B-Movies e Cinema Trash


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Alex l'Ariete

Regia: Damiano Damiani

Produzione: Italia 1999

Durata: 122'

Cast: Alberto Tomba, Michelle Hunziker, Corinne Clery, Ramona Badescu, Orso Maria Guerrini, Massimo Poggio

Trama: Alessandro Corso è un giovane carabiniere che appartiene al Gis. In seguito ad un incidente sul lavoro Alex viene trasferito in un paese noioso dove non accade mai nulla, sino a quando gli viene affidata una missione: scortare in tribunale una giovane donna appena uscita da un leggero coma dopo un incidente stradale...

Opinione del Club: Ci vuole tutto l'understatement di un blasonato critico come Mereghetti per affermare che questo film "offre diversi momenti di comicità involontaria” mentre noi che non siamo blasonati, non siamo raffinati, odiamo Dio e contestiamo le leggi della fisica (non rammento se l'espressione sia stata un parto del CapitAno o del Mago Rosso) ci limitiamo a sostenere che questo film sia una fastidiosa farsa, ridicola dai titoli di testa allo spegnimento dell'apparecchio televisivo.

Chiariamolo immediatamente: quella che dovrebbe essere la maggior attrattiva del film, gli attori, ne è in assoluto l'elemento peggiore; infatti sorge subito spontanea la domanda: si può fare qualcosa di più brutto di un film girato come una banale fiction (infatti all'inizio doveva essere una fiction in due puntate poi riadattata per il cinema, grosso errore) sul banale tema del poliziotto che deve scortare una donna?! La risposta da noi dolorosamente scoperta è: ovviamente sì, se nei suddetti ruoli ci infili Alberto Tomba e Michelle Hunziker!

Albertone interpreta Alex, carabiniere dei GIS (rappresentati con una carenza di mezzi penosa per non dire offensiva, divise inventate, armi vecchie, elicotteri dalla capacità di trasporto infinita, tipo che escono in venti da uno di quei piccoli apparecchi da polizia) ed elemento trascinatore della squadra ("Vai Alex, sei il nostro Ariete”: ho detto tutto), che viene radiato dal corpo a seguito della morte di un compagno e spedito a fare il “caramba” di paese. Michelle Hunziker interpreta invece una tipa dal nome ridicolo: Antavleva, accusata dell'omicidio di una amica, che Alex dovrà scortare a Roma. La donna non è particolarmente convinta e tenta in tutti i modi di scappare, distraendo Alex con raffinati trucchi del tipo “alle tue spalle, una scimmia a tre teste", saltando giù dalla macchina, saltando su un treno in corsa, schiantando l'auto parcheggiata contro un lampione, sempre riacchiappata dall'infaticabile tutore della legge.

Manco a dirlo, la Hunziker è innocente e c'è una malvagia organizzazione criminale, con piani malvagi, sgherri malvagi e un capo ancora più malvagio (interpretato nientemeno che da Orso Maria Guerrini, noto ai più per essere il testimonial della Birra Moretti), che l'ha eliminata (mi pare c'entrasse la prostituzione o forse erano i gioielli di Opar ma non fa molta differenza) e ora vuole far fuori la testimone, di conseguenza la trasferta romana risulterà moderatamente movimentata, nel senso che Alex farà fuori con impressionante facilità tutti gli inutili criminali mandatigli contro.

Sul finale poteva partire un bello scontro che riscattasse l'opera, poteva e ovviamente non è: quando c'è l'assalto finale allo yacth del mafioso cattivo, Alex l'Ariete non trova alcuna difficoltà: sbaraglia i cattivi in quattro e quattrotto, ne chiude un paio in bagno e salva la bella; quando poi il campo è libero piovono dal cielo agenti del GIS (ma non potevano arrivare un po' prima?) senza che il loro aiuto serva minimamente a qualcosa.

Insomma, come avrete capito la trama è di una banalità sconvolgente, ricca di scontati colpi di scena e assurdità assortite; il comparto tecnico è sciatto: le riprese, quanto di più banale si potesse organizzare, denotano una totale mancanza di stile e inventiva mentre gli effetti speciali sono pessimi e scarsi (abbiamo registrato solo una macchina che esplode, senza grosso fragore); il livello della recitazione è prossimo a quello segnalato nell'Apocalisse come uno dei segni della fine del mondo: Alberto Tomba ha visto, grazie a Dio, la sua carriera cinematografica stroncata da questo film, candidandosi a “peggior attore di film d'azione della storia”: per l'intera durata ci strazia con la sua parlata romagnola, una fenomenale incapacità recitativa e una totale inespressività facciale, quasi da metterlo in competizione con l'eroe della monoespressione: Steven Seagal. Anche la Hunziker però ci mette del suo con mossette idiote e gridolini isterici ma avrebbe potuto, nel bene o nel male, esibire più impegno, perlomeno a peggiorare ulteriormente la pellicola e no, il suo bel visino non vale quest ora e mezza di agonia.

