B-Movies e Cinema Trash


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Lo chiamavano Tresette... Giocava sempre col morto

Regia: Giuliano Carnimeo

Genere: Commedia/Spaghetti Western

Produzione: Italia 1973

Durata: 85'

Cast: George Hilton, Chris Huerta, Nello Pazzafini, Umberto D'orsi, Tony Norton, Sal Borgese, Rosalba Neri

Trama: Tresette, fenomenale quanto pacifico pistolero, arriva a "Mela Bacata" dove viene a sapere che cercano un uomo coraggioso per trasportare un milione di dollari in oro attraverso una valle infestata dai banditi. Insieme al falso sceriffo Bamby, una sua vecchia conoscenza, accetta di trasportare lui l'oro a Dallas. Camuffando la diligenza come un carrozzone da venditore ambulante riesce sempre a sfuggire agli agguati dei banditi, anche se non sempre senza sporcarsi le mani...

Opinione del Club: Nel 1970 esce uno dei più grossi capolavori della commedia italiana: "Lo chiamavano Trinità". Successo incontenibile, innesca un fenomeno di imitazione all'interno del genere che immette sul mercato numerosi film comici in salsa western. I danni sono irreparabili, tutti vogliono far ridere ed ecco che il vulcanico Giuliano Carnimeo, con il solito pseudonimo di Anthony Ascott, gira nel 1972 "Lo chiamavano Tresette... giocava sempre col morto".
Il signor Carnimeo, che ha girato anche quattro film di Sartana, decide di ironizzare sul duro pistolero che gioca a poker creando un personaggio picaresco col nome di un gioco che - a sentir lui - si può giocare solo con le carte napoletane. Lo interpreta il mio personale amico George Hilton e gli viene affiancato il clone spagnolo di Bud Spencer, Chris Huerta, che fondamentalmente non fa un ciufolo se non dare un paio di ceffoni e dare prova di ottimo travestitismo.

Il film si basa su un carico d'oro conteso tra i nostri stupidi eroi ed il banchiere grasso di turno con in mezzo un turbinio di caratteristi tipici dell'epoca come Nello Pazzafini, Sal Borgese e Tony Norton nei panni di "Veleno", acerrimo nemico di Tresette e probabilmente unica nota positiva del film; unica perchè il film fa sinceramente cacare.

La pellicola è un susseguirsi di gag rubate ai cartoni animati di "Hanna&Barbera", che magari in Tom e Jerry strappano un po' di sorrisi ma traslati nei panni di Tresette e company provocano solo implosioni intestinali. Combattimenti a base di verdura, torte in faccia, palle da bowling in testa e carillon che nascondono pericolosi guantoni a molla sono solo alcune delle avvilenti gag che il film propone con sempre quel faccione sorridente di George Hilton a farla da padrone.
Possiamo anche godere di una raccapricciante scena in cui Sal Borgese interpreta un siciliano che vuole vendicare l'onore della mugliera setacciando ogni clichè "pizza mafia mandolino", giusto per non farci mancare nulla.

L'ho visto tre volte.

Mi piacerebbe dire che il film non se lo è cacato nessuno, ed invece fece una barca di soldi al botteghino del '73 tanto che non tardò ad arrivare un terrificante seguito "Di Tresette ce n'è uno...tutti gli altri son nessuno". Ho visto tre volte anche quello.

Questo filone di western comici, che qualcuno ha chiamato "Fagioli western", in onore della scena dei fagioli di Trinità, ha prodotto alcuni dei più aberranti esempi di spaghetti, come l'immortale "Cipolla Colt", da cui raccomando di stare lontani, tuttavia raramente altra tipologia di pellicola ha offerto un livello di autopunizione così ingente.
<CapitanAno>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:


Hanno Detto:
"Confesso che non mi ha sorpreso più di tanto, la comicità era abbastanza stantia e decisamente poco marcia, tanto che in certi momenti se si ride è di riso isterico, si salva qualche battuta ma poco altro. Certo, quello che è più inquietante è che la comicità italiana non sembra essere cambiata in trent'anni. Tuttavia, questo film rivela qualche inaspettato sketch che strappa una risatina. Troppo poche in rapporto però per salvare questo film dal fondo della classifica."
Allen

"Come l'altro film di Tresette che abbiamo visto anche questo è pervaso dalla comicità becera della peggior specie che piace tanto a Sade e che onestamente può suscitare qualche risata qua e là ma che dopo un po' fa cascare le palle. La cosa poi più fastidiosa è l'uso di dialetti: quando in un film si fa uso variegato di dialetti italiani per scopi comici, anche nel doppiaggio, il film in genere fa cacare e Tresette non evade dall'equazione.
Sicuramente un film marcio, perché realizzato con quattro soldi e con i rimasugli dei set e dei costumi dei tempi d'oro degli spaghetti western. Ormai però l'essere giunti alla parodia della parodia, della parodia porta ad una comicità totalmente vuota che dopo un po' snerva."
Il Drugo

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