglia di marcio è stata ben soddisfatta. Perciò ieri sera invece di procedere con la visione di qualche film di merda, come ogni lunedì, ci siamo sollazzati con una lauta cena per salutare il nostro cinema del trash fino a Settembre.
Probabilmente la nostra attività di recensitori non sarà regolare per l'estate, come avrete già intuito, anche se il materiale accumulato in un anno di proiezioni certamente non manca. Non vi posso promettere nulla tranne che sicuramente riprenderemo la nostra normale attività con la fine dell'estate.
In ogni caso per farci perdonare delle mancate pubblicazioni del mese appena passato finalmente vi proponiamo una nuova recensione di CapitanAno, che manco a dirlo procede imperterrito nella sua missione di recensire tutti i film di Steven Seagal. Probabilmente non gli manca molto al raggiungimento di tale ambizioso obbiettivo...

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Iron Sky

Regia: Timo Vuorensola

Genere: Fantascienza

Produzione: Germania, Finlandia, Australia 2012

Durata: 93'

Cast: Julia Dietze, Udo Kier, Peta Sergente, Kym Jackson, Aglaja Brix, Stephanie Paul, Götz Otto, Christopher Kirby, Monika Gossmann, Jim Knobeloch, Yuki Iwamoto, Tilo Prückner, Nick Dong-Sik, Jeffrey Coulas, Michael Cullen, Andrew Buchanan

Trama: 2018: una navicella spaziale americana compie una nuova missione sulla Luna. Il lander trasposta due astronauti; uno di loro è un modello nero, James Washington, specificatamente scelto per il colore della sua pelle per sostenere la rielezione del presidente degli Stati Uniti. Dopo essere atterrati sulla Luna, i due incontrano dei nazisti che si sono stabiliti sulla Luna dal 1945 e Washington viene preso prigioniero. Il nazista Doktor Richter è chiamato a investigare sull'astronauta e scopre il suo smartphone. Benché inizialmente scettico, Richter riconosce che la capacità di computazione di quel dispositivo surclassa di molto qualsiasi cosa i tedeschi abbiano portato con loro e lo integra nella Götterdämmerung, la nave madre nazista. Sfortunatamente per Richter, il telefono smette di funzionare a causa dello scaricamento delle batterie proprio nel momento in cui sta dimostrando il suo potere ai superiori, in particolare al nuovo Führer Wolfgang Kortzfleisch. Il nazista Klaus Adler, che è - per ragioni eugenetiche - destinato a sposare la specialista della Terra Renate Richter, figlia del Dottor Richter, si offre di recarsi sulla Terra per trovare un altro dispositivo con analoghe capacità. Adler prende una navicella dirigendosi verso la Terra, portando Renate e James con sé, quest'ultimo essendo stato "arianizzato" da Richter (sbiancandogli la pelle)...

Opinione del club: Iron Sky è uno di quei film che non tradisce le attese dateci dal trailer, ovvero battaglie all'ultimo sangue tra le forze terrestri e le gioiose armate lunari del terzo Reich.

Tuttavia è doveroso sottolineare che questo film ha una struttura che va oltre i dirigibili spaziali con la svastica, infatti presenta una squisita macrotecnologia anni 40' adattata all'uso cosmico, un'irriverenza che va dalla battuta più casereccia – come può essere il prodotto per sbiancare i negri – ad un'ironia più sottile che poi sfocia nel finale in una critica alle alte sfere dirigenziali del pianeta ed alla sua classe politica.

Il film si apre con uno sbarco sulla luna sponsorizzato dalla neo-presidentessa degli Stati Uniti Sarah Palin, dove il protagonista viene catturato dai nazisti sconvolto dalla presenza di un'installazione del Reich sul satellite, ma ancor più sconvolti rimangono i crucchi quando scoprono che il protagonista è un eccellente negrone. Assolutamente piacevole vedere gli extraterrestri avere a che fare per la prima volta con un negro.

Da lì in poi si vedrà come i nazi vogliano riconquistare la terra a suon di fuoco e la prima mezz'ora di film scorre con una certa facilità, tuttavia successivamente i dialoghi risultano un po' troppo noiosi poichè i personaggi si perdono in sterili polemiche sull'etica e sui buoni sentimenti.

I personaggi non sempre sono caratterizzati: il protagonista - negro, ma non gliene facciamo troppo una colpa - eroe, la bella e ingenua ariana, il nazista cattivo e assetato di potere, lo scienziato pazzo, tuttavia sono ben felice di dire che il personaggio di Sarah Palin è veramente ben riuscito, caratterizzato da un implacabile arrivismo, bieca, viscida, stupida e corrotta che va a rappresentare la politica americana di tutto il 900' ma in salsa ironica per non stonare con l'atmosfera di tutto il film. Però, nonostante lo scudo del sorriso, traspare bene l'idea degli autori: i politici incarnati nei governi di tutti i paesi del mondo sono il vero nemico dell'umanità.

Epica infatti la scena in cui la Presidentessa degli USA chiede chi tra di loro non abbia armato almeno una delle proprie navi spaziali in gran segreto, ed ancor più divertente la timidissima e solitaria alzata di mano dell'unico paese pacifico rimasto: la Finlandia.

Da non dimenticare poi, la romanza: qui spaziale e interrazziale si dipana in una lunga e rocambolesca evoluzione per tutta la durata del film per la gioia del nostro Presidente, che - si sa - ama la romanza.

Infine la parte sonnolenta arriva al termine e parte la magniloquente fine contraddistinta da poderose navi spaziali armate fino ai denti che si combattono intorno alla terra che tra quel tripudio di raggi laser e missili sembra una graziosa "Morte Nera" e le navi nella battaglia paiono incrociatori imperiali a navi ribelli. Lacrime.


In definitiva Iron Sky non ha tradito le nostre attese: regia, attori e reparto effetti speciali hanno fatto un ottimo lavoro, regalandoci un'ora e mezza assolutamente piacevole con punte di assoluto entusiasmo e qualche momento melanconica riflessione. Fortemente consigliato.
<Felio>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:

Hanno detto:
"Una degna continuazione che rende ancora più attuale il vecchio detto: "I film con i Nazisti sono sempre belli". E in fondo, questo film mi è piaciuto davvero. Particolari le perle del negro con l'albinizzante e il de-albinizzante, La Palin presidente che illustra il suo programma elettorale, la citazione de il discorso di Hitler da parte della grafica pubblicitaria, la MIR che spara un raggio laser e l'Ipod come realizzazione dell' ideale di dominazione nazista.
Notevole anche il divario tecnologico dei nazisti lunari, che comunque vadano con astronavi a vapore riescono a devastare la terra con la "Meteorblitzkrieg"
Insomma, in breve un bel film, con ottimi effetti speciali, una trama quantomai originale e tanta denuncia sociale che non rinuncia alle risate.
Sehr gut, guten filme."
Allen

"Sieg Heil!"
Psychomachius

"Filmone, anche se aveva una parte un po' sonnolenta dopo la mezz'ora, devo dire che si riprende alla grande e sfoggia e miscela con orgoglio tutti i suoi connotati: nazisti, navi spaziali, bombardamenti orbitali, fiche, fantapolitica, umorismo, actione, goblin e messaggio di fondo."
CapitanAno