Regia: James Sbardellati
Genere: Sword & Sorcery
Produzione: USA/Argentina 1983
Durata: 80'
Cast: Rick Hill, Barbi Benton, Richard Brooker, Lana Clarkson, Victor Bo, Bernard Erhard, August Larreta, Lillian Ker, Marcos Woinsky, Adrian De Piero, George Sorvic, Boy Olmi, Horace Marassi, Patrick Duggan, Maria Fournery
Trama: Il guerriero e fuori-legge conosciuto come Deathstalker si ritrova coinvolto da una vecchia strega nella missione di trovare e unire i tre poteri della creazione: un calice, un amuleto e una spada. Anche il mago malvagio Munkar li desidera e ne posside già due usandoli per scopi nefasti. Dopo aver ritrovato la spada, Deathstalker si unisce ad altri viaggiatori diretti ad un grande torneo fra guerrieri indetto da Munkar stesso per determinare il suo erede. Il mago si è infatti impossessato del regno detenendo la vera principessa prigioniera e pianifica di uccidere Deathstalker. L'eroe si ritroverà così a combattere per salvare le principessa e liberare il regno...
Opinione del Club: Il 1982 è l'anno di uscita di "Conan il Barbaro", il famoso film con Arnold Schwarzenegger che ricordò al grande pubblico l'esistenza del genere così detto "Sword and Sorcery". Era solo questione di tempo prima che cominciassero a fioccare imitazioni di più o meno valide.
Questo film è una delle prime, ed è la prima di quattro pellicole che narrano l'epopea di DeathStalker, che in questo film è un barbaro biondo e muscoloso dall'animo nobile che ricorda molto lo stesso Conan. Dico "in questa pellicola" perché nelle successive l'attore che interpretava il protagonista è più volte cambiato, e la connotazione del personaggio è stata a sua volta stravolta per adattarsi alle caratteristiche del nuovo attore. Lo stesso filone ha partorito anche una serie spin-off ("The Barbarian Queen") con all'attivo due film. Ma veniamo alla pellicola in quanto tale.
Siamo stati attratti da questo film sull'onda di un paio di pellicole come "The Barbarians" di Ruggero Deodato e "The Barbarian Queen", che avevamo visto poco prima. Finora il genere ci aveva donato trame semplici ma efficaci, costumi notevolmente artigianali, cattivi bizzarri e malvagi e soprattutto una notevole quantità di sboldre seminude, che non guasta mai. DeathStalker conserva molti di questi elementi, ma è indubbiamente inferiore a entrambi film precedenti: intanto i tampi narrativi sono peggio sistemati, cosicché il film risulta a tratti leggermente noioso e in generale un po'scialbo. Inoltre la trama è incredibilmente semplicistica (sta in un rigo: "raccogli tre artefatti magici e uccidi lo stregone malvagio") e soprattutto molto carente "a monte": in una delle scene iniziali, una fastidiosissima vecchia dice a DeathStalker di trovare i tre artefatti magici e uccidere il malvagio Munkar; lui risponde comprensibilmente che non ha nessuno motivo di farlo, manda in culo la vecchia e... Ovviamente parte subito alla ricerca del primo dei tre artefatti.
Il protagonista stesso peraltro non è certo un personaggio carismatico capace catturare l'attenzione su di sé in modo da "far dimenticare" allo spettatore le altre carenze del film: parla poco, agisce in modo prevedibile, incarnando perfettamente lo stereotipo del guerriero tutto muscoli e niente cervello e sembrando una copia non troppo ben riuscita di Schwarzy. Anche in "The Barbarians" i protagonisti erano piuttosto piatti, ma perlomeno ogni tanto agivano in modo idiota suscitando la nostra ilarità. Qui neanche questo: si vede che lo scopo era quello di fare un film epico, senza momenti comici che ne rovinassero l'atmosfera, ma non è certo uno scopo raggiunto in pieno.
A parte alcuni momenti che avevano effetivamente un po' di marcio-valore (la scenza in cui Munkar viene definitavemente battuto è uno dei momenti più anitclimatici della storia del cinema, ma citerei anche lo sgherro trasformato in sboldra, la scena dello stuprodromo, la rissa dentro lo stuprodromo e soprattutto i festeggiamenti finali con un misterioso, bellissimo omino che roteava intorno a un palo verticale) il film non si presenta neanche troppo marcio: certo, come è tradizione del genere molti dei costumi erano ai limiti del ridicolo, mentre gli effetti speciali erano piuttosto immondi, senza contare che alcuni dettagli ballerini
ci hanno arrecato gioia (Munkar aveva su una tempia un grosso tatuaggio che si sarà spostato dal lato destro al sinistro o viceversa tre o quattro volte durante il film) ma in definitiva sono guizzi in un film che in generale non ha molto da dire.
L'unica cosa che non delude è la presenza costante di sboldre seminude, ovunque e spesso in modo gratuito, una delle quali è la stessa attrice che interpreterà poi la regina barbarica. Il suo personaggio muore peraltro ingloriosamente poco prima di metà film, con nostro grande sconforto.
Insomma in definitiva un film piuttosto scialbo senza enormi guizzi di marciume, anche se non incredibilmente noioso. Consigliamo molto di più gli altri film della serie, in particolare il secondo che noi abbiamo trovato molto più marcio e divertente!
<The Redmage>
Voto del Club: | |
Qualità Cinematografica: | |
Livello di Marciume: |
Hanno Detto:
"La storia era essenzialmente semplice: raccogli i tre artefatti e abbatti lo stregone, purtroppo soffre della tipica forzatura di cui soffre spesso una partita di D&D. Appaiono anche in questo film scene senza senso, poppe a non finire e omini che girano: se non era per gli omini che girano in effetti questo film andava nel dimenticatoio senza tanti rimorsi."
Winter
"Questo film non mi è piaciuto granchè: un po' banalotto, c'è la classica quest contro il mago cattivo e la mia personale amica Barbarian Queen muore senza gloria alla mezz'ora del film, poi il gorillone non è per niente carismatico, hanno provato a farlo troppo uguale all'altro mio personale amico Arnold Schwarzenegger [...] Il problema principale è che [questo film] si prende un po' troppo sul serio, il secondo capitolo è proprio un pezzo avanti."
Capitan Ano
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