B-Movies e Cinema Trash


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Double Impact - Vendetta Finale

Titolo Originale: Double Impact

Regia: Sheldon Lettich

Produzione: USA '91

Genere: Azione

Durata: 109'

Cast: Jean-Claude Van Damme, Geoffrey Lewis, Alan Scarfe, Bolo Yeung, Alonna Shaw, Philip Chan

Trama: 1966: la triade di Hong Kong stermina una ricca famiglia, non riuscendo a uccidere però i due figli gemelli appena nati: Chad e Alex. Un amico del defunto padre dei due, lo "zio Frankie", prende in custodia Chad. La governante, rimasta viva dalla sparatoria, prende in custodia Alex. I due gemelli crescono in modo diverso: Chad molto educato e di buone maniere, viene allevato nella palestra di Karate di Frankie, Alex invece, più rozzo e furbo, cresce sulla strada e diventa un trafficante d'auto rubate. I due s' incontrano dopo 25 anni, per volere di Frankie, e, dopo una lunga e tortuosa strada per la riconciliazione e il rispetto reciproco, progettano di vendicare il brutale assassinio dei loro genitori.

Opinione del Club: Questo film, che mi risulta sia stato l'esordio al Club del Marcio di uno dei grandi Action Heroes degli anni '90, Jean-Claude van Damme (dato che ormai la riserva di film di Steven Seagal che non abbiamo ancora visto comincia a scarseggiare) si è rivelato decisamente divertente con dei notevoli tocchi di marcio che ci hanno aiutato a trascorrere dilettevolmente le sue quasi due ore di durata.

Il film si apre ad Hong Kong, con l'inaugurazione di un tunnel da parte dei due proprietari, al termine della quale le triadi decidono bene di sterminare uno dei due insieme a tutta la sua famiglia, d'accordo con il suo socio, interessato ad ottenere il controllo dell'intera azienda, utilizzando individui chiaramente insospettabili come quello in qui a destra. I due giovanissimi figli gemelli dell'imprenditore però riescono a sopravvivere, tratti in salvo l'uno da un amico di famiglia, e l'altro dalla governante. I poveri mafiosi e il malvagio affarista non sanno quello che li aspetta: infatti uno dei due gemelli si rivelerà essere Jean-Claude van Damme, e l'altro... Pure.

Il film segue poi la vicenda del primo dei due gemelli, cresciuto da "zio Frank" - questo il nome dell'uomo che gli aveva salvato la vita - a Parigi quando, 25 anni dopo, il suo genitore adottivo riesce finalmente a rintracciare l'altro gemello. Frank trascina van Damme 1 a Hong Kong, cosicché lui possa incontrare van Damme 2 e cercare di vendicarsi dell'assassino del padre. Van Damme 2 però si rivela essere a sua volta un piccolo criminale, cresciuto sulla strada e impegnato in operazioni di contrabbando. Tra i due ci saranno molteplici incomprensioni, finché, alla fine, riusciranno finalmente a unire le forze e ottenere la propria vendetta.

Grazie a un'ottima gestione delle tempistiche narrative, il film scorre molto bene e si arriva alla fine senza annoiarsi mai. Si ha, talvolta, la sensazione che manchi qualcosa, che le scene di azione sarebbero potute essere qualcosa di più, che il film non stia regalando quelle assurde scene di irrealistica devastazione gratuita che avevano, e avrebbero poi in futuro, reso celebri altri film di azione (un nome su tutti: la serie Die Hard) o magari qualche atto di ugualmente gratuita e implausibile arroganza, come quelli per i quali sempre apprezziamo il possente Steven (e che sono diventati sempre più radi nelle produzioni più recenti). Tuttavia, nonostante questo gli impedisca forse di raggiungere l'olimpo delle pellicole di azione viste al club, non toglie che il film sia di discreto livello e una tacca sopra a molti altri. La trama non presenta grossi buchi, e usa anche qualche espediente piuttosto astuto.

Una menzione speciale va fatta a questo punto per il guardaroba del primo van Damme, che ci viene mostrato per la prima volta con un'assurda tutina blu superaderente, prosegue con degli imbarazzanti pantaloncini rosa, e non migliora di molto per il resto del film. Non abbiamo capito dove volessero andare a parare con quell'abbigliamento.

Ma torniamo al discorso degli espedienti astuti. Per esempio, il van Damme francese, forse per colpa delle sue discutibili scelte in fatto di abbigliamento, è privo di un partner femminile. Il van Damme cinese, invece, ha una ragazza (che peraltro lavora nell'impresa dell'antagonista di turno) e alcune delle sue azioni saranno scatenate dal timore che lei lo stia tradendo col suo gemello. Va detto che anche questo dettaglio pregevole a livello di sceneggiatura viene poi messo in atto piuttosto male a livello di regia e montaggio, con una lunga sequenza nella quale il van Damme geloso si ubriaca immaginando gli altri due mentre fanno sesso, ma senza che rendere chiaro il fatto che lui si sta immaginando, e che non stiamo effettivamente osservando due scene che accadono in contemporanea (una nella quale van Damme si ubriaca, e una nella quale la ragazza di van Damme lo tradisce con van Damme). Supponiamo che il regista volesse solo infilare nel film una scena di sesso, e che questo sia quanto di meglio sia riuscito a fare.

Questa non è in ogni caso la più grande pecca del montaggio. In effetti, la domanda che vi sarete già posti a questo punto è: i due van Damme appaiono mai sullo schermo nello stesso momento? E se sì, come? Mentre nelle scene di azione la regia si dimostra sapiente nel separare i gemelli o metterli in situazioni nelle quali l'uso di controfigure non fosse troppo evidente, nelle scene più tranquille la compresenza dei due è realizzata con un'orribile sovrapposizione di pellicola, con un'illuminazione criminale che rende palese la tecnica usata e una realizzazione tecnica discutibile che talvolta fa sembrare i due addirittura fuori scala l'uno rispetto all'altro.

In effetti questo aspetto del film, che contribuisce in larga misura al suo Livello di Marciume, risultava talmente ridicolo che ci ha grandemente aiutato a tenere i nostri occhi incollati allo schermo e risulta uno dei punti salienti della pellicola per un cultore del brutto. Per il resto non molto da segnalare, gli effetti speciali nelle scene di azione sono realizzati in maniera dignitosa, anche se come in molte pellicole nelle quali è presente van Damme, c'è un certo abuso della slow-motion, e l'unico grosso dubbio che la trama ci ha lasciato è perchè lo Jean-Claude francese, che come lavoro fa l'insegnante di Karate e indossa tutine discutibili, sia misteriosamente competente nell'uso di una larga varietà di armi automatiche. È facile però fingere di dimenticarsi di questo dettaglio alla luce del fatto che questo è pur sempre un film di azione.

In definitiva il film è decisamente valido. chi ama i film di azione non resterà deluso, e anche il cultore del marcio avrà pane per i suoi denti. Niente di eclatantemente entusiasmante, ma comunque consigliato.
<The RedMage>






Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:

Hanno Detto:
"Devo dire che mi ha fatto piacere rivedere questo film dopo tanti anni. Lo avevo visto la prima volta quando ero bambino. Ci sono tanti spari e tanti calci girati e saltati (per van Damme piegare articolazioni è per deboli!) ma le scene in cui compaiono insieme i due gemelli sono orribili qualitativamente."
Sade

"Pensavo peggio, avere due van Damme nello stesso film era bellissimo, anche se quando si vedevano insieme erano montati in modo veramente marcio. Comunque nel complesso abbastanza divertente ma non mi ha lasciato nessuna scena culto."
Psychomachius

"Non ho mai visto una tutina blu tanto orripilante in vita mia... Mi ha tolto qualsiasi voglia di fare attività fisica per sempre."
La ragazza del Mago Rosso

"Rivederlo in chiave marcia me lo ha fatto apprezzare di più. Van Damme con quella tutina blu è impagabile mentre fa il bono con le signore. Oltre all'abbigliamento orrendo, è tremendo anche il metodo usato per raffigurare i van Damme insieme, però è anche vero che nel 1991 la tecnologia era quella che era. I calci volanti mi sono piaciuti ma, come in tutti i suoi film, c'è sempre un abuso di ralenti. Il cattivone Bolo Yeung è bello."
CapitAno

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