Alcune delle scene più atroci dell'opera comprendono diversi confronti tra i due “protagonisti”, che si parlano magari stando appiccicati ma senza guardarsi, con atroci dialoghi, recitati male e montati fuori sincrono con il labiale.

Una visione complessivamente pallosa e moderatamente punitiva salvata da alcune grandiose scene: parte iniziale, il blitz del GIS contro dei trafficanti d'armi, in cui Tomba non interviene in tempo perché deve fermare una carrozzina lasciata cadere giù per un pendio da una baby-sitter troppo impeganta a trombarsi il suo ragazzo e così causa la morte del suo amico; cieco di rabbia al pari di un omerico Achille afferra il mitra e spara una “raffica infinita” emettendo un “NOOO” a metà tra il grido di uno spastico, il pianto lancinante di un neonato e il ronzio insopportabile di una zanzara gigante del delta dell'Okavango. Più tardi mentre scorta la bella Michelle si ferma ad un albergo e reincontrandoci quella che, pare di capire, sia una sua vecchia fiamma vede bene di trombarsela e per svolgere la bisogna in tranquillità finisce per chiudere la Hunziker nel bagagliaio della macchina. E infine quando i due protagonisti sono raggiunti dai killer li affrontano e li sconfiggono attirandoli in una casa e stendendoli con l'aiuto di demenziali trappole degne del miglior MacGuyver.

Da notare, su indicazione dell'esperto CapitAno, alcune pregevoli citazioni spaghetti-western: una cassa da morto piena d'armi di contrabbando (chi non sa di cosa stiamo parlando si vada a vedere "Django", che, quello sì, è un bel film [Nota del Mago Rosso]) e un malavitoso che spara con due pistole, in una riconoscibile posa western.
<Lord Magneto>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:


Livello di Marciume:


Hanno detto:
"Come se il film non avesse un livello già abbastanza basso di suo vi si aggiunge una palpabile propaganda pro-carabinieri: carabinieri che si fanno la multa fra di loro per eccesso di velocità, carabinieri di un piccolo paese che svolgono il loro lavoro tutti i giorni, con passione e disciplina, senza pretendere alcun riconoscimento dall'opinione pubblica..."
Il Drugo

"Sullo sfondo di questa storiella da fiction televisiva a puntate c'è inoltre un buonismo sfacciatamente artificiale verso l'arma dei carabinieri "ligi al dovere, anche i ruoli più semplici sono fondamentali per reggere l'onore del nostro amato paese al servizio dei nostri cittadini". Sarebbe stato carino se si fossero messi a cantare "It's a Good Day to Die" nel bel mezzo del pranzo a base di risotto.
Unica perla, la presenza di Baffo Moretti nel ruolo del cattivo... Aaaaah.
Certo che se non ci fosse stato lui a metà film già molti di noi avrebbero cercato di cavarsi gli occhi con la scultura post-anale che Magneto ha appesa in salotto."
Winter

3 commenti:

The RedMage ha detto...

La frase della fisica fu un parto del CapitAno - ricordo che stavo discutendo con Sade del fatto che gli alieni, per quanto alieni fossero, avrebbero dovuto obbedire alle nostre stesse leggi della fisica a prescindere da quanto avanzata la loro tecnologia fosse, e lui sosteneva per chissà quale motivo il contrario. Il CapitAno fece allora notare al consesso lì riunito che "Certo ragazzi oh, facciamo veramente cacare: odiamo Dio, confutiamo le leggi della fisica, facciamo gare di rutti e scoreggiamo in faccia alla gente".

Tutte le cose di cui si lamentava il prode CapitAno erano effettivamente occorse in quella serata.

Per quanto riguarda la recensione, spero di essere riuscito a correggera nella sua interezza la punteggiatura inventiva di Magneto. Mi scuso per le poche immagini ma quelle che ci sono sono queste.

Eug ha detto...

Vogliamo dimenticare la prima scena in cui lo sciatore va a prendere la bella in ospedale?
Con la scusa di leggere i documenti di accompagnamento il nostro in realtà si rilegge le immortali battute della sceneggiatura che non era riuscito ad imparare a memoria!

PS: "hanno ucciso Cerbiatto!" "Noooooo, Robi, nooooooooo!"

The RedMage ha detto...

Naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa tatatatatatatatatata