B-Movies e Cinema Trash


Club fiorentino per la visione e l'apprezzamento di B-movies e cinema Trash! Clicca qui per maggiori informazioni. Nuove recensioni ogni due settimane circa.

The Good, The Bad and The Weird


Regia: Kim Ji-woon

Genere: Western

Produzione: Corea del Sud 2008

Durata: 139'

Cast: Song Kang-ho, Lee Byung-hun, Jung Woo-sung, Yoon Je-moon, Ryoo Seung-soo, Song Yeong-chang, Son Byeong-ho, Oh Dal-su, Uhm Ji-won

Trama: Negli anni 30, nel deserto della Manciuria, regna l'anarchia e differenti fazioni e paesi si fronteggiano. Tre pistoleri coreani s'incontrano su di un treno che attraversa questa regione. Park Do-won (il Buono) è un caccioatore di taglie che insegue ogni criminale su la cui testa ci sia una ricompensa. Park Chang-yi (il Cattivo) è il capo di una banda di banditi senza scrupoli e non può mai accettare di essere il secondo miglior pistolero. Yoon Tae-goo (lo Strano) è un ladro che riesce sempre a scappare. I tre iniziano un inseguimento reciproco per la Manciuria per entrare in possesso di una fantomatica mappa che conduce ad un favoloso tesoro. Sulle tracce della mappa ci sono anche l'esercito dell'Impero giapponese, i ribelli coreani e una banda di predoni del deserto...

Opinione del Club: Quando abbiamo cominciato a vedere questo film, lo abbiamo fatto con le migliori aspettative - non capita tutti i giorni di vedere un Western Coreano, dopotutto. Molte di queste aspettative sono state soddisfatte, alcune altre non proprio, ma la pellicola si è in linea di massima dimostrata valida.

Il setting è la Manciuria degli anni trenta, una regione principalmente desertica che ben si presta ad ospitare questo omaggio al cinema Western. Al suo interno si snoda una vicenda centrata intorno a una mappa del tesoro ("negli western i motori della storia sono due: i soldi e la vendetta", scrisse giustamente il CapitAno in una sua passata recensione, e qui siamo nel primo caso) che comincia con un furto in treno, passa per diverse sparatorie più o meno demenziali, e termina con una specie di battaglia campale.

Dal titolo uno ovviamente si aspetta che a un certo punto della storia arrivi il triello e, vi posso dire fin da subito, le speranze non andranno deluse.

La pellicola si presenta subito come di buona qualità. La trama, pur girando intorno a un canovaccio abbastanza classico, è comunque molto ben narrata, anche se forse in alcuni momenti un po' troppo arzigogolata. La ricostruzione storica si presenta più che valida, forse il maggior punto di forza di questo film, e coadiuvata da un ottimo lavoro di scenografia. I personaggi sono forse un po' troppo estremi, ma senza diventare delle macchiette senza spessore. In generale, le coreografie sono spesso abbastanza spettacolari, con sparatorie impreziosite da assurdità di varia natura, da gente che salta da un ponteggio di un cantiere all'altro con funi e altri ammennicoli, a una serie di prolungate fughe in moto.

Quello che impedisce di apprezzare appieno questa ricchezza cinematografica è, però, una gestione non perfetta dei tempi narrativi. Il film è, come siamo soliti dire in questi casi, di almeno mezz'ora "troppo lungo". Questo, va detto, è un vizio che abbiamo trovato molto spesso nel cinema orientale - alcune scene sono interrotte da interminabili dialoghi che potrebbero essere abbondantemente ristretti senza perdere di forza, e alcune scene - anche belle scene, come la battaglia finale - vengono semplicemente tirate per le lunghe senza motivo apparente. Vedere l'esercito giapponese, un'orda di predoni mongoli, una banda di banditi coreani e un tizio su una motocicletta affrontarsi in battaglia e ammazzarsi a vicenda è carino, e la scena è ben fatta, ma anche vedere il discendente di qualche guerriero dell'orda di Gengis Khan esplodere insieme al suo cavallo per una qualche cannonata nipponica comincia a diventare un po' noioso dopo che hai visto una scena simile una decina di volte.

Altro punto a favore del livello di marciume è la colonna sonora, non tanto per la sua qualità, o carenza di qualità, quanto per il fatto che non sembrava avere attinenza alcuna con le scene che accompagnava.

In definitiva, comunque, il film è valido. Certo, con due ore e venti minuti di durata, laddove anche due ore sarebbero state troppe, la visione è quantomeno impegnativa, ma ci sentiamo comunque di consigliarlo!
<The RedMage>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:


Hanno Detto:
"Una piacevole sorpresa, un piccolo gioiello coreano con tutti i pregi e i difetti del cinema asiatico."
Lord Magneto

"La trama non aveva senso e le parti d'azione divertenti erano intervallate dal nulla cosmico. Prima del duello chiacchierano che sembra un'intervista di Studio Aperto che chiede come si sentono a due a cui è stato ammazzato il figlio."
CapitAno

"I personaggi sono simpatici e si alternano momenti pallosissimi con momenti interessanti, quindi... Non dico che lo rivedrei... Ma forse lo consiglierei a qualcuno a cui piaccia il genere!"
Piumalibera

"Un WESTERN COREANO?!" 
Fra 

Nessun commento: