B-Movies e Cinema Trash


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Belly of the Beast

Regia: Siu-Tung Ching

Genere: Azione

Produzione: Canada, Hong Kong, UK 2003

Durata: 91'

Cast: Steven Seagal, Byron Mann, Monica Lo, Tom Wu, Sara Malakul Lane, Elidh MacQueen

Trama: Jake Hopperex agentre della Cia, esperto di arti marziali e in armi non convenzionali. Sua figlia Jessica è stata rapita insieme alla figlia del senatore Winthorpe mentre si trovava in vacanza in Thailandia. Scopo dei terroristi è la minaccia al governo degli Stati Uniti e la liberazione dei terroristi islamici detenuti a Guantanamo. La missione di Jake Hopper: sterminare terroristi e recuperare sua figlia...


Opinione del Club: Nel 2001 sembrava che la carriera di Seagal potesse rivedere di nuovo la luce grazie al successo di "Ferite Mortali". Ecco che dopo lo scarso risultato al botteghino di "Infiltrato Speciale" il dio della slogatura torna nel vortice del Direct to video, allorchè nel 2003 esce prima l'abominevole "Out For a Kill - Il Vendicatore" e poi questo "Belly of the Beast".

Il film si apre con un retrolampo tailandese che mostra il nostro rubicondo eroe avere a che fare con una pericolosa ganga di trafficanti di droga. Ovviamente finisce a piombo in faccia, ma alla fine il suo compagno Sunti, interpretato da Byron "Ryu nel film di Street Fighter" Mann, uccide una balorda innocente per sbaglio e si fa monaco. 
Dopo dieci anni la figlia di Steven va in vacanza in Thailandia insieme ad una amichetta stirpe di un senatore degli USA. Ma guarda un po', dei terroristi rapiscono entrambe le ragazze.

Momento di commiato per i terroristi, che poveracci vogliono rapire una tizia per ricattare il governo degli states e per l'appunto si trovano la figlia di Steven Seagal nel mezzo con tutto ciò che ne consegue.

Steven allora vola nella terra della prostituzione giovanile e scatena l'inferno gettandosi nel mezzo a bande armate che si combattono per il possesso del commercio della droga. Un'ottima scusa per scagliare il nostro eroe in una delle sue migliori risse: in un mercato viene assalito e comincia a slogare colli a destra e manca con il suo ventrone da cineteca, dopo aver distrutto vettovaglie che avrebbero potuto sfamare tutto il sud-est asiatico lanciando persone a destra e sinistra, un superstite scappa e dopo aver visto un vecchio canuto mistico scivola sui pomodori, vola sul bancone del pesce su cui slitta fino a ficcarsi di testa su una mannaia posta là per caso. Novantadue minuti di applausi.

Ebbene Steven è in condizioni fisiche assai precarie - un po' come al solito - ma il signor Siu-Thung-Ching riesce con maestria a rendere grottescamente spettacolari le scene d'azione grazie alle esagerate cadute/voli degli stuntmen che subiscono la furia grassa, un abuso di controfigure e rallentatori, quasi commovente quando Steven rotola tipo fochetta su un carrello sparando a destra e sinistra risultando assurdamente lento anche per gli standard della moviola. Tenero come un servizio sugli orsi polari con Licia Colò.

Ovviamente tutto ciò che ho detto qua sopra dovrebbe essere una serie di punti negativi piuttosto che positivi, ma con Steven in quelle condizioni fare di meglio sarebbe stato difficile, ormai siamo arrivati ad un punto in cui bisogna tirare a campare, sfruttare il personaggio che fu per tirare fuori un film che non faccia cacare. Allorchè il nostro impronunciabile regista opta la carta dell'idiozia con coreografie e sparatorie innaturali ed esagerate abusando di trucchi del mestiere facendo risultare la forza di Steven Seagal ben superiore a quella di un esperto di arti marziali ed alle stesse leggi della fisica, rendendo le sue risse forse ridicole ma sicuramente spettacolari. Come ciliegina sulla torta riesce a metterci dentro la più primitiva delle lotte tra il bene ed il male: la ganga di monaci buddisti e il vecchio canuto stregone voodoo. Vi sarà anche, per la gioia degli occultustiti, lo scontro mentale a distanza per sostenere i propri campioni: il malvagio militare invischiato nella droga e l'alfiere della giustizia Steven Seagal entrambi armati di affilata katana.

Il giudizio finale di questo film, come al solito, è vittima delle diverse sfaccettature del concetto di bello e di brutto, dove una persona dal cuore arido vede un film di merda con una trama banale, altri vedono un'opera scoppiettante con un buon ritmo con in calce il lipidico eroe della frattura violenta, che riesce a far rabbrividire sia in positivo che in negativo, ma sempre rabbrividire. Ti amo Steven.
<CapitanAno>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:

 

Hanno detto:
"Film ruggentissimo, tra i migliori che abbiamo visto con Steven, grandi combattimenti, con spade, mitra, manate, mannaie... grandi controfigure per quel tricheco di Steven, potentissimi scontri tra monaci ,merdaiole cingalesi,vodoo, vietcong e sembrava che da un momento all'altro dovessero uscire Max Payne e Passos in "bullet time" da qualche angolo. Gli elementi per un grande film c'erano tutti. Trama banale ma che comunque funzionava bene nella sua inutilità."
Psycomachius

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