Regia: Michael Oblowitz
Produzione: U.S.A.
Genere: Steven Seagal
Anno: 2003
Cast: Steven Seagal, Michell Goh, Corey Johnson, Kata Dobò
Trama: Il professor Robert Burns, in Cina per affari insieme ad una socia, senza un apparente motivo viene aggredito dai militari. Nell'agguato la sua socia muore. Travis allora, impaurito raggiunge la frontiera nel tentativo di tornare in America. Ma qui viene arrestato dagli agenti della dogana perché, a sua insaputa, nel suo mezzo erano stati nascosti enormi quantitativi di cocaina. In galera, dopo diversi anni, incontra quel comandante messicano che aveva ucciso la sua socia. Sarà questa l'occasione per scoprire chi lo aveva incastrato e soprattutto per regolare i conti con il passato.
Opinione del club: Questo è il tipico film che fa raccapriccio, ma non per le condizioni fisiche del povero Steven, che sono state anche peggiori e personalmente ho imparato ad apprezzare, ma per la totale negligenza con cui il signor Oblowitz ha costruito questo film.
Non ci scandalizzeremo per il fatto che il galeotto Steven è diventato un archeologo diventando un luminare del settore dopo i suoi torbidissimi passati, ma per il modellino di scavo orrendamente finto, con quella testaccia di Budda di cartapesta che ti guarda pretendendo di essere creduta vera.
Non ci scandalizzeremo per il fatto che il casus belli è stato causato unicamente da lui picchiando selvaggiamente un emissario della triade che gli aveva detto che la sua associazione non avrebbe voluto niente da lui, ma per i cieli che sembrano lo sfondo di Windows 98' che si stagliano alle spalle dei protagonisti con la pretesa di essere veri.
Certamente Steven picchia gente in abbondanza e concede alcuni momenti di gioia come il combattimento con spade con il sicario al funerale della moglie, ma l'atmosfera che si respira è di totale mancanza di professionalità, ma soprattutto - perdonatemi se sembro retorico - di mancanza d'amore nei confronti del cinema, perchè tali efferatezze tecniche accadono, non per mancanza di mezzi, ma per mancanza di interesse nei confronti di ciò che si fa.
Ma il signor regista non è l'unico colpevole, infatti Steven è anche sceneggiatore e co-produttore, quindi fortemente implicato in questo scempio.
Questo darebbe spunto per un discorso ben più ampio su cui sarebbe possibile scrivere paginate e paginate di quisiquilie, io mi permetto di scrivere poche righe di riflessione.
Troppe volte si sente dire che i personaggi che un tempo hanno cavalcato la cresta dell'onda debbano ritirarsi ad una certa età, in qualsiasi campo (musica, arte, cinema, sport), invece non è così: la maggior parte delle volte un vecchio attore per regalare un brivido sincero ha bisogno solo della propria leggenda e della voglia di raccontarla.
Un ruzzo - come si dice a Firenze - che vada oltre l'assegno per un ennesimo direct to video sul mercato, bensì quello che ho sentito vedendo "I mercenari I&II", quella volontà di ringraziare i fans con ciò che vogliono. Stallone lo ha dimostrato, ha rileccato la propria immagine e si è riempito le tasche. Steven invece questa volta ha fallito.
<Capitan Ano>
Voto del Club: | |
Qualità Cinematografica: | |
Livello di Marciume: |
Hanno Detto:
"Era abbastanza una merda"
Psycho
"Questo film aveva [...] una cg imbarazzante e la volta che hanno usato gli effetti analogici ci siamo beccati un palese modellino. Poi per il resto trama priva di suspense o di qualsiasi tipo di pathos..."
The RedMage
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