Genere: Spaghetti (di soia) Western
Produzione: Giappone 2007
Durata: 121'
Cast: Hideaki Ito, Koichi Sato, Yusuke Iseya, Masanobu Andô, Renji Ishibashi, Yoshino Kimura, Teruyuki Kagawa, Masato Sakai, Shun Oguri, Quentin Tarantino, Kaori Momoi
Trama: A centinaia di anni dalla battaglia di Dannoura, i clan dei Genji e degli Heike si fronteggiano di nuovo in una povera città di montagna in cui aleggia la leggenda di un tesoro sepolto. Yoshitsune comanda i suoi Genji vestiti di bianco, mentre Kiyomori capeggia gli Heike, in abiti rossi. Un bandito solitario, oppresso da un carico di ferite emotive e dotato di un incredibile talento, giunge per caso in città. Le aspettative entrano in contrasto quando i personaggi principali si chiedono a quale gruppo si unirà il bandito. Trucchi sleali, tradimenti, desideri e, infine, l’amore, si susseguono caoticamente finché la situazione non esplode in una sparatoria, tutti contro tutti...
Opinione del Club: Decisamente un bel film, ottimo dal punto di vista della qualità, anche se forse un po' carente dal punto di vista della pura carica thrash.
Il film è realizzato con cura e, probabilmente, un budget abbondantemente al di sopra della media dei film che arrivano al club di solito.
Le atmosfere ricalcano con fedeltà quelle di molti spaghetti western di produzione italiana, e si evince facilmente dalla visione che il regista deve essere un vero appassionato del genere: la trama sembra vagamente ispirata da quella di una pellicola arcinota come "Per un Pugno di Dollari" (anche lì il protagonista comincaiva a scatenare piombo mosso presumibilmente solo dallo spirito di giustizia, senza alcuna apparente motivazione personale) e il film è infarcito di citazioni dalla pellicola da cui prende anche il nome, il western di culto "Django" appunto, che quelli di noi che condividono con Miike la passione per gli western si sono divertiti a individuare (citerei la bara e la croce della tomba di Mercedes Zaro, coi caratteristici "riccioli" di ferro battuto). Una cosa che ci ha dato molta soddisfazione è stato vedere come (in pieno stile Spaghetti Western) le citazioni siano spesso "gratuite", infilate dentro solo per il gusto di citare... E come, (e anche questa è una cosa molto "Spaghetti") il personaggio che da il nome alla pellicola viene citato solo alla fine, facendolo rientrare un po' per il rotto della cuffia (un operazione che era spesso fatta all'epoca d'oro degli Western all'italiana, citerei un film come "Quel Maledetto Giorno d'Inverno, Django e Sartana all'Ultimo Sangue").
In generale nulla da dire sulla qualità: atmosfere ben realizzate, trama un po' carente "a monte" sul piano delle motivazioni ma ben sviluppata in itinere, e un cameo di Quentin Tarantino all'inizio a suggellare la pellicola. Buona colonna sonora, con un regalo alla fine (la versione giapponese della canzone che faceva da tema per il personaggio principale del "Django" di Corbucci) e ottimi personaggi, molto ben caratterizzati (ricorderei Bloody Benten).
Dal punto di vista del marciume, bisogna riconoscere che il film non possedeva un'immane carica thrash, ma non era comunque privo di alcuni ottimi momenti: ricorderei tra tutti l'allenamento "zen" del bloccaggio della lama nella base del clan Genji, e praticamente ogni scena dove compariva la mitragliatrice.
Una nota finale sulla visione: abbiamo visto il film in lingua "originale" (inglese con accento giapponese) e sottotitolato in inglese, il ché ci ha permesso di godere della bizzarra pronuncia del sol levante in tutta la sua gloria. Ci sentiamo di consigliare la visione in inglese a tutti, sicuramente la traduzione dell'accento perderà molto.
In definitiva un film consigliato a tutti gli amanti degli spaghetti western, un po' meno ai thrashofili che comunque si potranno godere diverse scene interessanti. Da non perdere.
<The RedMage>
Voto del Club: | |
Qualità Cinematografica: | |
Livello di Marciume: |
Hanno Detto:"Il film non è molto trash, però in marciume raggiunge almeno 2 punti solo per il fatto che il film si ambienta in un'America dove al posto degli europei ci sono cow boy giapponesi e dove gli indiani suonano la tromba. Inoltre, sentire i giapponesi recitare in inglese con il loro accento non ha prezzo..."
Il Drugo
"Takashi Miike sa proprio come sfrilluzzicare il fan di Django!"
Capitan Ano
"DJANGOOOOOOO !!!!"
Winter
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