B-Movies e Cinema Trash


Club fiorentino per la visione e l'apprezzamento di B-movies e cinema Trash! Clicca qui per maggiori informazioni. Nuove recensioni ogni due settimane circa.

Zorro contro Maciste

Titolo Originale: Samson and the Slave Queen

Regista: Umberto Lenzi

Genere: Peplum

Produzione: Italia 1963

Durata: 86'

Cast: Pierre Brice, Alan Steel, Moira Orfei, Maria Grazia Spina, Andrea Aureli, Massimo Serato.

Trama: La morte del re di Nogara coglie imprepato il regno, a maggior ragione per la mancanza di una discendenza diretta. Due sono le possibili candidate al trono, la bella e generosa nipote Isabella e la ambiziosa cugina di lei, Malva.
Un testamento lasciato dal re morente contiene il nome dell'erede designata, testamento che ambedue le donne devono ottenere per provare la propria regalità: entrambe decidono così di ricorrere ai servigi di un campione, un uomo di comprovate capacità per recuperare il prezioso documento.
Se la scelta di Isabella ricade sull'eroe/bandito Zorro, Malva sfrutta l'ingenuità del possente Maciste convincendolo -grazie all'aiuto del perfido Garcia- a mettere la propria forza al suo servizio.
I due eroi si trovano quindi l'uno contro l'altro, l'astuzia del primo contro la forza ed il senso di giustizia del secondo in un susseguirsi di incontri/scontri che condurrà lo spettatore dalla giungla più profonda alle infide sale della corte reale…


Opinione del Club: Un film che ha visto il Club del Marcio diviso tra la fazione degli "annoiati" e quella dei "nostalgici". Il motivo è presto detto: Zorro contro Maciste è un film con più di quarant'anni alle spalle e risente di una sceneggiatura e di una fotografia di vecchio stampo. Che sia un B-Movie è un dato di fatto (basta vedere il titolo per capirlo) anche se rispetto ai film che di solito guardiamo risulta essere molto più lento.
Senza suspanso, Terore e con pochissima Actione ha causato non poche vittime tra i membri del Club, e nonostante ciò si è dimostrato un film insospettabilmente piacevole per coloro che hanno saputo apprezzare questo stile non più attuale.

Gli attori - a cominciare dalla eccessivamente intrigante principessa Malva a.k.a. Moira Orfei - non brillano per espressività, e difatti è inutile ricercare nella loro mimica facciale un punto di forza di questa pellicola: è una recitazione, la loro, datata, e comunque in grado di emozionare con frasi che in un film di oggi farebbero sorridere per la loro scontatezza.

Zorro e Maciste meritano un discorso a parte: il primo (mascellone quadrato e sguardo magnetico) possiede poco dell'eroe nerovestito che tutti conosciamo risultando più un'avventuriero ingegnoso che un invincibile spadaccino in calzamaglia e - fatto non secondario - NON è Diego de la Vega. Ha comunque riscosso un certo consenso il fatto che almeno in questo film non indossi sempre e comunque la celeberrima mascherina ma - in situazioni più delicate - opti per un velo assai più coprente.
E' il Terence Hill della coppia (quando si consolida l'inevitabile alleanza) e per tutta la durata della storia ci ha deliziato con biechi e sporchi trucchi per avere ragione dei suoi avversari, ma non per questo risulta essere meno eroico. Pur senza infliggere la classica "Zeta" sul malcapitato di turno riesce comunque a dimostrarsi uno schermidore capace… tra l'altro sufficientemente intelligente da lasciar svolgere a Maciste la maggior parte del lavoro di braccia prima di intervenire!

Sansone/Maciste… Beh, sarebbe bastato lo sguardo fiero di Alan Steel (nome d'arte di Sergio Ciani, culturista d'oltreoceano sbarcato in italia nel periodo di maggior richiesta di Peplum) per sconfiggere i cattivi di turno. Perennemente oliato e vestito con un elegantissimo gilet di pelle nera per meglio fare sfoggio dei potenti muscoli risulta essere una valida sfida per l'eroe/bandito al servizio della bella Isabella.
Come già detto inizialmente raggirato da Malva e Garcia ha modo di riscattarsi con alcune trovate di un certo ingegno, prima tra tutte l'acume di non fidarsi a scatola chiusa della diabolica coppia celando - al momento opportuno - il testamento impedendo così il temutissimo "Bad Ending".
C'è qualcosa che nel corso del film non sia riuscito a piegare/spezzare/sollevare? La risposta è ovviamente no. A cominciare dalla trave che userà per duellare (si, proprio così) con l'ancora rivale Zorro.

Cosa che ha fatto storcere il naso a molti di noi è stata la pochezza delle ambientazioni: sebbene metà dell'avventura si svolga in un'isola, non una sola volta è stata vista una spiaggia per non dire il mare o - eresia! - una nave. Chiaramente con il budget dell'epoca la regia ha dovuto operare delle scelte crudeli, e stacchi di location non sempre comprensibili sono il risultato… Fortunatamente nessuno di noi si aspettava mari e monti su questo fronte, preferendo concentrare l'attenzione sulla semplice presenza nello stesso continuum dei due mostri sacri che danno il nome al titolo.

Menzione al merito spetta all'unico vero elemento trash del film. Il potente Coccodrillo smaccatamente finto, indiscusso protagonista dell'unica scena che voleva essere carica di tensione della pellicola: non ne abbiamo visto la fine (primo piano sui muscoli di Maciste e sul masso in vero polistirolo tra le sue braccia) ma siamo certi che sia in un posto migliore ora...

In definitiva, si tratta di un buon esempio di peplum/B-movie: annoierà a morte se non amate i peplum, ma se riuscite a superare lo scoglio di un cinema non più attuale è un film che vale assolutamente la pena di vedere!
<Felio>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:



Livello di Marciume:


Hanno Detto:
"Film belloccio nonostante il titolo scateni ilarità, zorro e maciste hanno poche occasioni di scontrarsi in combattimenti veri e propri, nei quali tra l'altro gli attori lottano in maniera molto finta e ridicola [...] Per quanto la storia del film sia molto fantasiosa e alla fin fine piacevole da seguire, c'è molta actione e della bella romanza, non ci sono elementi abbastanza marci da essere considerati a parte i classici effetti speciali caratteristici dell'epoca, i costumi non erano fatti male [...] Il solo fatto però che si siano impegnati a fare un film basato su una sfida tra zorro e maciste però rende questo film considerabile come marcio."
Winter

"Menzione speciale va fatta poi per la parte in cui Maciste affronta un coccodrillo (fintissimo!) in una grotta... non si sa per quale motivo ma mentre la cinepresa inquadra Maciste, il rettile gli tira una secchiata d'acqua! Alla fine del film sia Maciste che Zorro trovano la romanza, questo perché il film ci vuole comunicare un morale, ovvero: non importa quanto forti, astuti o ricchi siate... L'importante è trovar la fiha!"
Il Drugo

Nessun commento: