B-Movies e Cinema Trash


Club fiorentino per la visione e l'apprezzamento di B-movies e cinema Trash! Clicca qui per maggiori informazioni. Nuove recensioni ogni due settimane circa.

Zardoz




 Regia: John Boorman

Produzione: Gran Bretagna, 1974

Durata: 102'

Cast: Sean Connery ,Charlotte Rampling ,Sara Kestelman, John Alderton, Niall Buggy, Sally Anne, Newton Bosco, Hogan Christopher, Casson Bairbre, Dowling Reginald, Jarman Jessica Swift, John Boorman

Trama:  Nell'anno 2293 gli "immortali" (che sono i ricchi, i potenti e i più intelligenti dell'epoca storica precedente), grazie a un progresso scientifico e tecnologico straordinario, vivono in un "Vortex". Si tratta di una dimensione alternativa dell'esistenza, staccata per sempre dalla vita normale. Gli immortali sono però afflitti e annoiati (resi quasi paranoici) dalla loro condizione oramai divina. Sono divisi in tre categorie: gli immortali "semplici", che se la godono per quanto possono; gli "apatici", vinti dalla noia e immersi nell'atarassia; e i "rinnegati" che, a furia di contestare il sistema asfissiante, sono stati condannati a vivere sì in eterno, ma da vecchi.
A nutrire questa sorta di Olimpo c'è la gente normale che, esclusa dal Vortex, è rimasta mortale: sono i "bruti". Quest'ordine infimo dell'umanità è schiavizzato, torturato e ucciso dagli "sterminatori", perituri anche loro, ma armati e organizzati dagli immortali.
Tra i guerrieri schiavisti c'è il protagonista, Zed, che — animato dalla propria curiosità e dal desiderio d'avventura — approfitta dell'unico strumento di comunicazione tra i due mondi: Zardoz, un dispositivo dalla forma di una ciclopica testa di pietra, capace di attraversare le barriere tra le diverse dimensioni.

Opinione del Club: Zardoz è uno di quei film che sicuramente nasce da un ‘ idea interessante ma che poi viene realizzato in modo sciatto, pacchiano e decisamente noioso. Già la scelta del costume di Sean Connery e dei suoi compagni d’ arme la dice lunga : una sorta pannolone rosso, degli stivaloni da corazziere del ‘700, due bandoliere arroganti con qualche cartuccia messa li a caso e un enorme ed ingombrante elmo che raffigura il loro dio Zardoz.

Anche la realizzazione della sorta di Eden dove vivono gli esseri immortali che controllano la terra lascia a desiderare, molto stereotipata e priva di tratti di originalità, sicuramente risente del gusto dell’ epoca ma se lo si paragona con i grandi classici della fantascienza di quegli anni non regge minimamente il confronto. Lo standard del film è molto basso in generale, nemmeno la presenza di un mostro sacro del cinema come Sean Connery riesce a risollevare la situazione, anche per il fatto che praticamente non dice una parola per tutto il film. Ho detto che il film nasce da un idea interessante e questo va concesso.

Molti elementi, seppure in modo confusionario e sommario, si incontrano all’ interno della narrazione : riflessioni sul libero arbitrio, sulla coscienza umana, sulla religione, sull’ immortalità del corpo e della mente, sulla contrapposizione mondo primitivo e brutale-mondo civilizzato e democratico, morte ed eternità…si forse fin troppe questioni per essere adeguatamente trattate in un film di un ‘ora e mezza. Bisogna comunque ammettere che il regista ci prova ed in alcune parti il film può risultare quasi “avvincente”, le tematiche ci sono ma vengono trattate in modo sommario e poco efficace e di pochi momenti di pathos non riescono a risollevare le sorti di una pellicola che pretende troppo ma che concretizza poco.

Un elemento che però mi è piaciuto particolarmente è quello di come vengono gestiti i crimini e le insubordinazioni nel mondo dell “Eden” dove tutti sono immortali, i condannati ovviamente non possono morire e quindi vengono invecchiati di tot. anni in base alla loro pena ed infine esiliati in una sorta di “Balera” .

L’atmosfera nella balera è inquietante e nostalgica, abitata solo da vecchi vestiti con da sera sporchi e logorati dall’ eternità in preda alla demenza senile che ballano sotto le note di qualche vecchio Walzer gracchiante.

Simpatica anche se un po’ trash la trovata che il nome del Dio “Zardoz” non sia altro che un anagramma di “The Wizard Of Oz” ,libro che il protagonista scoprirà in un antica biblioteca abbandonata nel vecchio mondo e che lo porterà a capire la falsità delle sue convinzioni che lo portavano a uccidere innocenti e a confiscare i loro beni in nome del proprio dio.

Tirando le somme di questa pellicola si può solo constatare per l’ennesima volta di come corra un mare tra “buone idee” e “buona realizzazione” e che la presenza di un grande attore non basta a salvare un esperimento cinematografico in definitva fallimentare, con troppe pretese e poca sostanza.
<PsychoMachius>


Voto del Club:


Qualità Cinematografica:

Livello di Marciume:

Hanno Detto:
"Avevo un vago sentore che questo non fosse esattamente un film brutto e alla fine ne ho avuto piena conferma; dunque: cos'è? Direi con una plausibile certezza che si può classificare come quella che io chiamo "fantascienza impegnata" o "pre-Guerre Stellari" quando ancora la spettacolarità e il divertimento erano confinati nei film a basso costo mentre produzioni più importanti come questa [...] sfruttavano l'elemnto tecnologico , futuristico per analizzare le grandi questioni umane. [...] Il marciume è presente ma involontario, potremmo dire: costumi assurdi, ambientazione improbabile, nudità a profusione, Sean Connery travestito da sposina, etc."
Magneto

Nessun commento: